Sono passati oltre trent’anni dall’episodio delle monetine che ha segnato la fine di Bettino Craxi e della Prima Repubblica. L’hotel Raphael si trasformò in un’arena, con circa 200 persone arrabbiate con il leader del Psi, pur non sapendo se si trovava all’interno dell’albergo. Il clima era rovente in Italia, visto che c’erano state le stragi in cui morirono Falcone e Borsellino, solo un anno prima, poi arrivò lo scandalo di Mani pulite.
Le proteste culminarono con la scena del lancio delle monetine e di molti insulti. Sotto l’hotel si trovarono anche esponenti della Lega e del Msi, con Teodoro Buontempo a ispirare la protesta con le monetine, perché si fermò da un tabaccaio per cambiare una banconota da 10mila lire, così arrivò con due sacchetti di monete da 50 e 100 lire che distribuì ai presenti. Ma ci fu anche chi sventolò banconote da mille lire, chiedendo a Craxi se volesse pure quelle.
La situazione degenerò con l’uscita del politico dalla porta, perché ci fu un lancio anche di oggetti, quindi l’intervento dei poliziotti preservò l’incolumità di Craxi. La scena finì in un video ripreso dalle telecamere di Rai e Tg4, ma solo in un secondo momento ha acquisto un valore storico, visto che quella scena rappresentò il salto verso la Seconda Repubblica.
L’IDEA DEL LANCIO DI MONETINE CONTRO CRAXI
“Un colpo di genio coreografico“, così ha definito Delio Andreoli l’idea di Buontempo. Lo avvertì al telefono per dirgli che Bettino Craxi stava per lasciare l’hotel Raphael e che i Pds erano pronti a una dura contestazione. La sera prima era stato “salvato” alla Camera con lo stop all’autorizzazione a procedere per quattro delle sei imputazioni chieste dalla procura di Milano in relazione all’inchiesta su Mani Pulite.
La risposta fu eloquente: era pronto a raggiungerli. Infatti, dieci minuti dopo era lì, con i due sacchetti di monetine che aveva appunto cambiato. Un’idea improvvisa che incendiò l’atmosfera. Buontempo rivelò che il tabaccaio era uno dei “loro”, quindi non si fece problemi a cambiare la banconota con le monetine che furono poi distribuite a tutti i manifestanti, che diedero vita a una contestazione bipartisan, visto che erano sia di destra sia di sinistra.
Craxi non volle lasciare l’hotel dal retro, ma decise di affrontare la folla: lo fece per 5 secondi, tra urla e lanci appunto di monetine. Poi entrò in macchina e raggiunse Giulio Ferrara per un’intervista a Canale 5. Gherardo Colombo, che lavorò all’inchiesta e contribuì a scoprire il sistema corruttivo intrecciato al finanziamento illecito dei partiti, al Corriere spiegò come gli fece effetto quella scena, ritenendo che sia stata “violata la dignità” di Craxi, perché fu messo alla berlina.