Billy Elliot, la storia vera: tutto quello che c’è da sapere
Billy Elliot, il film racconta la storia vera del ballerino Philip Mosley. La pellicola, diretta da Stephen Daldry, è stato un grandissimo successo nelle sale cinematografiche nel settembre del 2000. Applaudito da critica e pubblico, il film è diventato un vero e proprio cult. Tre nomination agli Oscar tra cui miglior regia a Stephen Daldry, miglior sceneggiatura originale a Lee Hall e miglior attrice non protagonista a Julie Walters, il film vinse tre BAFTA nel 2001, tra cui il premio al miglior interprete vinto dal protagonista Jamie Bell che ha conquistato il mondo. Il film è stato un successo globale incassando al botteghino più di 109 milioni di dollari trasformando la pellicola in un cult da cui è stato ispirato un romanzo scritto da Melvin Burgess e un musical. Tra i protagonisti il giovanissimo Jamie Bell nel ruolo di Billy, Gary Lewis nei panni del padre e l’attrice Julie Walters nei panni dell’insegnante di danza.
La pellicola racconta la storia vera di Philip Mosley, un giovane ballerino inglese figlio di un minatore. Da bambino, a soli 3 anni, Philip comunica alla mamma la sua passione per la danza; una passione che non convince la donna convinta che la danza fosse solo per “bambino”. Anche il papà all’inizio non era tanto convinto di questa passione, ma ha cambiato opinione una volta visto il figlio ballare. Da quel momento è diventato il più grande fan del figlio.
Billy Elliot, il film racconta il pregiudizio nei confronti della danza maschile
La passione per la danza di Philip Mosley è talmente forte e viene subito notata dall’insegnante di danza che decide di proporgli la possibilità di studiare alla Royal Ballet School. Naturalmente il film Billy Elliot è liberamente ispirato alla storia di Philip Mosley visto che nella pellicola ci sono diversi punti di rottura: a cominciare dal padre di Billy che vuole indirizzarlo alla box per poi arrendersi alla sua passione per la danza. Una cosa è certa: il film affronta tematiche importanti come il pregiudizio nei confronti della danza maschile. Non solo, il film è stato ambientato tra il 1984 e il 1985, anni di sciopero della classe operaia inglese.
Curiosità: in pochi sanno che il film doveva aveva un altro titolo. All’inizio la pellicola doveva chiamarsi “Dancer”, ma quando il film arrivò al Festival di Cannes vista la presenza di un altro film dal titolo ” Dancer in the Dark, diretto dal regista danese Lars Von Trier”, la Universal decise di cambiare nome del film nel famosissimo Billy Elliot.