La nota Birra Menabrea è stata costretta a bloccare la produzione per un giorno per via della mancanza dell’anidride carbonica. Il noto impianto di Biella che produce la bevanda alcolica venduta in tutta Italia, è stato chiuso lo scorso 20 settembre, come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, in quanto “Le consegne di anidride carbonica vanno a rilento, ma la produzione è già ripartita e visto l’avvicinarsi dell’inverno (stagione in cui calano i consumi ndr) contiamo sul fatto che il problema non si ripeta più perché la produzione sarà minore”, parole rilasciate allo stesso quotidiano di via Solferino da parte del ceo di Menabrea, Franco Thedy.
Come vi avevamo scritto già in altre occasioni, il problema della scarsità di anidride carbonica nel mondo sta affliggendo le principali aziende che producono acqua e bevande gassate, come ad esempio Sant’Anna, che di fatto ha dovuto bloccare la produzione in toto. A complicare la situazione di Menabrea, anche l’alta richiesta di birra complice il caldo esagerato che ha interessato l’Italia praticamente da fine maggio a inizio settembre, di conseguenza la distribuzione dei fusti di birra è stata rallentata.
BIRRA MENABREA, PRODUZIONE FERMATA PER UN GIORNO: UN’AZIENDA IN FORTE ASCESA
L’azienda di Biella non è l’unica del settore ad aver riscontrato problemi visto che anche la multinazionale Carlsberg, noto marchio di birra danese, ha rischiato di fermare la produzione in Polonia. Quello di Menabrea è ad oggi il più antico birrificio attivo in Italia e la sua storia, come sottolinea il Corriere della Sera, è iniziata nel lontano 1846, andando avanti per cinque diverse generazioni.
Un’azienda che negli ultimi anni è cresciuta in maniera costante, passando da una media di 10 milioni di euro di fatturato a inizio 2000 e arrivando ai 35 milioni del 2021, con una produzione di circa 200.000 ettolitri all’anno. Attualmente l’azienda è presente in ben 39 diversi Paesi nel mondo, e il suo export vale il 10 per cento del totale del fatturato.