Polline e qualità dell'aria: in Toscana picchi di graminacee e AQI moderato; in Sicilia alta parietaria. Evitare ore centrali, monitorare bollettini ARPA
Oggi, domenica 1 giugno 2025, chi soffre di allergie deve fare particolare attenzione, soprattutto in Toscana, dove i livelli di polline sono tutt’altro che trascurabili: le graminacee, infatti, superano i 30 granuli per metro cubo, le fagacee (come querce e castagni) si avvicinano ai 40, mentre le oleacee (olivi, frassini) si tengono stabilmente sopra quota 25, inoltre, la parietaria, resta su valori alti e contribuisce a un mix allergenico particolarmente fastidioso, soprattutto nelle aree urbane e nei dintorni delle città, dove l’effetto di alte concentrazioni di polline e inquinanti atmosferici rende l’aria più difficile da respirare, specialmente per chi è più sensibile.
La qualità dell’aria, in effetti, non aiuta: a Firenze, l’indice sul PM10 si ferma a 34 – una soglia definita “discreta” – che può comunque provocare fastidi leggeri, come bruciore agli occhi o respiro corto, specialmente nei soggetti più fragili; le altre città toscane si muovono in una fascia simile, tra 50 e 70, con la presenza di ozono e polveri sottili che si somma al carico pollinico e contribuisce a peggiorare la situazione complessiva, una combinazione non ideale, insomma, per chi ha già patologie respiratorie o allergie croniche.
In Sicilia il quadro è leggermente diverso ma non meno delicato: qui è la parietaria a raggiungere il picco secondo quanto riportato da PollinieAllergia.net, arrivando a rappresentare fino al 70% del polline presente nell’aria, accompagnata da graminacee e oleacee in aumento, mentre cipressi e frassini restano su livelli più modesti, specialmente lungo le coste. Quanto alla qualità dell’aria, Catania indica un AQI di 39 e Palermo di 43 – entrambi valori considerati “discreti” – che però sono però da tenere sotto controllo se si soffre di asma o si hanno problemi cardiocircolatori, considerando anche il ruolo degli inquinanti legati al traffico portuale e industriale.
Polline e qualità dell’aria: strategie di prevenzione e come comportarsi
Per limitare gli effetti di questa ondata del polline, il consiglio è semplice: evitare, se possibile, le attività all’aperto nelle ore centrali della giornata – tra le 10 e le 16 – quando la concentrazione di granuli nell’aria tende a salire, preferendo uscite al mattino presto o al tramonto e in caso di spostamenti necessari, può essere utile indossare mascherine FFP2 e, in casa, montare filtri antipolline su condizionatori o sistemi di ventilazione, piccoli accorgimenti ma decisamente utili.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, sarebbe opportuno che le persone più vulnerabili — bambini, anziani, chi ha malattie respiratorie — evitino di trattenersi troppo vicino a strade molto trafficate o zone industriali, optando invece per parchi o aree verdi, meglio se nelle prime ore del giorno, quando la presenza di ozono è ancora nella media.
Tenere d’occhio i bollettini è fondamentale: si possono consultare facilmente gli aggiornamenti quotidiani sul sito ARPA e le previsioni vengono pubblicate regolarmente dall’ARPA regionale, offrendo dati aggiornati per orientarsi meglio nella gestione della giornata, basta una breve lettura al mattino per sapere cosa aspettarsi.
E non va dimenticato che anche semplici gesti quotidiani possono aiutare, come lavare il viso e le narici con soluzione fisiologica, fare una doccia appena rientrati, cambiare gli abiti usati all’esterno, tutte pratiche che, se fatte con costanza, possono eliminare fino all’80% dei pollini accumulati sul corpo; piccoli riti che, per chi combatte ogni primavera con starnuti, occhi rossi e fiato corto, sono in grado di aiutare ad affrontare meglio la giornata.