Byron Moreno, il discusso arbitro di Italia Corea del Sud, torna a parlare a distanza di vent’anni: “Quella gara è nella top 3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Mi darei un 8,5”, ha detto in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Non importa se dopo quella partita fu radiato. “No, ho scelto io di ritirarmi. E sono uscito dalla porta principale a testa alta. La Fifa ha aperto un’indagine dopo Italia-Corea, ma la Federazione ecuadoriana mi ha boicottato. Sono stato avvisato del provvedimento con oltre un mese di ritardo, fuori tempo massimo per presentare la mia difesa”, precisa.
L’ormai ex direttore di gara è poi tornato a parlare proprio degli episodi che hanno fatto la storia del calcio, dal rosso a Francesco Totti al gol di Damiano Tommasi annullato per un fuorigioco inesistente. “Se un giocatore è responsabile di un’azione, lo sa. Se viene sanzionato e non protesta, sa anche di non avere ragione. Basta guardare i video, questo è stato l’atteggiamento di Totti quando ha ricevuto il rosso”, dice per il primo caso. “Quell’azione non è di mia responsabilità, ma dell’assistente argentino Jorge Ratallino. In quegli anni l’assistente dell’arbitro era l’unico responsabile per il fuorigioco. Lui ha alzato la bandierina e mi sono fidato.”, aggiunge sul secondo.
Byron Moreno su Italia-Corea: “Una delle mie migliori gare”. Cosa fa adesso?
Byron Moreno, l’arbitro di Italia Corea del Sud che ha parlato alla Gazzetta dello Sport dei suoi errori costati cari agli azzurri, adesso conduce “Il Fischio di Byron”, un programma televisivo ecuadoriano in cui analizza gli episodi delle gare di club e nazionali. Qualche settimana fa ha anche assistito alla eliminazione della squadra del c.t. Roberto Mancini dalle qualificazioni al Mondiale 2022 in Qatar. “Peccato, qui non sapevano neanche dove fosse la Macedonia del Nord”, ha ammesso.
Adesso, dunque, il calcio è tornato ad essere al centro della vita dell’ormai ex direttore di gara. In passato, però, non è sempre stato così. Il cinquantaduenne infatti è stato arrestato per droga. “Una brutta pagina della mia vita. Nel 2010 all’aeroporto John F. Kennedy di New York mi hanno beccato con 6 kg di eroina. Tutti sanno i motivi di quel gesto, sono stato minacciato e obbligato. La mia ex moglie era in pericolo di vita”, ha raccontato. “Anche in carcere però arbitravo le partite”.