Fiorentina-Pandurii finisce sul punteggio di 3-0: a segno per i viola Joaquin e Matos nel primo tempo e Cuadrado nel secondo. Nell’altra sfida del girone il Pandurii ha battuto il Paços Ferreira per 2-0. La classifica dopo la terza giornata è la seguente: Fiorentina 9 punti, Dnipro 6, Pandurii 1, Paços Ferreira 1. Il prossimo turno, in programma il 7 novembre, prevede Paços Ferreira Dnipro e Pandurii-Fiorentina. come spesso succede con le italiane in Europa League, i ritmi non sono altissimi, specie in avvio. A parte qualche brividino, la Viola non rischia e col doppio vantaggio intorno alla mezzora chiude la gara. La ripresa è poco più di un allenamento, e lo spettacolo ne risente fino all’ingresso di Cuadrado, che vivacizza il finale con un gol ed uno splendido incrocio.
Supera in scioltezza l’insidia europea, vincendo nettamente una gara in cui aveva tanto da perdere. Invece emerge la qualità delle seconde linee, che permettono alla squadra di Montella di ipotecare la qualificazione con tre turni di anticipo.
Dopo un avvio dignitoso, si scioglie di fronte alla qualità nettamente superiore della Fiorentina. Qualche buona cosa si vede, soprattutto a livello individuale e nella gestione delle ripartenze, ma non è abbastanza per questi palcoscenici.
Ottima direzione, sempre puntuale nel fischiare i falli e sanzionarli con i cartellini. Tiene in pugno la gara dal primo all’ultimo minuto sotto gli occhi di Collina.
Neto, 6.5: poco impegnato, dimostra sicurezza in un paio di uscite alte. Ma vista la sua discontinuità, non possiamo che annotare la recente continua crescita.
Tomovic, 6.5: benissimo nel primo tempo, quando con Joaquin s’impadronisce della fascia. Riposa nella ripresa.
Gonzalo Rodriguez (C), 7: sempre attento negli interventi difensivi, imperioso sulle palle aeree.
Compper, 7: non fallisce nemmeno questo appuntamento. Sempre presente, al posto giusto nel momento giusto a far la cosa giusta. Si sta ritagliando un ruolo importante.
Alonso, 6.5: il contrario di Tomovic, nel primo tempo è ingolfato dalla presenza di Iakovenko, che scivola sulla sua fascia ostruendogli il passaggio; nettamente meglio dopo l’intervallo, quando s’impossessa della fascia macinando metri su metri, chiudendo da ala aggiunta.
Bakic, 6.5: in progressione: parte molto timido, sbagliando appoggi e intervenendo goffamente su molti palloni, poi cresce con la squadra ed è bravo a recuperar palla e a far ripartire, arrivando a sfiorare il gol nel finale.
Fernandez, 6: buona partita, anche se a volte si estranea dal gioco. Borja Valero, 6: anche lui parte male, poi migliora defilandosi, ma non prende le redini della gara come suo solito.
Joaquin, 7: il migliore, primo tempo deciso dai suoi piedi, che creano, inventano, strappano, dribblano, fanno male con un gol pazzesco; ripresa al trotto, con qualche accelerazione degna di nota che mette in crisi i difensori romeni.
Iakovenko, 5: l’unico insufficiente della Fiorentina è il giovane attaccante, che non ci capisce quasi nulla. Nel primo tempo è di ostacolo ai compagni, sbagliando quasi ogni movimento. Nel secondo esce dal gioco, senza riuscire a segnare nemmeno nel finale, quando i compagni cercano l’assist in tutti i modi, segno del fatto che si accorgono della sua difficoltà.
Matos, 6.5: bella prova del giovanissimo attaccante, qualche errore d’imprecisione, ma un bel gol di tenacia e freddezza, e ottimi spunti che dal nulla creano situazioni pericolose.
Cuadrado, 7: è almeno due livelli sopra chiunque altro in campo, e si vede: in mezzora fa un gol e prende un incrocio, oltre a conquistare diversi falli e a sfornare più assist. Va a velocità doppia, imprendibile.
Roncaglia, 6: entra a giochi fatti, il Pandurii ha mollato da un pezzo.
Aquilani, 6: molto dinamico e volitivo, sbaglia in due situazioni in area che poteva sfruttare molto meglio.
All. Montella, 7: ottima prova della Fiorentina, che non stecca restando concentrata nonostante l’abbuffata di zebre della Domenica. Partita e qualificazione, direbbero in gergo tennistico: tutto fantastico per una squadra che, dopo qualche settimana d’appannamento, riprende la sua marcia spedita.
Stanca 5; Momcilovic 5, Christou (C) 5.5, Ungurusan 6, Erico 5; P. Anton 5.5, Eric Pereira 6.5; Breeveld 6, dos Santos 5.5, (Nicoara 6.5), Ciucur 5.5, (Pandeica 5.5); Matulevicius 5. All. Pustai 5.
(Giovanni Gazzoli)
Negli occhi l’impresa con la Juventus, davanti i romeni del Pandurii: è questa la dimensione europea della Fiorentina, è qui che la Viola deve dimostrare di essere una grande squadra. Non sottovalutare avversari meno quotati, per guadagnarsi passo dopo passo i palcoscenici più prestigiosi, come le fasi finali di questa competizione, che la piazza esige. E’ chiaro che comunque la partita non sembra insormontabile, ed è inevitabile che Montella ricorra ad un ampio turnover: sono soprattutto Compper, Alonso, Bakic, Jakovenko e Matos gli uomini nuovi, con la panchina per i titolarissimi, Rossi su tutti. Dicevamo che non sembrasse insormontabile: puntualmente, dopo tre minuti di palleggio sterile, con una micidiale ripartenza Eric centra una traversa. La Fiorentina, sorpresa, ci mette qualche minuto a realizzare di doversi sporcare le mani, attimi in cui i rumeni, galvanizzati, fanno la voce grossa. Ma pian piano, col passare dei minuti, il furore degli ospiti si spegne, e i padroni di casa riprendono le redini del possesso. Tuttavia faticano ad essere incisivi, a causa soprattutto degli errati movimenti offensivi dei due giovani attaccanti. E così, tra lanci lunghi e meline difensive, i minuti scorrono nella noia. Come spesso succede, è il giocatore con più qualità ed esperienza che dà la svolta alla partita: al 26′ quindi Joaquin, fin lì buono ma non eccezionale, s’inventa una magia, seccando due avversari in slalom in area, con tanto di tunnel, e depositando nella porta sguarnita dopo aver saltato anche il portiere. Il gol del vantaggio scioglie la Fiorentina, ma soprattutto ammazza il Pandurii, che si rintana ulteriormente rinunciando al pressing. Niente di meglio per la Fiorentina, che amministra finchè, al 34′, arriva il raddoppio, con Matos bravissimo a recuperare palla sulla trequarti e, dopo un duello di finte col portiere avversario caparbia, a depositare in rete di esterno destro. E’ il gol che mette fine sicuramente al primo tempo, ma probabilmente, a vedere il ritmo con cui vengono giocati i dieci minuti successivi, all’intera partita. Della serie, massimo risultato col minimo sforzo. parte piano, forse troppo. La traversa del Pandurii la risveglia, poi trotterella per mezzora, finchè il doppio vantaggio la mette al sicuro. guizzi, accelerazioni e un gol da incorniciare. I pericoli nascono da lui, che sblocca la gara con la qualità dei tempi migliori. pochi movimenti, e sbagliati. Resta ai margini del gioco, rallentando la fascia sinistra quando ostruisce Alonso. parte bene, un quarto d’ora sorprendente, poi si ferma e dopo il doppio gol viola scompare dal campo. traversa in avvio, poi diversi spunti in cui dimostra una buona qualità. invisibile