Il Livorno torna in serie A, tre anni dopo l’ultima volta: questo è il verdetto dell’Armando Picchi, teatro dell’ultima partita della serie B 2012-2013. Gli amaranto vincono il derby toscano con l’Empoli e raggiungono Sassuolo e Hellas Verona in paradiso. La finale di ritorno, che ha concluso i playoff 2013, è stata decisa da un gol di Paulinho: il centravanti brasiliano del Livorno ha timbrato il suo terzo centro nei playoff, il ventitreesimo complessivo in questa stagione. Tanto basta al Livorno per avere ragione di un Empoli combattivo nell’ultima fetta di gara, ma complessivamente inferiore nonostante l’ottima qualità degli interpreti in campo. A tal proposito hanno reso meno i due grandi…”inclusi”, ovvero gli Under 21 Regini e Saponara, sballottati sui giornali dal “caso” tra Lega e Nazionale. Il difensore, Regini, non ha sfigurato ma si è lasciato scappare, assieme al compagno Tonelli, Paulinho in occasione del gol vittoria (l’attaccante ha staccato indisturbato a centro area); il fantasista promesso al Milan invece ha avuto poco spazio pe rfare la differenza, ben neutralizzato dai raddoppi tra difesa e centrocampo livornesi. Saponara non è andato oltre 4 conclusioni di cui solo 1 nello specchio della porta difesa da Mazzoni; peggio ancora è andata a Massimo Maccarone: Big Mac ha effettuato 5 tiri senza però trovare il gol, ed anzi fallendo un’occasione molto favorevole nel primo tempo, sul risultato di 0-0. Più preciso il livornese Paulinho che ha convertito in rete 1 dei 2 tiri tentati. Complessivamente l’Empoli ha prodotto uno sforzo più “quantitativo”: al fischio finale si contano 17 conclusioni di marca empolese di cui però solo 5 indirizzate in porta; di contro al Livorno sono bastati 2 tiri nello specchio (sui 9 totali) per portare a casa vittoria e promozione, anche se alla squadra di Nicola sarebbe bastato anche il pareggio. L’Empoli ha gestito maggiormente il possesso palla, 55% contro il 45% del Livorno, e ha speso più tempo all’attacco, 12’09” contro i 7’54” degli avversari. Nel secondo tempo la squadra di Sarri ha provato a schiacciare il Livorno nella propria trequarti, ma gli amaranto si sono difesi bene e tutto considerato non hanno sofferto più di tanto. Da sottolineare il grande supporto del pubblico di casa, che ha spinto i giocatori del Livorno ad un ottimo inizio di partita. Nel primo tempo gli amaranto hanno espresso un gioco più solido, senza rinunciare alla fase offensiva anche se il risultato non la richiedeva espressamente, come nel caso dell’Empoli. Alla fine è festa grande, con il pubblico amaranto a ricoprire il manto erboso dell’Ardenza, e il presidente Spinelli euforico a festeggiare con i giocatori sugli spalti. L’Empoli torna a casa con la consapevolezza di aver spremuto forse il massimo da un torneo iniziato molto male, con pochi punti nelle prime giornate. Dopotutto è giusto così: ha vinto la squadra più costante delle due.
Palla per Schiattarella che riceve sulla fascia sinistra, si porta il pallone sul destro ed effettua un bel cross morbido verso il centro dell’area; Paulinho si “stacca” dai due difensori centrali dell’Empoli e stacca molto bene, colpendo il pallone di testa e girandolo nell’angolino basso alla destra del portiere Bassi, che nulla può nonostante il tuffo. L’attaccante brasiliano porta in vantaggio i suoi, ed è il gol che decide partita e promozione.
Alla fine della partita l’allenatore del Livorno, Davide Nicola, ha parlato ai microfoni di SkySport. Queste alcune delle sue dichiarazioni: “Ringrazio Attilio Perotti (dirigente, ndr) per quello che ha rappresentato per lo staff, il presidente che mi ha dato questa opportunità e tutti i miei ragazzi. La soddisfazione più grande è stata veder brillare gli occhi dei ragazzi a fine partita. La cartolina stagionale? L’emozione più forte è stata al fischio finale, quando ho visto le facce di tutti i giocatori che mi guardavano come a dirmi: “Ha ragione lei mister, le favole esistono”. La carta vincente? Non individualizzare i meriti, quando c’è tantissima gente che ti dà una mano, non esclusivamente in campo. Non mi prendo più meriti di quanti non ne abbiano tutti quelli che hanno partecipato a questa splendida cavalcata: è il modo migliore di essere una squadra. Siamo riusciti a creare un gruppo interessante: non so se ha vinto la squadra più forte, ma ha vinto quella che per dieci mesi ha inseguito le prime, mostrato più consapevolezza e meno foga rispetto al Sassuolo. Il discorso a fine partita? Come Jagermeister, sono fatti nostri…“. Anche il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, si è presentato ai microfoni di SkySport riversandovi la gioia repressa: “Devo dire un grazie speciale ad Attilio Perotti e al mister, Nicola, che mi porto nel cuore dai tempi in cui lottavamo insieme per il Genoa. Io aveva un conto in sospeso con l’Empoli, che all’epoca mi rubò Montella la cui metà era già mia per tre milioni di euro. Ma nella vita conta la parola, e Dio vede provvede: oggi abbiamo fatto i playoff e li abbiamo vinti, grazie a Dio e grazie a Morosini. (…) Ero arrivato a Livorno per portare la squadra in serie B: adesso, dopo tredici anni, se la città mi dà una mano, se il sindaco mi dà una mano, torniamo in serie A con uno stadio decente, che nei bagni abbiamo ancora le turche”.