Il match tra Verona e Pavia valido per il quarto turno della Coppa Italia 2015/2016 viene vinto dalla squadra di casa per 1 a 0, ma che fatica per i ragazzi di Del Neri, capaci di trovare il gol vittoria soltanto in pieno recupero grazie ad un sinistro del giovane Winck! A partire meglio al Bentegodi è la formazione ospite, brava a mettere in campo un pressing forsennato che impedisce agli scaligeri di orchestrare con calma il possesso del pallone.
La prima occasione del match è comunque di marca gialloblu: al 9′ Toni gioca di sponda al limite dell’area e serve Tupta, che non ci pensa un attimo e lascia partire un destro di prima intenzione che costringe Facchin alla deviazione in corner. Dopo due minuti è ancora la formazione di Del Neri a farsi vedere in attacco con Halfredsson, che di piatto trova l’opposizione del compagno di squadra Toni e non riesce quindi a sbloccare il risultato. Per assistere al primo squillo da parte dei lombardi bisogna attendere il 31′ quando Bellazzini, servito al limite dell’area da Ghiringhelli, prova un destro a giro di prima che obbliga Gollini alla deviazione in calcio d’angolo. Con l’andare dei minuti il ritmo si abbassa vistosamente e le due squadre non riescono a trovare trame offensive fluide in grado di impensierire l’avversaria.
Toni, tra i migliori al netto di una condizione atletica da affinare, cerca di beffare Facchin al 36′ girando di testa un calcio d’angolo battuto dalla destra ma trova soltanto l’esterno della rete: il suo è l’ultimo brivido di un primo tempo certamente non indimenticabile. Nel secondo tempo il Verona parte con un piglio diverso rispetto alla prima frazione di gioco: l’intenzione è quella di affidarsi maggiormente al possesso palla e meno alle ripartenze, e in questo senso va letta probabilmente la sostituzione operata da Del Neri che getta nella mischia un palleggiatore come Viviani al posto di un opaco Jankovic.
Nonostante la volontà evidente di regalare una gioia ai propri tifosi, i giocatori del Verona non riescono a creare occasioni da gol, e lo stesso vale per un Pavia ordinato sì, ma pericoloso no. Quando lo scenario più probabile sembra essere quello dei supplementari, ecco entrare in scena quell’imprevedibilità che rende il calcio meraviglioso: al 91′ un cross dalla sinistra effettuato da Halfredsson viene raccolto in area dal giovane brasiliano Claudio Winck dopo un intervento maldestro da parte della difesa lombarda; il neo-entrato ha la lucidità di stoppare il pallone di destro e di colpire di sinistro un pallone che dal centro dell’area termina in rete anche grazie alla complicità di un Facchin non precisissimo.
Il pallone che gonfia la rete sta a significare probabilmente la fine di un incubo per il Verona, che dopo tre mesi e mezzo di astinenza torna a riassaporare il gusto di una vittoria. E a nessuno importa al Bentegodi di ciò che si era visto nei 90′ precedenti: al bel gioco penserà Del Neri, al bel gioco si penserà un’altra volta. (Dario D’Angelo)
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