Una delle partite più inutili della storia: Novara già matematicamente penultimo, Cesena già certo di essere il fanalino di coda. Insomma, neanche le possibilità di invertire le posizioni scendono in campo allo stadio Piola. Quindi è stata l’occasione per una “amichevole” senza tatticismi e tensioni, e alla fine può sorridere il Novara, che si congeda dalla massima categoria con grande dignità. Il Cesena invece è sempre più malinconicamente isolato in fondo alla graduatoria. L’uomo del match è inevitabilmente Rigoni, autore di tutti e tre i gol dei piemontesi di mister Tesser, ma andiamo a vedere le statistiche ufficiali della partita. Il dato del possesso palla è in sostanziale equilibrio (51% per il Novara), così come è equilibrato il dato relativo ai tiri, che sono stati 19 per la formazione di casa e 18 per gli ospiti. Numeri molto alti, che dimostrano l’assenza di tatticismi da entrambe le parti. Ma a dimostrare che la vittoria del Novara è sacrosanta, basta andare a vedere il numero dei tiri in porta: qui troviamo un eloquente 9-4 per il Novara, che ha giocato anche molti più palloni. Per l’esattezza, 557 per i ragazzi di Tesser e 476 per quelli di Beretta, a cui certo non può bastare il fatto di avere battuto tre calci d’angolo contro i due dei padroni di casa. La vittoria va giustamente ai piemontesi, il Cesena torna in Romagna con l’ennesima delusione stagionale.
— Oggi è andato in scena il Rigoni-show. Di certo il centrocampista del Novara sarà tra i pochi a ricordare per tutta la vita questa partita: una tripletta in serie A, per un giocatore che non fa nemmeno l’attaccante, è sicuramente memorabile. Tra l’altro Rigoni arriva a quota 11 reti in questo campionato, che a livello personale gli ha riservato buone soddisfazioni. Il suo personalissimo pomeriggio inizia confermando le sue doti di ottimo rigorista: le prime due reti personali e del Novara arrivano infatti da due tiri dal dischetto dagli undici metri. Siamo rispettivamente al 28’ minuto del primo tempo e al 23’ della ripresa, e quando arriva questa seconda esecuzione dal dischetto di fatto la partita finisce: complimenti, perché non è facile segnare due rigori nella stessa partita. Esempi illustri di ciò hanno costellato tutta la storia del calcio, ma la partita di oggi non entra in questa categoria. Da sottolineare anche che entrambi i rigori sono stati procurati da Jeda, che si merita così il titolo di co-protagonista del match. C’è però ancora tempo, dopo il gol del 2-0, per il sigillo finale per Rigoni, su una azione dalla dinamica davvero curiosa. Grande discesa di Morganella sulla destra: il giocatore del Novara arriva in area e lascia partire un gran tiro che s’infrange sul palo, rimbalza su Antonioli e nuovamente sul palo prima di arrivare docile tra i piedi di Rigoni, che deposita in rete e firma una facile tripletta. Novara 3, Cesena 0: sipario.
— Attilio Tesser è naturalmente soddisfatto. Il suo Novara retrocede con la massima dignità: “Novara ha dato un senso straordinario di partecipazione, negli ultimi due anni abbiamo concluso con due vittorie di campionato, oggi non è stato così e ci sono stati applausi lo stesso, i tifosi hanno capito lo sforzo della squadra e della società. Questo è un arrivederci alla categoria”. In teoria i piemontesi possono sperare ancora, anche se si tratta di aspettare le disgrazie altrui (calcioscommesse): “Se ne parla molto, ho cercato di tenere fuori la squadra da queste voci. Il campo dice che oggi siamo retrocessi, se poi qualcuno ha sbagliato e Novara dovesse usufruire di questa situazione, l’accoglieremmo”. Sul fronte Cesena, c’è poco da dire. Ecco il pensiero di Mario Beretta: “Dopo le ultime prestazioni positive, oggi abbiamo pagato lo scotto. Abbiamo accusato la stanchezza e non sono riuscito, negli ultimi tre giorni, a far ricaricare le pile mentali e fisiche alla squadra. Il Novara oggi ha giocato meglio ed ha meritato di vincere”. Sul futuro l’allenatore non si sbilancia: “È ancora presto per parlare di questo. Sicuramente il Cesena, con i tanti giocatori giovani e promettenti che ha in rosa, avrà un futuro radioso”.