Si gioca questa sera il posticipo della quarta giornata di serie B. Al Franco Ossola è di scena Varese-Bari, partita tra due formazioni a punteggio pieno, che però non possono festeggiare la testa della classifica a causa dei punti di penalizzazione infllitti dalla commissione disciplinare a seguito del processo sul calcioscommesse: 1 per i lombardi, 5 per i pugliesi, che dunque sono partiti ad handicap ma hanno avuto la forza e la capacità di mettersi immediatamente alle spalle il segno meno. Una vittoria proietterebbe comunque il Varese alle spalle della coppia di testa, mentre il Bari, espugnando l’Ossola, andrebbe comunque in zona playoff. Il pareggio non sarebbe da disprezzare: confermerebbe il terzo posto dei lombardi e ad ogni modo l’imbattitibilità di entrambe le squadre (clicca qui per le probabili formazioni di Varese-Bari). I precedenti sono 19: il Bari ha un leggero vantaggio con 6 vittorie contro le 4 del Varese, 9 i pareggi. La scorsa stagione, i pugliesi hanno preso quattro punti: al Franco Ossola è finita 2-0 per la squadra di Torrente, mentre alla prima giornata di campionato, al San Nicola, il Varese dell’allora allenatore Benny Carbone aveva strappato lo 0-0. Castori e Torrente non si sono mai incrociati, mentre c’è un ex in campo: Claiton Dos Santos, difensore centrale, è al secondo anno a Bari dopo cinque stagioni al Varese, con cui ha vissuto la doppia promozione dalla C2 alla B e il primo dei due viaggi dei lombardi ai playoff di serie B (131 presenze e 8 gol il suo score a Varese).
Il Varese è al miglior inizio di stagione da quando è tornato in serie B nel 2010: tre vittorie consecutive non le aveva centrate nemmeno Sannino, che pure era partito espugnando Torino e fermando Atalanta ed Empoli sul pareggio. Grande merito di Fabrizio Castori, che all’esordio sulla panchina dei lombardi ha battuto la sua squadra del cuore, l’Ascoli, per 2-0, e poi ha vinto due partite in trasferta, contro Lanciano (2-1) e Modena (con uguale risultato). Dunque, il bilanco casalingo del Varese è di una vittoria in una mgara, troppo poco per trarre delle indicazioni: ma a livello generale possiamo notare come la formazione di Castori abbia un’ottima tenuta fino all’ultimo secondo, visto che i successi contro Lanciano e Modena sono arrivati nei minuti finali (sempre grazie a Moussa Kone, arrivato dall’Atalanta nell’ambito della cessione di De Luca). I lombardi puntano comunque alla salvezza, ma nelle due stagioni precedenti sono sempre riusciti ad andare al di là del reale valore della rosa, assestandosi sempre nelle prime cinque posizioni della classifica e centrando i playoff. Non sarà facile metabolizzare la delusione dello scorso anno (finale playoff persa contro la Sampdoria), ma in società c’è tanto entusiasmo e la consapevolezza che tutto ciò che arriverà oltre alla permanenza in serie B sarà solo un guadagno.
Dall’altra parte c’è un Bari che vuole tornare a sorridere dopo gli ultimi, travagliatissimi mesi. Il processo sul calcioscommesse ha lasciato in eredità cinque punti di penalizzazione, tutto sommato quindi ai pugliesi è andata anche bene; ed è un sollievo che si sia tornati a giocare a calcio dopo che in estate si era parlato solo di combine, dell’autorete di Masiello, di Bonucci e Ranocchia e gli altri calciatori del Bari. Ora è scoppiata un’altra bomba, o almeno sembra (l’ex capitano Antonio Bellavista sarebbe pronto a rilasciare dichiarazioni a suo dire “esplosive”), ma al San Nicola si pensa solo al campo: il Bari vuole tornare in serie A dopo due stagioni, e sicuramente è partito in maniera tale da poterci concretamente pensare. Tre vittorie con 7 gol segnati e due subiti, lontano dalla Puglia è arrivata la vittoria di Ascoli (3-1), mentre le due affermazioni interne sono contro Cittadella (2-1) e Ternana (2-0). La squadra di Torrente è talmente in forma ed entusiasta che sabato scorso si è addirittura rivista l’esultanza a trenino che fu celebre negli anni Novanta. Stupisce un dato: dei sette gol realizzati dal Bari, cinque sono arrivati su azione da calcio da fermo, particolare che aumenta decisamente la pericolosità dei pugliesi sotto porta, come se non bastasse l’ottimo tridente.
Sarà comunque una partita ad alta intensità, tra due squadre che sanno giocare a calcio e sono sulle ali dell’entusiasmo per l’ottimo avvio. Questa sera al Franco Ossola ci sarà inoltre inevitabile commozione per l’addio a Peo Maroso, storico ex calciatore, allenatore e presidente del Varese, scomparso ieri a 78 anni di età. E’ l’unico varesino nella storia ad aver vinto campionati in tutti i ruoli ricoperti. Poi, ci sarà spazio per i novanta minuti di calcio giocato. Come finirà? Il responso lo darà il campo: Varese-Bari sta per cominciare…
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