Senza avversari e limiti. Sebastian Vettel vince anche il Gran Premio degli Stati Uniti, penultima prova del Mondiale di Formula 1 2013. Lo fa davanti a Romain Grosjean e Mark Webber, che completano il podio. Tocca la storia il tedesco, la abbraccia un’altra volta, la coccola e se ne impossessa: è l’ottava vittoria consecutiva per lui, Michael Schumacher e Alberto Ascari sono cancellati, travolti da questo 26enne con il volto che ispira fiducia ma in pista non conosce la pietà, non sa cosa sia la paura, disconosce o forse flirta con il rischio sapendo di vincere sempre. Numeri da aggiornare un’altra volta: trentottesima vittoria in carriera, e Ayrton Senna è lì: 3 soli primi posti separano il tedesco dal leggendario brasiliano, e non c’è motivo di pensare che non ce la possa fare a prendere anche Alain Prost, anche se ogni volta che inizia una stagione le incognite sono tante. Per raccontare il Gran Premio di oggi bisogna cominciare dalla sua fine: da quando Sebastian Vettel, che ha già il quarto titolo consecutivo in tasca da un paio di gare e l’ottavo successo in striscia da quando è cominciata la gara, centra il giro veloce. Stavolta, a dirgli di risparmiare le gomme e non rischiare per nulla hanno iniziato a dirglielo dal venerdi, come in un balletto sacrale nel quale l’ingegnere di pista quasi gli dice “bravo Seb, sei il più forte di tutti e lo sappiamo. Ora, per favore, rallenti?” e lui niente, come se gli piacesse sentirsi spronato “al contrario”. Giro veloce, dopo la pole position, e vittoria con sei secondi di margine: del cannibale di Heppenheim abbiamo già detto tutto, tanto vale concentrarsi sugli altri. A dire il vero, non fosse per il record di Vettel la gara andrebbe agli archivi come una delle meno entusiasmanti dell’anno: si decide tutto in partenza, non prima che uno sfortunatissimo Adrian Sutil si schianti contro il muretto al primo giro e costringa gli altri ad accodarsi alla Safety Car. Quando si riparte a pieno regime non cambia nulla: si va quasi in processione fino al traguardo, anche se Fernando Alonso ci prova fino al termine a creare scompiglio. Lo spagnolo lotta con Perez poi chiamato al box, attacca e sorpassa Gutierrez per prendersi la sesta posizione, scavalca con grande manovra Hulkenberg ed è quinto, resistendo nel finale al tedesco di una Sauber che ha volato per tre giorni. Certo: c’è stato un giorno in cui il pilota della Ferrari aveva il coltello tra i denti per la vittoria, e non per 10 miseri punti che sono comunque vitali per la corsa al secondo posto nei costruttori, pur se la Mercedes fa meglio perchè Nico Rosberg da 14esimo sulla griglia termina nono, Felipe Massa non pareggia la prestazione (solo tredicesimo) e Lewis Hamilton è agevolmente quarto, con ansia per Alonso che lo marca in pista ma poi in allungo finale. Il duello entusiasmante è quello per la piazza d’onore: Weber sembra averne di più, ma ancora una volta ci si mette la sfortuna nera, sotto forma di vibrazioni al freno che ne limitano il rendimento e consentono a Grosjean di avere vita facile. Il francese suggella una strepitosa seconda parte di stagione e dà ampie garanzie per il 2014 della Lotus, l’australiano potrebbe essere all’ultimo podio della carriera anche se è chiaro e pacifico che in Brasile cercherà la vittoria (e chissà che Vettel non decida di lasciargliela: sarà dura). Menzione d’onore per Sergio Perez, appiedato dalla McLaren: devono aver contato molto certe parole proferite dal messicano, perchè la stoffa c’è e -vedi Grosjean, ma anche lo stesso Hamilton che le Frecce d’Argento conoscono bene – l’irruenza può essere limata fino a diventare efficacia pura. Berne anche un Valtteri Bottas che riporta a punti la Williams, male Heikki Kovalainen che pure in prova e qualifica aveva retto l’impatto del ritorno a pieno regime: il suo quindicesimo posto, quasi doppiato, riapre quell’interrogativo sulla possibilità negata al nostro Davide Valsecchi. Resta però una gara: ci ripenserà Eric Boullier? (Claudio Franceschini) (clicca qui per l’ordine d’arrivo del Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti)
“Stai attento, perchè solo tu puoi battere te stesso”. E’ con questa frase, quasi filosofica che si conclude il Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti. Il soggetto di questa frase è – ovviamente – Sebastian Vettel. La gara di oggi l’aveva vinta probabilmente al sesto giro, il giro veloce se lo è andato a prendere al 54mo giro quando aveva solo da perdere, quando aveva le gomme (teoricamente) finite. E invece no, non è la ciliegina, è tutta la torta, vincere arrivare primo sul podio e fare il giro veloce. Questo è dominio, quello che questa splendida macchina consente, e quello che questo splendido pilota vuole ottenere. Il massimo. Al secondo posto (primo degli umani, se volete) un meraviglioso Romain Grosjean su Lotus che precede Mark Webber che ci ha provato davvero in tutti i modi, ma che in questa gara ha dovuto cedere il passo a un’ottima Lotus ben guidata in tutto il week-end, soprattutto con grande grinta e concentrazione. Ai piedi del podio, Hamilton e Fernando Alonso, autore anche oggi di una bella gara, purtroppo senza possibilità di far meglio di così complice anche una brutta partenza. Massa tredicesimo, Button decimo e Rosberg nono per un ordine di arrivo davvero bizzarro. Pollice verso per Kovalainen (brutta prestazione) e pollice su per Gutierrez, peccato per il testacoda che ne ha pregiudicato la bella cavalcata. Vero, sono arrivati quattordicesimo (Gutierrez) e quindicesimo (Kovalainen) ma che differenza in questa gara!
Fase di gara molto interessante per Alonso e la Ferrari che sta portando l’attacco decisivo a Hulkenberg, e questa volta l’attacco riesce, e anche in modo molto pulito. Alonso sta gestendo bene le gomme nonostante stia spingendo molto. Quinto e in rincorsa verso Hamilton, mentre Vettel sta girando in una marcia trionfale tutta sua. Dietro di lui però le coppie formate da Grosjean e Webber (best lap per lui al 46mo giro) ed Hamilton e Alonso non sono separate di più di un secondo. Insomma, tra qualche giro, ne stiamo certi, arriveranno gli attacchi.
Comincia la girandola dei pit stop che dovrebbe spezzare per la quasi totalità dei piloti in due la gara del Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti. Strategie diverse per la Ferrari con Massa che ha anticipato il pit stop, mentre Alonso lo ha ritardato il più possibile. A giudicare almeno dal rientro sul tracciato però, entrambe hanno premiato. Molto brevi le soste e programmate benissimo in ottica dei rientri, bella in particolare la marcia di Alonso che sta guadagnando competitività e qualche posizione. Purtroppo la partenza dal lato sporco della pista lo ha penalizzato oltremodo. In ogni caso, se qualcuno avesse il dubbio su chi sia il leader della corsa, Sebastian Vettel dopo il pit stop è tornato primo e ha ritoccato il best lap. 1:42:486. Bisognerà che qualcuno lo dica a Webber, però, perchè l’australiano sta macinando anche lui tempi da sogno. E ritocca di 2 centesimi il best lap di Vettel…
Ecco i primi sorpassi, e il primo e più bello è certamente quello di Mark Webber che di grinta ha infilato Hamilton con una staccatona da antologia mentre Hamilton stava vacendo rifiatare la sua vettura un po’ troppo surriscaldata. Una bellissima manovra che esalta anche le caratteristiche di guidabilità della RedBull che ha consentito di trovare la traiettoria migliore nonostante avesse scartato la Mercedes in staccata. Una comunicazione radio tra Lewis e i box chiarisce ulteriormente che non aveva armi per rintuzzare l’attacco Hamilton: “pensa a preservare le gomme””e’quello che sto cercando di fare!”. Intanto miglior tempo per Vettel 1:43:680. E Alonso perde stranamente terreno, con Bottas che lo bracca a meno di un secondo. BRutto affare per il ferrarista che sembra in difficoltà.
Grosjean sta cercando di tenere botta dietro allo scatenato Vettel, ma il gap continua ad ampliarsi, mentre Hamilton non si scolla dai suoi scarichi. Sarà interessante vedere come si evolverà il duello. Intanto Maldonado è stato costretto (bandiera arancio/nera) a tornare ai box per una sostituzione del musetto. L’alettone era danneggiato dal contatto con Felipe Massa alla prima curva (e forse anche da un successivo contatto con Button nella stessa azione). Intanto Alonso e la Ferrari stanno prendendo il ritmo gara e Fernando comincia ad attaccare Perez.
La safety car pare non preoccupare molto ai paddock, visto che questo “stop” c’è stato praticamente immediatamente dopo la partenza. Qualche preoccupazione in più per la Mercedes che ha un modo molto diverso dalle altre per scaldare le gomme, soprattutto le posteriori. Staremo a vedere. Al quarto giro la safety car finalmente si fa da parte, tutti (o quasi) faranno una sola sosta. Vettel parte come una spada appena vede la strada libera e comincia in un solo giro a mettere quasi due secondi tra se e Grosjean. Bello il duello per la quinta posizione tra Perez e Hulkenberg, ancora non si può usare il DRS ma la lotta è serratissima. Mentre Chilton sconta il suo drive through (lo doveva fare per la penalità presa in qualifica)
Formula 1 ancora con tante sorprese con il Gran Premio degli Stati Uniti parte davvero a razzo e le prime curve sembrano passare senza grandi contatti, anche se Sutil – inspiegabilmente a velocità naturale – finisce contro il muro costringendo subito l’ingresso della safety car proprio quando pareva che tutto fosse filato liscio. Forse un contatto, forse una rottura, le prime informazioni sono frammentarie, ma analizzando i rallenty pare che ci sia stato un contatto con Maldonado. Non riesce quindi il tentativo di scappare subito di Sebastian Vettel, e ora ci sarà una sorta di seconda partenza quando la safety car uscirà di scena. RIcapitoliamo dopo la partenza le prime diaci posizioni, così come si sono consolidate con l’ingresso della safety car. Vettel primo davanti a GRosjean, poi Hamilton, Webber, Hulkenberg, Perez, Alonso, Bottas, Di Resta e Ricciardo. Dopo l’uscita della safety car si cambierà strategia di soste?
E’ tutto pronto ad Austin: tra poco i piloti partiranno con il giro di formazione per poi riposizionarsi sulla griglia, tutti dietro le due Red Bull di Sebastian Vettel (ottava pole position stagionale) e Mark Webber. Fernando Alonso scatta dal sesto posto, di fianco a Lewis Hamilton: ora è lui il pilota da marcare stretto, perchè c’è in gioco il secondo posto nel Mondiale costruttori. Anche per questo Felipe Massa dovrà cercare di passare subito Nico Rosberg e sfilargli punti preziosi (partono quattordicesimo il tedesco e quindicesimo il brasiliano, al penultimo Gran Premio con la Ferrari). Tanti gli ospiti nei vari box: naturalmente il gran cerimoniere qui è Mario Andretti, campione del mondo di Formula 1 nel 1978. Abbiamo visto tanti piloti cercarlo per una foto: è una celebrità nel circus. Ma ci sono anche Sting e il cuoco pluristellato Gordon Ramsay, famoso anche per gli show televisivi. Ma adesso non si indugia più: i piloti sono pronti, le fidanzate e i familiari incrociano le dita, gli ingegneri sono pronti con le radio, il muretto studia i dati e i meccanici sono già allerta per i primi pit stop. Allo spegnimento dei semafori partirà il Gran Premio degli Stati Uniti.
Lo spettacolo questa sera comincia già prima di godersi la diretta di Formula 1. Manca poco all’inizio del Gran Premio degli Stati Uniti, e sul circuito di Austin ci si diverte: molti dei piloti – quasi tutti – hanno ormai abbandonato le tensioni derivanti dall’esito incerto del Mondiale, e così sorridono sicuri e sinceri prendendo parte allo spettacolo del pre-gara. Siamo nel Paese dello show business: impossibile resistere, e così va in scena non solo la sfilata della banda con tanto di mascotte griffate Texas, ma anche un giro di pista di macchine d’epoca, rigorosamente made in USA e ognuna ospitante un pilota, che come un eroe nazionale tornato dalla missione vittoriosa saluta la folla in estasi. Tutti, tranne uno: chi poteva essere, se non Sebastian Vettel, a distinguersi? Il quattro volte campione del mondo, presentatosi qui con un casco sul quale è impresso un toro texano, si è messo personalmente alla guida: “Adoro queste macchine, ho chiesto al mio autista se potevo guidare e lui ha acconsentito”, ha spiegato il tedesco. Per un attimo abbiamo pensato che sarebbe partito a razzo lungo il circuito come fa con la sua Red Bull: deve aver resistito alla tentazione, sapendo che tra poco potrà farlo sul serio, a caccia del record assoluto di vittorie consecutive. Perchè adesso ci siamo quasi: il caldo aumenta, la pressione sale, il penultimo Gran Premio della stagione sta per cominciare.
Manca poco più di un’ora alla gara del Gran Premio di Formula 1, in diretta dagli Stati Uniti. Dalla nebbia al sole: se venerdi, nel corso della prima sessione di prove libere, ci sono stati ritardi e sospensioni dovuti alla foschia presente sul circuito, dal pomeriggio (rispetto all’orario americano) del giorno stesso i piloti del circus hanno conosciuto soltanto il bel tempo, con tanto sole e pista in condizioni pressochè ottimali. Anche per oggi le condizioni sono quelle: temperatura che dovrebbe assestarsi tra i 25 e i 30 gradi, fino anche a superarli. Il caldo sarà un fattore? Lo vedremo, ma certo i protagonisti in pista sono abituati a vivere qualunque tipo di situazione. Di certo lo è Sebastian Vettel, che ha dominato ovunque ed è in striscia vincente da sette Gran Premi. Vedremo inoltre come reagiranno le gomme, che sono state la vera e propria incognita per lunga parte della stagione: la Sauber ad esempio sembra aver trovato un passo gara strepitoso nel corso delle prove, ed è andata benissimo anche in qualifica. Un rivale in più per la Ferrari.
Dopo aver conquistato il quarto titolo iridato consecutivo, il “cannibale” sembra non essersi saziato. Sebastian Vettel conquista infatti la pole position anche ad Austin, in Texas, dove è di scena il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1, penultimo appuntamento del Mondiale. Il pilota tedesco della Red Bull ha ottenuto l’ottava pole della stagione, la numero quarantaquattro in carriera, precedendo di un soffio il compagno di squadra Mark Webber beffato all’ultimo giro (1’36”338 per Vettel contro 1’36”441 dell’australiano). La prima Ferrari in griglia è quella di Fernando Alonso che, in sesta posizione, partirà dalla terza fila, mentre Felipe Massa, che a breve dirà addio alla casa di Maranello per trasferirsi in Williams, è uscito dalla Q2 per un problema alla vettura e dovrà scattare solamente quattordicesimo (clicca qui per la griglia di partenza). Terzo tempo per Romain Grosjean, seguito da Hulkenberg e Hamilton. Vettel ha voluto dedicare il primo posto ottenuto in griglia al team principal della Red Bull, Christian Horner, che ieri ha festeggiato il compleanno: “Abbiamo due macchine in prima fila, un bel regalo per Horner – ha sottolineato il pilota tedesco – il vento è aumentato rispetto alla mattina e questo ha avuto un impatto sul comportamento della vettura. Non ero contento dopo il mio primo giro nel Q3 ma sono riuscito a fare un bel giro finale, sufficiente per arrivare in pole”. Poi, parlando di Webber, ha aggiunto: “Mark è molto vicino e più si va avanti più si avvicina ma sono riuscito a rimanere di poco avanti. Sono molto contento della macchina oggi, mi piace questo circuito e aspetto domani. Ma è molto importante partire dalla parte pulita della pista”. Lo stesso Chris Horner ha commentato l’ottimo risultato ottenuto dalle due Red Bull: “Seb sta guidando alla grande, lui fa un passo in più e lo fa sempre. E’ stato un fantastico lavoro del team, un’altra doppietta qui, speriamo di poterla trasformare in un buon risultato domani”, ha detto alla vigilia.
Un risultato strepitoso quello di Vettel: il tedesco ha risposto al gran giro del compagno di squadra precedendolo di un decimo, e la cosa sorprendente e che mette i brividi è che in ognuno dei primi due settori era andato peggio di Webber, costruendosi la pole position nel solo terzo settore. Chiaro che sia lui lo strafavorito della vigilia: dovesse vincere, porterebbe a casa non solo il trentottesimo successo in carriera (a -3 da Ayrton Senna, secondo assoluto) ma anche il dodicesimo stagionale – lasciando aperta la questione dell’aggancio a Michael Schumacher – e l’ottavo consecutivo, che sarebbe record assoluto. Numeri da leggenda a soli 26 anni, ormai non ci si può più nascondere. Non può farlo nemmeno la Ferrari, che vuole il secondo posto nel Mondiale costruttori: nonostante Massa abbia fatto male le possibilità di scavalcare la Mercedes (o avvicinarsi in vista della resa dei conti finale) ci sono, perchè Nico Rosberg è rimasto fuori dal Q3 e Lewis Hamilton parte al fianco di Fernando Alonso, che solitamente scatta bene allo spegnimento dei semafori. Anche per questo lo spagnolo ci crede: “Abbiamo ottenuto podi più impossibili di questo in passato”, ha dichiarato “ma non penso che sia giusto pensare al podio ora perchè partiremo sesti e possiamo arrivarci. Se me l’avreste chiesto due ore fa avrei detto che il podio era impossibile, quindi concentriamoci sulla partenza e sul primo giro, speriamo di non perdere posizioni. Sarei felice solo battendo le Mercedes. Sono qui per correre solo per aiutare il team ad ottenere il secondo posto nel mondiale costruttori. Se finissi davanti ad entrambe le Mercedes qui e in Brasile avremmo un’alta chance di riuscirci, quindi domani (oggi, ndr) questo sarà l’obiettivo principale. Se sarà un podio sarà ancora meglio ma non è la fine del mondo”. Parlando poi della macchina, secondo Alonso “ha funzionato meglio in qualifica. Facciamo ancora fatica nelle prime sessioni in prima mattinata con la pista fredda; non riusciamo a far funzionare le gomme, è difficile mandarle in temperatura. Di pomeriggio, come ieri ed oggi, le cose migliorano un pò. Oggi c’era molto vento quindi era questione di interpretare la direzione del vento e guidare in modo diverso da curva a curva in base all’intensità del vento”. Insomma, “è stata una qualifica difficile ed oggi siamo andati bene, ma questo non maschera il problema che abbiamo, ovvero non abbiamo un passo sufficiente. Ma il nostro obiettivo è battere la Mercedes e finora Nico è tredicesimo, Felipe è quattordicesimo, Hamilton è quinto ed io sono sesto. Quindi siamo lì a lottare con loro e proveremo a batterli”. Decisamente deluso Felipe Massa, in fondo al gruppo: “Non c’è spiegazione, è un problema che non funziona da ieri pomeriggio. Dobbiamo capire qual è perché è una pista che mi piace, mi piace questo posto, ma c’è qualcosa che non va. La macchina è lentissima e poi Fernando non ha lo stesso problema – ha aggiunto il brasiliano – Quindi non so, dobbiamo capire e verificare tutto della macchina per la gara e vedere se troviamo qualcosa”. Per la gara, attenzione alla Sauber: in particolare a Nico Hulkenberg, che parte dalla seconda fila e ha mostrato per tutto il weekend, insieme a Esteban Gutierrez, uno strepitoso passo gara. Non male anche Heikki Kovalainen – che sostituisce Kimi Raikkonen – Romain Grosjean è ormai una certezza e le Lotus daranno molto fastidio. Da tenere d’occhio anche la Force India: Adrian Sutil è rimasto fuori dal Q2 per una scorribanda fuori pista all’ultima curva del giro buono, parte diciassettesimo (Paul Di Resta è cinque posizioni più avanti) ma qualche rimonta spettacolare ha mostrato di saperla fare.
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Pos | No | Driver | Team | Laps | Time/Retired | Grid | Pts |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Sebastian Vettel | Red Bull Racing-Renault | 56 | Winner | 1 | 25 |
2 | 8 | Romain Grosjean | Lotus-Renault | 56 | +6.2 secs | 3 | 18 |
3 | 2 | Mark Webber | Red Bull Racing-Renault | 56 | +8.3 secs | 2 | 15 |
4 | 10 | Lewis Hamilton | Mercedes | 56 | +27.3 secs | 5 | 12 |
5 | 3 | Fernando Alonso | Ferrari | 56 | +29.5 secs | 6 | 10 |
6 | 11 | Nico Hulkenberg | Sauber-Ferrari | 56 | +30.4 secs | 4 | 8 |
7 | 6 | Sergio Perez | McLaren-Mercedes | 56 | +46.6 secs | 7 | 6 |
8 | 17 | Valtteri Bottas | Williams-Renault | 56 | +54.5 secs | 9 | 4 |
9 | 9 | Nico Rosberg | Mercedes | 56 | +59.1 secs | 12 | 2 |
10 | 5 | Jenson Button | McLaren-Mercedes | 56 | +77.2 secs | 15 | 1 |
11 | 19 | Daniel Ricciardo | STR-Ferrari | 56 | +81.0 secs | 10 | |
12 | 18 | Jean-Eric Vergne | STR-Ferrari | 56 | +84.5 secs | 14 | |
13 | 4 | Felipe Massa | Ferrari | 56 | +86.9 secs | 13 | |
14 | 12 | Esteban Gutierrez | Sauber-Ferrari | 56 | +91.7 secs | 20 | |
15 | 7 | Heikki Kovalainen | Lotus-Renault | 56 | +95.0 secs | 8 | |
16 | 14 | Paul di Resta | Force India-Mercedes | 56 | +96.8 secs | 11 | |
17 | 16 | Pastor Maldonado | Williams-Renault | 55 | +1 Lap | 17 | |
18 | 22 | Jules Bianchi | Marussia-Cosworth | 55 | +1 Lap | 19 | |
19 | 21 | Giedo van der Garde | Caterham-Renault | 55 | +1 Lap | 18 | |
20 | 20 | Charles Pic | Caterham-Renault | 55 | +1 Lap | 22 | |
21 | 23 | Max Chilton | Marussia-Cosworth | 54 | +2 Lap | 21 | |
Ret | 15 | Adrian Sutil | Force India-Mercedes | + secs | 16 |