Seconda vittoria in trasferta consecutiva per Marchisio e compagni. Allo stadio Ferraris di Genova finisce 1-3. Le reti messe a segno da Immobile, del Genoa, insieme a quelle di Vucinic, Giaccherini e Asamoah hanno reso il match emozionante e incerto fino al fischio finale. Il Genoa seppur dimostrando di poter tener testa alla corazzata juventina ha mostrato nel secondo tempo diverse lacune, che l’onda d’urto bianconera ha travolto senza alcun remore. Per De Canio occorre ripartire da tutto quanto di buono offerto nella prima frazione, dove si è potuta ammirare una squadra aggressiva e ostica. Nel complesso dei dati però la Juventus ha meritato il successo. Il possesso palla finale premia i bianconeri (63%, contro il 37% genoano). Più importante di esso è la supremazia territoriale, ovvero il tempo trascorso nella metacampo avversaria, che mostra come gli uomini di Conte sappiano giocare con frequenza notevole (specie nella seconda frazione) all’attacco, presidiando a lungo il territorio altrui. La Juventus ha giocato in supremazia territoriale per 14’03’’, mentre il Grifone, che si è via via affidato ad azioni di contropiede, solo 4’20’’. Così la pericolosità della Juventus si traduce in un impressionante 80%, mentre quella genoana su una normale media del 47%. I numerosi palloni intercettati dalla difesa juventina hanno fatto la differenza specie se mutate in pericolose ripartenze. Chiellini e Barzagli hanno recuperato ben 27 palloni ciascuno, dando un ottimi segnali di condizione. Seppur rallentato dall’assidua marcatura di Bertolacci, a fine gara Pirlo risulta essere il giocatore con maggior numero di passaggi completati, 56. Invece chi ha effettuato il maggior numero di tentativi a rete è stato Emanuele Giaccherini, che non si lasciato sfuggire l’occasione di dimostrare a Conte il proprio valore. L’ex cesenate ha calciato 4 volte verso la porta avversaria, così come il compagno Giovinco (che ha colto un palo) e i genoani Ciro Immobile e Bosko Jankovic. Focus sul giovane bomber del Genoa, ma di scuola juventina, Ciro Immobile: ai meriti per il gol segnato va sottratto il malus di un’occasione precedentemente divorata in contropiede, a tu per tu con Buffon. In ogni caso per il numero 17 del Genoa si tratta del secondo gol in campionato, con anche un assist all’attivo, in tre partite.
Nella sfida di Marassi sono i padroni di casa a passare in vantaggio. Al 17’ Ciro Immobile (in comproprietà tra le due squadre) segna il gol del vantaggio. In un rapido cambio di fronte, Immobile avanza in obliquo dalla tre quarti, chiedendo lo scambio rapido a Jankovic. Dopo il pallone di ritorno, Immobile gira la conclusione con il destro cercando il palo più lontano. Ne viene fuori un tiro angolato e sporco che bacia il palo interno prima di infilarsi in rete. La reazione juventina inizia con la ripresa. Asamoah da il là a una rapida ripartenza dopo l’errore sotto porta di Bertolacci. Il ghanese lancia Vucinic che con calma chiama a sé 4 uomini. Dalle retrovie arriva Giaccherini che subito servito dal montenegrino, segna il gol del pareggio trafiggendo Frey dal limite. Qualche minuto più tardi arriva la concessione del rigore. Sugli sviluppi di un corner Asamoah penetra in area dalla sinistra ubriacando di finte Sampirisi che da dietro lo stende. Vucinic dal dischetto angola al massimo la conclusione e segna il gol del sorpasso. La rete dell’1-3 finale viene realizzata all’84esimo. Marchisio aziona Vucinic sulla tre quarti. Il numero 9 bianconero scambia con Lichtsteiner e si porta sulla linea del fondo destro dove di prima intenzione serve un cross basso e teso per Asamoah. Granqvist tocca il pallone favorendo il tap-in a porta vuota del ghanese che fa centro per la seconda volta in gare ufficiali con la Juve.
A fine gara il tecnico ligure De Canio mastica amaro dopo aver accarezzato il sogno di interrompere l’imbattibilità dei Campioni d’Italia: “Data la consapevolezza della nostra dimensione, il risultato sarebbe stato figlio di episodi, così come è avvenuto. La Juve ha pareggiato subito dopo il nostro 2-0 sbagliato ed il loro rigore è arrivato nel momento in cui dovevamo operare un cambio.” De Canio non ci sta e spiega ai microfoni di Stadio Sprint su Rai 2: “In più, per Bonucci a fine primo tempo poteva esserci l’espulsione per fallo da ultimo uomo. Non siamo stati fortunati, però abbiamo affrontato la Juve a viso aperto: potevamo vincere, pazienza”. Infine, l’allenatore rossoblù si concentra sulla prossima partita contro la Lazio: “Sarà un’altra bella sfida, in cui possiamo ottenere punti se la affronteremo con la sicurezza mentale che voglio dalle mie squadre. Non ci può sempre andare male”. Il tecnico in panchina della Juventus, Massimo Carrera è raggiante dopo la terza vittoria consecutiva in campionato. “Vucinic? Non scopriamo noi che è un grande campione. Il problema è che in questo momento abbiamo visto meglio Matri. Sa che è un giocatore importante, però deve dimostrare durante gli allenamenti di meritarsi il posto, come fanno gli altri”. Il tecnico milanese analizza ai microfoni di Sky la condizione dei suoi ragazzi: “Noi abbiamo bisogno di giocatori che danno sempre il massimo. Si vince con il gruppo e non con il singolo, questa è la cosa importante per arrivare lontano in campionato e in Champions. Abbiamo sofferto nel primo tempo, sapevamo che Marassi era un campo difficile. Il Genoa è partito fortissimo, ci ha colto impreparati due-tre volte con le ripartenze, però siamo stati bravi a rimanere in partita. Nel secondo tempo, poi, siamo stati bravi ad aumentare il ritmo, a giocare più larghi e siamo riusciti a ribaltarla”.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)