L'università europea di Fiesole vuole rinominare il Natale: l'istituto vorrebbe eliminare il riferimento cristiano nel nome dell'uguaglianza etnica
E’ scoppiata la polemica nelle ultime ore a seguito della decisione dell’Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze), di rinominare la festa di Natale eliminando “il riferimento cristiano”, per ottemperare agli obblighi del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui”, così come si legge su TgCom24.it. Obiettivo dello stesso ateneo, utilizzare un linguaggio per comunicare le festività religiose in maniera più inclusiva. Immediata la reazione della politica, con i partiti del centrodestra che sono insorti, a cominciare da Fratelli d’Italia che parla di “Decisione completamente fuori luogo”.
Alessandra Gallego, consigliera di FdI a Firenze, ha spiegato: “Se il presidente dell’Iue vuole annullare il Natale, allora si trovi anche un’altra sede per svolgere la sua attività”, ricordando che l’istituto “ha la propria sede nella Badia fiesolana, un luogo dove nel passato sorgeva l’oratorio dedicato ai santi Pietro e Romolo (patrono di Fiesole). Questa decisione sembra completamente fuori luogo e dimostra una mancanza di rispetto per le tradizioni italiane e per il significato profondo che il Natale ha per tantissime persone”.
L’UNIVERSITÀ EUROPEA DI FIESOLE VUOLE RINOMINARE IL NATALE: LA PRECISAZIONE DELL’ISTITUTO
Contrari anche la Lega, Forza Italia e Italia Viva, nel frattempo l’Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze), ha fatto sapere che la decisione sul cambio di nome per la festa del Natale è “oggetto di valutazione. Le diverse osservanze religiose e culturali che sono rappresentate all’Iue – si legge nel Piano per l’uguaglianza etnica e razziale 2023-2026 dell’Istituto – saranno riconosciute nel calendario degli eventi e delle attività correlate. Si presterà attenzione a garantire che la celebrazione di festività e ricorrenze sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscendo le diverse religioni e credenze”.
Quindi lo stesso istituto ha fatto chiarezza spiegando che “Nessuno ha pensato di eliminare la celebrazione di feste religiose”, sottolineando che “non sono previsti cambiamenti nell’organizzazione della festa di fine anno, in cui sono tradizionalmente numerosi i riferimenti alle festività di Natale, che fanno parte del patrimonio culturale europeo. Noi accogliamo un numero crescente di studenti del mondo intero. Questo ambiente autenticamente internazionale necessita di una politica di inclusione delle diverse culture”.