La scelta della Chiesa con Papa Leone XIV: per il cardinale Re il suo Papato sarà “decisionista e mite nel risvegliare la fede in Dio dimenticato dal mondo”
COME SARÀ IL PAPATO DI LEONE XIV SECONDO GLI OCCHI ESPERTI DEL DECANO RE
Mentre stamane in Piazza San Pietro è ufficialmente cominciato il Pontificato di Papa Leone XIV con la cerimonia di intronizzazione davanti a circa 100mila fedeli, il mondo intero si interroga – tra curiosità, scetticismi vari e semplice sequela di fede – come sarà il Magistero di Papa Prevost, un americano che lega i “due mondi” Oltre Oceano ma che già in questi primi giorni di Pontificato ha colpito per la densità e profondità dei propri discorsi.
Secondo il Decano del Collegio Cardinalizio, il Card. Giovanni Battista Re, le chiavi di San Pietro sono state affidate alla giusta persona, al giusto Vicario di Cristo per questo mondo di oggi: intervistato dal “Fatto Quotidiano”, il cardinale che ha celebrato la Messa Pro Eligendo prima del Conclave già identificando le “qualità” che avrebbero dovuto trovarsi nel nuovo Pontefice, la scelta dei suoi fratelli dentro la Cappella Sistina è stata ampiamente positiva.
In un mondo che ha estremo bisogno, la Chiesa sceglie Papa Leone XIV per guidare i tempi cupi segnati da un profondo «affievolimento del senso di Dio», oltre ad un forte impoverimento dei valori umani e cristiani. Secondo il Card. Re, la comunità umana mondiale è sempre più tormentata da guerre, violenze e orrori, distruzioni e violenze: è per questi motivi che il Papato dei Prevost, che pure è uomo mite e temperato, sarà un Pontificato netto e “decisionista”, «è il Papa di cui abbiamo bisogno in questo tempo che dimentica sempre di più Dio».
PAPA LEONE XIV, LA SFIDA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E IL “RISVEGLIO” DI FEDE E VALORI
La guida della Chiesa sotto Papa Leone XIV, secondo il cardinale Re che ben conosce l’ex cardinale alla guida del Dicastero dei vescovi (incarico guidato dal porporato bresciano prima di Prevost, ndr), «sarà saggia e ferma, è persona di polso che sa prendere decisioni». Al contempo, come ha già fatto intendere in questi giorni di udienze e celebrazioni, il Santo Padre nutre fiducia nel dialogo proficuo con il mondo contemporaneo, orientandosi come “bussola” tra la Rerum Novarum di Leone XIII e il Concilio Vaticano II.
Missionarietà, esperienza e dottrina profonda, Papa Leone XIV secondo il Card. Re avrà forza soprattutto nel «risvegliare le buone energie che vi sono comunque nella società di oggi», specie nel riaccendere la fede in Dio in un mondo che spesso lo dimentica o che comunque vive «come se Lui non esistesse».
Dalla difesa della dignità di ogni singolo essere umano fino alla sfida enorme di porsi di fronte alla rivoluzione tecnologia dell’intelligenza artificiale, Papa Leone XIV – come ha detto lui stesso oggi nell’omelia della Messa di inizio Pontificato – incarna la sfida di una Chiesa che dovrà porsi nei confronti del mondo senza rimanere “vittima” del potere: «l’AI deve rimanere dentro l’umanesimo per cercare il bene comune, ma non ha cuore né coscienza», conclude il cardinale Re sempre al “Fatto”.
