Il cardinale Roberto Repole sulla crisi culturale in Occidente: "Non ragiona più, improvvisa. Europa ha tradito fede e Illuminismo, perdendo la direzione"

OCCIDENTE IN CRISI, L’ANALISI DEL CARDINALE ROBERTO REPOLE

Più schiamazzi che idee, col risultato di vedere serpeggiare la violenza: per il cardinale Roberto Repole l’Occidente non ragiona più, ma in particolare critica l’Europa, accusandola di aver tradito fede e Illuminismo. L’arcivescovo di Torino e Susa, impegnato tra le altre cose pure nell’organizzazione del Sinodo dei vescovi, offre la sua riflessione a La Stampa, spiegando che la capacità di ragionare è la chiave per fermare la deriva della guerra.



Un invito alla non rassegnazione quello di Repole, secondo cui il mondo deve tornare a ragionare. “Oggi il mondo improvvisa”. Per il porporato torinese c’è un problema di superficialità, aggravato dai social.

Il Cardinale Roberto Repole e Giorgio Marengo in Piazza San Pietro per il Conclave (Foto 2025 ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

L’Occidente ha una malattia ed è la fragilità del pensiero collettivo: “Non si ha voglia di ragionare a fondo su niente”. Il problema è occidentale, perché Europa e Usa non danno l’impressione secondo Repole di sapere che direzione vogliono prendere.



I VALORI PERDUTI E LE RIFLESSIONI MANCATE

Colpa anche della convinzione che bastassero i soldi, sacrificando così i valori. “Era una menzogna disumanizzante”, e così ci si ritrova in balia delle guerre, con l’evocazione del 1914 da parte del capo dello Stato Sergio Mattarella che non è affatto un’esagerazione per Repole. Anzi, potrebbe pure aggravarsi la situazione, visto che le tecnologie hanno consentito di sviluppare “armi terrificanti”.

L’evoluzione tecnica doveva essere accompagnata da una riflessione antropologica, senza capire che la tecnologia va orientata. Non a caso per Repole il “vero fallimento dell’Occidente” è aver dato per scontato i progressi del Novecento e non aver riflettuto sulle radici della pace. “Non abbiamo considerato che la pace e il benessere non sono definitivi. Sono un processo dinamico”, infatti ora quello che abbiamo acquisito negli anni è a rischio.



In particolare, l’Europaconosce una certa secolarizzazione spirituale, ma ha tradito anche l’Illuminismo nella sua intuizione di fondo”, cioè che “la libertà comporti l’assunzione di una responsabilità etica”. Il cardinale di Torino, però, non è pessimista, ma sente di vedere la realtà per quel che è, perché solo così si possono affrontare i problemi.