Carlo Ancelotti, dopo l’inchiesta per la presunta evasione fiscale per il 2014 è stato condannato ad un anno di carcere senza obbligo di detenzione.
Dopo le prime avvisaglie dell’inchiesta incorso negli scorsi mesi è arrivata oggi la sentenza: Carlo Ancelotti è stato condannato ad un anno di carcere. L’imputazione è una frode fiscale risalente al 2014 e dunque alla sua prima apparizione sulla panchina del Real Madrid; si era parlato anche di un reato simile per la stagione successiva ma, in questo caso, è invece arrivata l’assoluzione.
Non solo la condanna ad un anno di carcere; la sentenza ai danni di Carlo Ancelotti – attuale ct del Brasile – per frode fiscale prevede anche un’ammenda pecuniaria piuttosto salata oltre alla perdita di corposi benefit relativi al territorio spagnolo. La multa ammonta a 386 mila euro; inoltre l’allenatore italiano perderà benefici e agevolazioni fiscali per 3 anni. Stando a quanto riporta SportMediaset, l’evasione fiscale di Carlo Ancelotti ammonta a circa 386 mila euro – l’esatto valore della multa ricevuta – e 675 mila euro riferiti all’anno successivo e per i quali è stato invece assolto.
Carlo Ancelotti condannato a un anno di carcere in Spagna ma senza obbligo di detenzione
Nonostante Carlo Ancelotti sia stato condannato ad un anno di carcere in Spagna per frode fiscale, le leggi iberiche garantiscono all’attuale commissario tecnico del Brasile la possibilità di non scontare la pena con obbligo di detenzione. Due sono i fattori che dunque permettono all’allenatore italiano di dover adempiere unicamente alla salata multa per evasione fiscale senza dover scontare anche l’anno di reclusione: in primis, l’assenza di precedenti penali. Si aggiunge alla circostanza anche la legge spagnola che per reati con condanna inferiore ai due anni – quando non si tratta di circostanze violente – prevede la possibilità di evitare l’obbligo di detenzione.