Chi è Massimiliano Salvi, il marito di Cristina Ciacci? Stanno insieme da circa quindici anni e l'ha sempre sostenuta.

Massimiliano Salvi è nato ad agosto del 1977, è un medico specializzato in Traumatologia, Ortopedia, Medicina Fisica e Riabilitativa ed è noto per essere il marito della figlia di Little Tony, Cristiana Ciacci. Lei oggi sarà ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona, dove probabilmente si lascerà sfuggire alcune rivelazioni personali, non solo sul padre ma anche sul marito e sui suoi figli.



Da anni Massimiliano Salvi svolge anche il ruolo di consulente ortopedico per la squadra del Cagliari e lavora all’Università degli Studi di Cagliari come professore associato di Ortopedia e Traumatologia. La storia d’amore con Cristiana Ciacci è nata circa quindi anni fa e da quel momento non si sono più separati, dalla loro relazione sono nati due figli, Melania e Matteo. I due sono convolati a nozze nel 2023, dopo ben tredici anni di fidanzamento e sono più complici e innamorati che mai.



Massimiliano Salvi ha sempre supportato Cristiana Ciacci, l’ha aiutata anche a sconfiggere la malattia

Prima di incontrare l’attuale marito Cristiana Ciacci si era già sposata due volte e aveva avuto tre figli, con Massimiliano Salvi però ha trovato la vera felicità. Nei confronti dell’uomo che le ha rubato il cuore si è sempre lasciata sfuggire importanti parole, qualche tempo fa ha fatto sapere che è un uomo straordinario che riesce sempre a garantirle il sostegno di cui ha bisogno e a sorreggerla come persone e come personaggio pubblico.

Durante una passata ospitata televisiva Massimiliano Salvi aveva rivelato che non riusciva a trovare il momento giusto per fare la proposta di matrimonio alla moglie, infatti ha tenuto l’anello in tasca per ben sei mesi. A differenza del padre che non ha mai accettato la sua malattia, il marito di Cristiana Ciaccia l’ha sempre sostenuta e l’ha aiutata ad affrontare e a risolvere i suoi disturbi alimentari. In passato la figlia di Little Tony, riferendosi al marito, ha raccontato: “Per i primi due anni, ogni volta che andavamo fuori, cenava da solo e mi portava lo stesso con sé. Capiva che la mia anoressia era una risposta ai miei problemi, non mi ha mai ossessionato“.