Come’è morto Oliviero Toscani: da due anni combatteva contro l’amiloidosi
Com’è morto Oliviero Toscani e chi è stato in vita il famosissimo fotografo? Domande che in queste – certamente tragiche – ore staranno rimbalzando nella mente di moltissimi curiosi che nelle prossime righe troveranno tutte le risposte che cercano con un breve excursus sulla malattia che (suo malgrado) ha caratterizzato gli ultimi due anni della sua vita e sulla lunghissima e prolifica carriera che ha reso Oliviero Toscani uno dei fotografi più famosi e discussi del nostro paese grazie ad una serie di campagne pubblicitarie che hanno saputo lasciare il segno, in un modo o nell’altro.
Partendo dal principio, la primissima domanda a cui rispondere è certamente com’è morto Oliviero Toscani e seppur la sua famiglia nel breve comunicato stampa diramato alle primissime luci dell’alba di oggi – erano da poco passate le 7 – si è limitata a dire che il fotografo “ha intrapreso il suo prossimo viaggio” chiedendo la massima riservatezza per il loro lutto, una risposta potrebbe arrivare da una delle ultime interviste rilasciate dallo stesso Toscani: solo due anni fa – infatti – aveva raccontato al corriere di essere affetto da una gravissima forma di amiloidosi “caratterizzata da un accumulo di aggregati proteicianomali” che depositandosi nei tessuti corporei ne hanno progressivamente danneggiato gli organi.
Chi è Oliviero Toscani: dalle origini alle discusse (e momorabili) campagna pubblicitarie
Capito com’è morto Oliviero Toscani, possiamo fare un rapido passo indietro per rispondere alla – altrettanto fondamentale – domanda ‘chi è?‘ recuperado alcuni dei passaggi più importanti della sua vita e della sua carriera: nato nel 1942, la passione per la fotografia l’ha accompagnato fin dai primissimi anni della sua vita grazie ad un padre – Fedele Toscani – che è stato uno dei più importanti e famosi fotoreporter del Corriere della Sera che quando aveva solamente 14 anni decise di portarlo con sé a Predappio per immortalare la morte di Benito Mussolini.
Proprio in quell’occasione Oliviero Toscani riuscì a pubblicare la sua primissima foto sul Corriere, catturando il volto dolente – ed ignorato dai grandi fotografi presenti a Predappio – di Rachele Mussolini; mentre da quel momento concluse gli studi al liceo milanese Vittorio Veneto e ottenne – questa volta nel 1965 – il diploma alla prestigiosa scuola di fotografia Kunstgewerbeschule di Zurigo dove ebbe modo di conoscere fotografi ed artisti del calibro di Serge Stauffer, Karl Schmid e Franz Zeier.
Impacchettare la vita di Oliviero Toscani in poche righe non è affatto semplice e tra i tantissimi lavori che ha firmato vale certamente la pena ricordare la nota campagna ‘Chi mi ama mi segua’ firmata per conto di Jesus Jeans, oppure il famosissimi bacio tra il prete e la suora che causò non pochi pruriti all’opinione pubblica; mentre è bene ricordare che la sua intera visione artistica è sempre stata caratterizzata proprio dalla volontà di far discutere e creare dibattito riuscendo a guadagnarsi parecchie pubblicazioni sia sui quotidiani di cronaca, che su riviste come Vogue o Elle.