Chi ha vinto le elezioni Regionali Basilicata 2024?/ Vito Bardi è il Presidente: confermato candidato uscente

- Lorenzo Drigo

Vito Bardi è stato riconfermato, con il centrodestra, Presidente della Regione Basilicata: chi è l'ex vicecomandante della Guardia di Finanza, amico di Silvio Berlusconi

Bardi, Regionali Basilicata Vito Bardi, Governatore Basilicata al comizio del Centrodestra per le Regionali 2024 (ANSA, Francesco Cutro)

Dopo una lunga giornata di scrutini, senza grandi sorprese rispetto ai sondaggi elettorali, è stato riconfermato presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, tra le file di Forza Italia dal 2019 (quando fu scelto come candidato personalmente da Silvio Berlusconi) e con un bagaglio di successi ottenuti nel corso degli ultimi 5 anni alla guida di quel Consiglio che, oggi, torna a presiedere. Come anticipavamo poco fa, l’eccellente risultato di oggi del centrodestra era già dato per certo dai sondaggi elettorali: a poche ore dall’apertura delle urne, infatti, si parlava di un 53,3% di preferenze, poi riconfermato dall’Instant Pool di TeleNorba pubblicato in giornata, che dava Vito Bardi tra il 53 e il 57% dei voti.

Lo spoglio (che noi abbiamo seguito in diretta per voi) fin da subito sembrava virare in favore del centrodestra, con Fratelli d’Italia in prima posizione tra i favoriti, seguito da Forza Italia e (incredibilmente) da Azione, appena sopra alla Lega. I risultati definitivi sono stati anche al di sopra delle aspettative con il 56,10% di voti per Vito Bardi, mentre lo sfidante del centrosinistra Piero Marrese si è fermato al 42,65%; dietro di loro Eustachio Follia di Volt con l’1,25%.

Chi è Vito Bardi: un passato nella Guardia di Finanza e l’amicizia con Silvio Berlusconi

Venendo alla figura del nuovo (e ‘vecchio’ contemporaneamente) Presidente della Basilicata, fino al 2019 il suo nome era del tutto ignoto negli ambienti politici italiani, mentre il (futuro) forzista Vito Bardi era già tra gli storici amici di Silvio Berlusconi almeno dal 2009: si conobbero, racconta il Corriere, quando scoppiò il cosiddetto caso ‘Cene eleganti‘ nel barese. Tra gli inquirenti sul campo c’era anche il futuro presidente lucano, all’epoca vicecomandante della Guardia di Finanza, che colpì il Cav per il suo rigore nelle indagini.

D’altro canto, Vito Bardi è sicuramente tra i politici più formati (almeno in senso accademico) su tutto il territorio italiano, dato che dopo un’iniziale formazione classica Scuola militare napoletana Nunziatella, ha conseguito ben quattro lauree in Economia e commercio, Giurisprudenza, Scienze internazionali e diplomatiche e Scienze della sicurezza economica e finanziaria. È iniziato, così, un lungo percorso in divisa con la Guardia di Finanza, dalla quale si è congedato per la pensione (dopo aver raggiunto il rango di vicecomandante generale) nel 2014: cinque anni dopo, poi, il successo elettorale di Vito Bardi, che alle regionali in Basilicata ottenne il 42,20% dei voti, superando il centrosinistra di più di 9 punti percentuali (e il M5S di poco meno di 22).

Il programma di Vito Bardi: “Ridiamo linfa vitale alla Basilicata”

Le urne, dopo 5 anni, hanno nuovamente premiato il presidente (non più) uscente, responsabile di diversi successi nella ‘sua’ Basilicata: presentando il nuovo programma elettorale, Vito Bardi ha parlato del rinnovato tessuto industriale (con investimenti “di circa 900 milioni di euro”), rivendicando il “bonus gas, il bando non metanizzati e il bonus idrico”; mentre è cresciuta l’occupazione (+3,52%) e diminuita la disoccupazione (pari al 7%), con un incremento del Pil regionale, ha ricordato ancora Vito Bardi, “del +6%“.

“La priorità”, ha spiegando passando al turno elettorale di quest’anno, “rimane sempre la sanità“, promettendo di “mettere mano al piano sanitario” per incentivare gli interventi territoriali. Centrali, poi, nel programma di Vito Bardi e del centrodestra, le azioni contro lo spopolamento, per “rendere questa regione molto più attrattiva di quello che è”; ma anche nuovi investimenti “sulle infrastrutture“, sui giovani, sulle imprese e “sull’area industriale di Melfi”, senza dimenticare “l’inclusione con sostegno a natalità e genitorialità“.





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