I CESARONI 3/ La famiglia, i figli, l’amore “eterno” di Eva e Marco: un grande inganno?
Cosa si nasconde dietro il successo della fiction nazional popolare vincitrice incontrastata della stagione tv? Risponde GIANNI FORESTI: i temi proposti, problemi con i figli, gli amori adolescenziali, il matrimonio, ricondurrebbero alla realtà odierna. Invece è tutto finto, a cominciare dal modello di famiglia

I Cesaroni 3 è stata la fiction seriale vincitrice incontrastata della stagione. Lo share medio è stato del 27,5% con quasi 6.900.000 spettatori, ma ha avuto tre puntate sopra il 33% fino ad arrivare a 7.600.000 teste. La fascia dei telespettatori è risultata quella dai 4 ai 54 anni. La sua messa in onda prima di venerdì, è stata spostata al lunedì, sbaragliando la fiction di Raiuno. A Mediaset si stanno leccando i baffi. Mentre l’azienda del Biscione cerca di far convergere investimenti e novità sul digitale terrestre (leggasi Premium), con i programmi di Maria De Filippi ed I Cesaroni è stata leader negli ascolti per le tv generaliste, che non sono ancora affatto morte.
La serie partita a febbraio era stata anticipata in libreria dal libro Ovunque andrai firmato da Marco ed Eva. Un successo clamoroso che ha fatto da lancio alla terza serie che è letteralmente esplosa in internet con Facebook e sui blog. A dire il vero in questa ultima serie i due giovani sono stati il fulcro delle storie, senza di essi sarebbe stata un’altra musica.
Perché ha avuto questo gran successo?
Le tesi a favore dicono che è un prodotto nazional-popolare, vivace, adatto a giovani ed anziani, con una vena comica. Molte famiglie, soprattutto quelle allargate, si rivedono nella fiction. I problemi con i figli, gli amori adolescenziali, tutto ricondurrebbe alla realtà odierna. Io sono un detrattore de I Cesaroni. Non sopporto che ad ogni inizio di puntata vi sia il pistolotto del più piccolo della famiglia che sembra per saggezza il Grillo Parlante: squalifica in partenza le figure dei genitori.
La famiglia allargata Cesaroni è una finta famiglia che cerca di portare con sé i valori di quella tradizionale. La vena comica mi è sembrata banale e macchiettara, spesso basata su equivoci.
L’amore, il sesso, i problemi sono affrontati a senso unico. Questa è lo specchio della debolezza della nostra società, della nostra mentalità. Se di questo siamo costituiti, siamo ormai sull’orlo del baratro. Visto i successi del Grande Fratello e soci, della De Filippi, e dei I Cesaroni, c’è da prendere coscienza che l’uomo vuol solo distrarsi, fuggire, scappare, evadere dalla propria realtà.
Ma è proprio così ? Non è forse la tv (con i suoi autori e manovratori) a istigare a ciò? Come fare per respirare aria nuova?
Lascio queste domande sul tappeto sperando in un dibattito vivace.
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