Sembra un po’ un flashback. Quando Claudio Bisio era su un palco più piccolo, molto più piccolo, e vestito in modo più informale, senza abito e papillon. Su un palco di cabaret, affiancato da una giovanissima Michelle Hunziker per presentare i comici più esilaranti del momento. Tra i tanti c’era anche Paolo Cevoli che anche sul palco dell’Ariston ha interpretato l’assessore Cangini. Come tanti anni fa anche questa sera Claudio Bisio ha fatto da spalla al comico e insieme hanno creato una serie di battute divertenti riguardo la kermesse sanremese. Paolo Cevoli sale sul palco di Sanremo dopo molti anni di esibizioni in televisione, la sua carriera inizia negli anni Novanta al Maurizio Costanzo Show. Ma il pubblico lo conosce dal 2001 con la sua collaborazione per Zelig. (Agg. Camilla Catalano)
DA ZELIG
Paolo Cevoli è pronto a portare tutta la propria simpatia sul palco dell’Ariston e non si fatica a credere che dietro il suo arrivo a Sanremo 2019 ci sia lo zampino di uno dei conduttori, quel Claudio Bisio che in tanti anni di conduzione ha avuto modo di apprezzarne da vicino tutta la capacità di tenere il palco senza mai perdere di vista l’obiettivo primario: quello di far divertire il pubblico. Si è parlato in questi giorni di un Festival di Sanremo 2019 che non sarebbe dovuto diventare “politico” ma è difficile pensare ad un Paolo Cevoli che nell’occasione probabilmente più importante della propria carriera rinunci al suo personaggio più celebre e amato: quello dell’assessore Palmiro Cangini. Un uomo appartenente ad una giunta romagnola, probabilmente di sinistra ma mai connotato politicamente in maniera ufficiale, che vive di politica, si infervora per tutto e spesso e volentieri finisce per essere vittima dei suoi stessi deliri di onnipotenza.
PAOLO CEVOLI, ASSESSORE PALMIRO CANGINI CON BISIO DA SPALLA?
Paolo Cevoli vestirà dunque i panni dell’assessore Palmiro Cangini? Nel caso il pubblico si prepari a ripercorrere una delle gag più amate degli anni di Zelig, quella che vedeva il povero Claudio Bisio alle prese con la sempre più improbabile stesura di un comunicato di Cangini. Per i pochi che non ricordino questo personaggio che sembra riunire tutti i peggiori difetti del politico locale, l’assessore Palmiro è solito scaricare tutte le proprie nevrosi sul malcapitato Bisio, che diligente come uno scolaro prova a redarre il dettato di Cevoli. Ogni volta, però, le cose non vanno come previsto: l’inconcludenza dell’assessore è infatti il tratto che più lo caratterizza. Lo sproloquio è fatto di frasi arzigogolate e spesso contraddittorie che culminano in una chiosa che è sempre la seguente:”Con questo cosa voglio dire? Non lo so. Però c’ho ragione e i fatti mi cosano“. Un’altra frase ricorrente è: “Fatti, non pugnette“. Ma avrà il coraggio di pronunciare queste parole su un palco “istituzionale” come quello dell’Ariston?
PAOLO CEVOLI E LA BIBBIA
Ovviamente la comicità di Paolo Cevoli, l’originario di Riccione che prima di diventare attore gestiva un locale frequentato da personaggi dello spettacolo e tuttora considera la sua professione “ufficiale” quella di consulente nel settore della ristorazione, non è collegata al solo personaggio di Palmiro Cangini. Nelle ultime settimane sta riscuotendo grande successo il suo spettacolo teatrale intitolato:”La Bibbia – raccontata nel modo di Paolo Cevoli”. L’attore, come riportato da lopinionista.it, poco tempo fa ha descritto così il suo spettacolo:”La Bibbia sembra raccontare un mondo che si perde nella notte dei tempi ma per me non è così. Ho scelto di raccontare le storie della Bibbia perché parlano di me, di ognuno di noi. E forse è possibile immedesimarsi con i grandi personaggi di quelle vicende. Adamo, nell’Eden con Eva, che fa la figura del sempliciotto o del “patacca” come si dice in Romagna. Giobbe, il povero Giobbe, colpito da mille sfighe eppur deriso dalla moglie. Abramo che mi ricorda il mio nonno, il babbo del mio babbo. Un patriarca. Davide, piccolo e furbo, che si inventa un modo di ammazzare il cattivo gigante Golia. Nella Bibbia c’è tanto da scoprire. E anche tanto da ridere. Con l’ironia di Dio che quasi sembra un capocomico!”.