Elezioni Comunali 2025, nei comuni sotto i 15mila abitanti si vota con sistema secco e senza voto disgiunto: modalità e requisiti ballottaggio

Elezioni comunali 2025, sistema secco e niente ballottaggio nei piccoli centri: come si vota nei comuni sotto i 15mila abitanti

Nei comuni italiani con meno di 15.000 abitanti le elezioni comunali si svolgono con un sistema maggioritario “secco” che semplifica le modalità di voto ma al tempo stesso riduce la varietà di scelta per l’elettore, limitando la rappresentanza: la scheda è unica e accoppia il simbolo della lista al nome del candidato sindaco quindi barrando il contrassegno della lista, l’elettore vota automaticamente sia per il candidato sindaco collegato sia per la lista stessa.



Il cosiddetto voto disgiunto – ovvero la possibilità di scegliere un sindaco di una lista e dare la preferenza a consiglieri di un’altra – non è consentito in quanto nei comuni con popolazione compresa tra i 5.000 e i 15.000 abitanti, l’elettore può esprimere fino a due preferenze per i consiglieri, ma devono essere di sesso diverso, altrimenti la seconda preferenza viene annullata ed è inoltre interessante notare che se l’elettore non barrasse alcuna lista ma scrivesse a penna il cognome di un candidato consigliere, il voto verrebbe comunque attribuito alla lista di appartenenza, al consigliere indicato e al relativo candidato sindaco.



La lista che ottiene il maggior numero di voti riceve automaticamente due terzi dei seggi del consiglio comunale, ottenendo così una solida maggioranza che garantisce stabilità di governo locale mentre i restanti seggi vengono suddivisi tra le altre liste in modo proporzionale, anche se con un’influenza spesso marginale; questo sistema, se da una parte assicura governabilità e rapidità nei processi decisionali, dall’altra è oggetto di critiche per il rischio di emarginare le minoranze, soprattutto laddove la differenza tra le liste in competizione è minima e il pluralismo rappresentativo potrebbe risultarne indebolito.



Ballottaggio elezioni comunali 2025: perché non è previsto nei piccoli comuni e le eccezioni regionali

A differenza dei Comuni con più di 15.000 abitanti, dove il ballottaggio è previsto se nessun candidato raggiunge il 50% dei voti al primo turno, nei centri più piccoli non esiste il secondo turno: il candidato sindaco che ottiene più voti, anche solo una maggioranza relativa, viene proclamato eletto senza ulteriori passaggi, una regola pensata per contenere i costi organizzativi e velocizzare l’insediamento delle nuove amministrazioni.

Esistono però delle eccezioni, come nel caso della Sicilia: nei comuni siciliani sotto i 15.000 abitanti è previsto il ballottaggio qualora nessun candidato raggiunga almeno il 40% dei voti al primo turno, una specificità legata all’autonomia regionale e alle tradizioni politiche locali, nelle Regioni a statuto ordinario, invece, il turno di ballottaggio si terrà l’8 e 9 giugno 2025, ma solo nei Comuni sopra i 15.000 abitanti e al vincitore verrà assegnato il 60% dei seggi consiliari, garantendogli la possibilità di governare con una solida maggioranza.

Per votare, è necessario recarsi al seggio con un documento d’identità valido e la tessera elettorale, rispettando gli orari previsti: domenica 25 maggio dalle ore 7 alle 23 e lunedì 26 maggio dalle ore 7 alle 15. Gli elettori possono verificare la propria sezione e altre informazioni utili attraverso il sito ufficiale del Ministero dell’Interno o tramite l’app Elezioni, strumenti digitali che consentono anche di consultare le liste dei candidati e i relativi programmi; in contesti caratterizzati da affluenze spesso basse (come accade nei piccoli comuni) ogni singolo voto acquisisce un peso decisivo, incidendo direttamente sulla composizione delle amministrazioni locali e sull’indirizzo politico riguardante servizi pubblici, manutenzione del territorio, investimenti infrastrutturali e sviluppo sociale.