Il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, entrato in vigore a dicembre scorso, detta alcune novità in merito alla stipulazione dei contratti di telefonia da parte delle compagnie europee: in molti si stanno chiedendo in queste ore cosa cambia. SOSTelefonia ha analizzato il testo ufficiale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale un mese fa, attraverso cui è stato trasformato in legge il decreto di attuazione della Direttiva 2018/1972, approvata dal Consiglio dei Ministri. Le novità riguardano, in particolare, i diritti degli utenti.
Il cambiamento più significativo è quello che riguarda la durata dei contratti: essi dovranno avere una durata massima di 24 mesi. Oltre a questo, gli operatori telefonici, avranno l’obbligo di inserire tra le proprie offerte almeno una con una durata massima iniziale di 12 mesi. L’obiettivo è quello di evitare vincoli eccessivi per i consumatori e di promuovere la libera concorrenza. Il problema è che in questo modo le rate potrebbero subire un aumento di prezzo, con conseguenze negativi per gli utenti. È plausibile dunque che verranno proposti due tipi di contratti: uno per il servizio di telefonia offerto e l’altro per le rate di installazione.
CONTRATTI TELEFONICI: RECESSO E RINNOVO
La durata dei contratti telefonici non è tuttavia l’unica novità contenuta nel nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche. Un’altra riguarda il ruolo assunto da AGCOM, che dovrà controllare la congruità dei costi delle offerte ed analizzare gli eventuali cambiamenti all’interno di esse. Il cliente, come riportato da SOSTelefonia, in base alle regole istituite, avrà 60 giorni per recedere in modo totalmente gratuito dalla data in cui entrano in vigore le modifiche contrattuali e dovrà essere informato in merito ad esse entro il limite massimo di 30 giorni.
L’obiettivo, in generale, è quello di aumentare il livello di trasparenza da parte delle compagnie telefoniche. Ciò riguarda anche i contratti che si rinnovano in automatico, di anno in anno, e che hanno fine solo in caso di disdetta. I clienti interessati dovranno in tal senso obbligatoriamente essere informati almeno due mesi prima del rinnovo. In questo modo potrà decidere se valutare un eventuale cambiamento di offerta oppure se cambiare operatore.