Credere a Babbo Natale fa bene e il suo mito va incoraggiato tra i più piccoli. La dottoressa Teresa Grimaldi Capitello, responsabile del reparto di Psicologia Clinica dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, ha spiegato sulle colonne de “La Repubblica” che la figura di Santa Claus rappresenta la nascita e la rinascita e, secondo Erich Fromm, è espressione dell’amore paterno e del coinvolgimento dei padri all’interno dei nuclei familiari. Questo aspetto affettivo relazionale “dovrebbe tornare centrale nel periodo natalizio, invece, sono i regali che contano di più. Eppure, la figura di Babbo Natale ci parla di promozione della bontà e dei rapporti di famiglia. Per questo va promossa e incoraggiata”.
I bambini si sentono protetti da Babbo Natale, che nel loro immaginario è una persona “morbida, anziana. I genitori fanno bene ad alimentare l’immaginazione, perché è molto positiva, attiva la sorpresa e la meraviglia e la possibilità di avere accesso a quel modo di pensare dei bambini che noi chiamiamo pensiero magico, non razionale né logico. E non si tratta solo di fantasia. Credendo nel signore con le renne i bambini nutrono anche la speranza che possano accadere delle cose buone e belle. L’intento è sempre quello di cogliere l’aspetto educativo: la bontà va premiata. È questo il messaggio più importante”.
BABBO NATALE, COME RISPONDERE AI DUBBI DEI BAMBINI? LA PSICOLOGA: “I GENITORI DEVONO MEDIARE”
A Babbo Natale si crede di solito fino alla fanciullezza e prima della pubertà, ma, a un certo punto della loro esistenza, i bambini cominciano a porre interrogativi ai genitori: “Meglio non rompere brutalmente l’illusione, sarebbe poco delicato – ha spiegato la dottoressa Grimaldi Capitello a ‘La Repubblica’ –. I genitori devono mediare, rispondere per esempio che Babbo Natale non si vede perché abita in Lapponia. Bisogna enfatizzare quello che questa figura rappresenta, l’aspetto della bontà. Mi sento di tranquillizzare i genitori, non ho mai visto un bambino eccessivamente arrabbiato o deluso dopo aver scoperto la verità”.
Scrivere la letterina a Santa Claus è altrettanto fondamentale: “Il genitore non deve suggerire di fare una semplice lista di doni, ma raccomandare al bambino di raccontare a Babbo Natale come sia andato l’anno appena trascorso, parlare di sé e dei propri desideri, enfatizzare le buone azioni, ma anche quelle meno belle”.