Cristiano De Andrè, ospite oggi di Mara Venier a Domenica In, ha celebrato la memoria del papà: il grande Fabrizio De Andrè.

La storia della musica italiana divampa nello studio di Domenica In in una giornata ampiamente dedicata al mondo delle sette note e con ospiti iconici. Nella parte conclusiva della trasmissione di Mara Venier ampio spazio a Cristiano De Andrè, figlio del grande e compianto Fabrizio De Andrè. Il cantautore è partito proprio dai costanti accostamenti, spesso non ben accolti, e soprattutto di come il papà voleva facesse il veterinario forse proprio per proteggerlo da quell’etichetta di ‘figlio d’arte’. “Il confronto effettivamente c’è stato; ogni volta che cantavo qualcosa o producevo qualcosa mi dicevano: ‘Eh sì ma tuo padre’... Sono comunque andato avanti per la mia strada, ho fatto 8 dischi con più o meno successo; poi quando è mancato papà all’improvviso è stata una grande botta, una grande dolore”.



Cristiano De Andrè, sempre a Domenica In, ha poi parlato del suo ultimo progetto che celebra proprio il compianto papà, Fabrizio De Andrè. “Al suo ultimo tour – io arrangiai alcuni brani – voleva che io mi occupassi di alcune sue opere per una nuova vitalità e partire ancora con un altro tour, cosa che purtroppo non è riuscita. Per questo motivo ho deciso di farlo lo stesso… Comincerà il prossimo 8 di marzo da Isernia, poi tante altre città in giro per l’Italia”.



Cristiano De Andrè a Domenica In: “Papà non voleva farsi vedere debole e fragile…”

Corposo il tema del confronto e del rapporto tra Cristiano De Andrè e suo padre Fabrizio, come si evince dal racconto del cantante nel salotto di Mara Venier. “Papà fiero di me? Lo spero, anche perchè vivo di musica come processo artistico e non per soldi. Avere un cognome, un padre come il mio, un genio in casa… E’ qualcosa che forse non mi ha fatto sentire libero nella scrittura, ho buttato via tante cose. Ora però sono in pace con me stesso, mi do un bel voto!”.

Pensando agli ultimi anni di suo padre Fabrizio De Andrè alle prese con il calvario della malattia trattiene a fatica la commozione Cristiano De Andrè: “Aveva dei dolori, spesso alla spalla, improvvisamente poi abbiamo scoperto della malattia con le lastre… L’ho scoperto andando a parlare dai medici altrimenti da lui non avrei saputo nulla. Non voleva farsi vedere debole e fragile durante questo calvario e quindi per questo mi ha tenuto un po’ a distanza…”.