Il ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Franco Mele ha parlato del terremoto in Grecia e di quelle che sono state le conseguenze anche per il nostro paese. Come riportato da Il Messaggero questo ha specificato: “Il terremoto è stato generato dalla rottura di una faglia lunga 15-20 chilometri a circa 10 di profondità che poi si è propagata anche in superficie sollevando fondo marino e acqua sovrastante”. L’esperto dell’Ingv ha spiegato come sia stato necessario lanciare un’allerta tsunami rosso per le coste greche e arancione per quelle italiane. Di certo la situazione è stata molto complicata fin da subito e questo ha fatto temere la possibilità di pesantissime conseguenze. Mele ha specificato come i maggiori danni si siano registrati a Zante dove è stato colpito soprattutto il porto che è comunque rimasto in azione. Al momento si sta ancora controllando l’attività dello stesso dove è mancata per diverso tempo l’elettricità. (agg. di Matteo Fantozzi)
MINI-TSUNAMI SU TRE REGIONI
Il terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito la Grecia, con epicentro Zacinto, ha avuto ripercussioni anche sull’Italia. La terra ha tremato anche al Sud: Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono state coinvolte, con il sisma che si è propagato fino a raggiungere gran parte del Mediterraneo centrale. Si sono susseguite nel corso delle ore le chiamate ai vigili del fuoco, con i residenti impauriti dall’evento naturale. L’Ingv, come vi abbiamo riportato, ha diramato l’allerta Tsunami per la Grecia, mentre per “le coste di Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia (Ionio) l’allerta è ‘arancio’: possibili variazioni del livello del mare inferiori a 1 metro. Si consiglia di stare lontani da coste e spiagge”. Non sono stati segnalati danni a cose o persone, ma resta allerta massima. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
EPICENTRO NELLO IONIO
Emergono nuovi dettagli in merito alla scossa di terremoto di magnitudo 6.8 che la scorsa notte, attorno all’una, ha colpito al Grecia ma che è stata avvertita anche in Italia meridionale e in particolare in alcune località costiere e porti del Sud, dove secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si sarebbero generati degli tsunami capaci di far alzare il livello del mare anche di circa 10 centimetri. L’epicentro del sisma, dovuto a una frattura di quasi 20 chilometri lungo una faglia, che è alla base dei suddetti tsunami avrebbe avuto il suo epicentro nel Mar Ionio, nei pressi della penisola ellenica e con precisione a una profondità di 14 chilometri e non molto distante dall’isola di Zante, tanto che la stessa scossa è stata avvertita oltre che ad Atene e sulle coste nostrane pure in Albania e sull’isola di Malta. (agg. di R. G. Flore)
TSUNAMI DI 10 CENTIMETRI IN ALCUNI PORTI ITALIANI
Secondo Franco Mele, esperto e ricercatore in servizio presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia intervistato nelle ultime ore dall’Ansa, gli effetti del sisma di magnitudo 6.8 registrato in Grecia la scorsa notte e propagatisi anche in Italia di cui si sta parlando non sono stati notati da tutti dal momento che in alcuni porti i mini-tsunami generatisi erano simili alle “variazioni di ampiezza che vengono create da una nave” che prende il largo. Secondo Mele, infatti, analizzando i dati inviati dai sensori che l’INGV ha installato in alcuni porti italiani del meridione, si nota come il livello della acque sia arrivato ad alzarsi anche fino a 10 centimetri nei pressi delle coste di Crotone e solo di 3-4 invece su quelle catanesi. Un effetto del genere, come spiegato, è dovuto alla rottura di una faglia di quasi 20 chilometri di lunghezza e che è alla base non solo del sisma che ha colpito alcune aree del Paese ellenico ma si è manifestato persino sulle coste italiane, seppur in forma per fortuna molto più accentuata. (agg. di R. G. Flore)
SISMA E TSUNAMI CAUSATI DALLA ROTTURA DI UNA FAGLIA
Una scossa di magnitudo 6.8 sulla scala Richter e i cui effetti si sono fatti sentire fino alle coste italiane, dove sono stati registrati degli tsunami di circa 10 centimetri di altezza: il terremoto che ha colpito alcune zone della Grecia la scorsa notte, secondo l’analisi fatta dall’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sarebbe stato infatti generato da una rottura verificatasi lungo una faglia di 15-20 chilometri e che non solo ha causato il suddetto sisma ma pure uno tsunami che in breve tempo dalle coste elleniche si è propagato fino a quelle meridionali italiane, segnatamente quelle della Puglia, della Sicilia e della Calabria dove il mare si è appunto innalzato di circa 10 centimetri (laddove in Grecia fonti locali riferiscono di un innalzamento di 12. A tal proposito, la sezione dell’INGV che monitora dal 2017 attentamente il rischio tsunami, ha lanciato immediatamente un allarme “rosso” per quanto riguarda i litorali del Paese greco e “arancione” invece per quelli nostrani. (agg. di R. G. Flore)
“SALVI GRAZIE AL MAR ADRIATICO”
L’intensità del terremoto avrebbe potuto causare danni irreparabili. Secondo gli esperti, se l’onda sismica avesse coinvolto altre zone del Paese, il bilancio sarebbe stato di gran lunga peggiore. Il sisma si è espanso verso il mare, in particolare l’Adriatico meridionale e lo Ionio settentrionale, evitando così conseguenze disastrose. Ma l’ipotesi tsunami spaventa ancora: le scosse di assestamento, decine dopo stanotte, fanno ancora temere la popolazione. L’area interessata va dalla Grecia all’Italia: l’epicentro è fissato a Zante, ma l’espansione coinvolge anche le regioni del Sud. La mappa dell’Ingv mette in evidenza le zone “a rischio”. Nel Salento, ad esempio, è stato percepito come terremoto di IV grado, senza alcun danno a cose o persone. La magnitudo è segnata a 6.8 gradi; 4.8 per la scossa di stamani. La testata online in.gr riporta il dettaglio di tutti gli episodi sismici a partire dalle 24. Non è esclusa, ad oggi, l’eventualità di altre scosse di grado superiore al VI. [agg. di Rossella Pastore]
“30 VOLTE SUPERIORE A L’AQUILA”
Un terremoto in Grecia di magnitudo 6.8 ha fatto sentire i suoi effetti anche in Italia. Il sud della nostra penisola è stato svegliato questa notte da un forte tremore che fortunatamente ha provocato solamente tanta paura, ma niente di concreto. Sulla vicenda è intervenuto il direttore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del CNR, Paolo Messina, che parlando ai microfoni di MeteoWeb della scossa ellenica ha ammesso: «Fortunatamente stavolta non ci sono state vittime e l’allarme tsunami non ha avuto conseguenze, ma possiamo considerare il terremoto di questa notte in Grecia, con epicentro a Zante, un campanello d’allarme da non sottovalutare per il rischio dell’Italia». Messina ci tiene a sottolineare come la scossa che questa notte si è registrata nel Peloponneso, era ben superiore a quella che ha letteralmente distrutto l’Aquila: «Una scossa di magnitudo elevatissima – prosegue l’esperto – basti pensare che tra un grado e l’altro della scala Richter, viene sprigionata un’energia 30 volte superiore. Quindi basta fare un rapido calcolo per evidenziare come il terremoto di oggi in Grecia sia stato circa 20 volte più energetico di quello di L’Aquila». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ITALIANI IN GRECIA
Ci sono anche degli italiani coinvolti nel terremoto che si è registrato durante la scorsa notte in Grecia, precisamente sulle coste del Peloponneso. Come riferito da udine.diariodelweb.it, alcuni studenti dell’istituto Bertoni di Udine, si trovavano in gita scolastica in Grecia, precisamente ad Olimpia, quando hanno appunto avvertito il forte sisma di magnitudo 6.8. I giovani, in totale una trentina, stavano tranquillamente dormendo nei propri letti quando sono stati svegliati dal tremore e da un boato. L’hotel in cui i ragazzi si trovavano è stato evacuato per sicurezza, e gli studenti coinvolti, (delle classi terza, quarta e quinta del liceo classico), si sono rifugiati nel pullman, dove hanno passato la notte in maniera “alternativa”. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, anche se sono stati vissuti attimi di puro terrore visto che gli stessi hanno denunciato delle vistose crepe nell’hotel in cui soggiornavano. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL MARE SI E’ ALZATO DI MEZZO METRO AD OTRANTO
Un terremoto verificatosi questa notte in Grecia, sulle coste del Peloponneso, ha creato problemi anche in Italia, in particolare, sulla costa ionica della nostra penisola. Nelle scorse ore l’Ingv aveva diramato una possibile allerta arancione tsunami in alcune regioni del sud Italia, allerta poi rientrata anche se qualche anomalia si è comunque verificata. Come sottolineato poco fa dai colleghi del quotidiano Il Messaggero, il mare si è innalzato in maniera “strana”, nelle ultime ore, ed in particolare in Puglia, leggasi nelle splendide località turistiche di Capo di Leuca e di Otranto, dove i mareografi hanno segnalato un balzo di mezzo metro dell’acqua. Il terremoto ha creato diversi danni in Grecia ed è stato avvertito anche in Italia; moltissime le segnalazioni di persone impaurite al centralino del comando provinciale dei vigili del fuoco di Lecce, ma fortunatamente non si sono verificati problemi a cose e persone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALLARME TSUNAMI RIENTRATO IN ITALIA
Trema nuovamente la terra. Questa notte un terremoto di magnitudo 6.8 gradi ha scosso la Grecia, precisamente la costa del Pelopponeso. Al momento non si registrano vittime, e il sisma avrebbe provocato solamente danni materiali e soprattutto tanta, tantissima paura. Una scossa che è stata ripresa anche in diretta tv durante lo show Metropolis, in cui gli ospiti e i conduttori sono apparsi visibilmente spaventati per ciò che stava accadendo. Ad un certo punto, come si nota nei video diffusi sul web, si vede l’immagine delle telecamere tremare e un rumore di fondo molto forte, simile ad una bomba. Il terremoto è stato avvertito in maniera indistinta anche al sud Italia, ed in particolare in Puglia e Sicilia, visto che il sisma ha colpito in particolare le coste ioniche della nostra penisola. Inizialmente l’Ingv aveva diramato un’allerta arancione per il rischio tsunami sull’Italia, poi l’allarme è rientrato anche se si sono registrate delle anomalie per l’innalzamento improvviso del livello del mare in Calabria. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALLERTA IN PUGLIA
È la Puglia, in particolare il Salento, a tremare di più dopo la fortissima scossa avvenuta stanotte al largo della Grecia: dopo l’allarme diffuso dall’INGV, il Prefetto di Lecce ha allertato i comuni della costa adriatica attraverso un comunicato piuttosto netto. «Attenzione a seguito evento sismico 6.8 a largo della Grecia, il Dipartimento protezione civile della Presidenza ha comunicato per le vie brevi un’allarme tsunami codice arancione (onda max 1 mt) confermata da informazioni acquisite anche dalla Sala Operativa Regionale dal dirigente reperibile», si legge nella nota, prima di concludere «Si comunica per ogni opportuna valutazione circa le misure operative da adottare per la pubblica incolumità». La buona notizia è che non vi sono stati feriti o danni particolare sulla terra ferma, mentre la situazione sull’Isola di Zante è piuttosto allarmante: «Stiamo controllando tutti i villaggi dell’isola, dove ci sono numerosi vecchi edifici», ha detto all’Ap il portavoce della protezione civile Spyros Georgiou, sottolineando come i danni maggiori siano stati prodotti nel porto e in una chiesa (sulle isole Strofadi a Pyrgos) che ha avuto un importante crollo. (agg. di Niccolò Magnani)
TERREMOTO M 6.8 AL LARGO DELLA GRECIA: SENTITA SCOSSA IN TUTTO SUD ITALIA
Un terremoto ha scosso questa notte la Grecia. Stando a quanto registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, un sisma di magnitudo 6.8 si è verificato sulla costa occidentale del Pelopponeso, precisamente alle ore 00:54 della notte fra giovedì 25 e venerdì 26 ottobre. La scossa si è originata al largo dell’isola ionica di Zante (circa 38 km di distanza), ad una profondità di 10 chilometri, un sisma quindi decisamente superficiale che è stato avvertito in maniera indistinta dalla popolazione locale. Tanta paura anche in Italia, visto che, stando a quanto riportato in queste ultime ore dai colleghi dell’agenzia Ansa, il terremoto si è sentito anche al sud della nostra penisola.
“STARE LONTANI DALLE COSTE”
Il sisma è stato avvertito in particolare nelle provincie ioniche siciliane, a cominciare da Ragusa, dove molti cittadini impauriti hanno chiamato le autorità per capire cosa stesse succedendo. Dalla Grecia è stata lanciata un’allerta tsunami a seguito del terremoto e l’Ingv ha diramato un’allerta arancione per tutte le coste della regione Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia. Le autorità consigliano alla popolazione interessata di non avventurarsi sulle spiagge e in acqua per le prossime ore: «Possibili variazioni del livello del mare inferiori a 1 metro – si legge sulla nota Ingv – si consiglia di stare lontani da coste e spiagge». Un’anomalia di 10 centimetri è stata registrata nella notte dal mareografo di La Castella, in provincia di Crotone, a conferma dell’allerta.