Un bimbo che veglia la propria mamma morta per un giorno interno, è una scena contro natura, che non dovrebbe mai verificarsi se non nelle pellicole drammatiche di Hollywood. E invece è successo davvero, e non in una periferia dimenticata da Dio, bensì a Milano, la città più cosmopolita d’Italia. La sua vicenda è stata ripresa dal Corriera della Sera, che ha fornito numerosi particolari in merito a tale storia di degrado, abbandono e di problematiche di natura burocratiche. La madre del bimbo di 10 anni era già stata attenzione dai servizio sociali nel 2017, e precisamente a dicembre di quell’anno, quando la procura del tribunale per i minorenni chiese una limitazione della responsabilità genitoriale: «Il bambino presenta notevoli difficoltà scolastiche – si leggeva sulla relazione dell’epoca – ha bisogno di una valutazione neuropsichiatrica. La madre sul punto si manifesta trascurante, superficiale, inconcludente. Ha scarse risorse personali, è malata, rifiuta le poche offerte di lavoro o non riesce a tenere gli impieghi. Il padre non si è mai occupato del minore, è di fatto assente. Infine, non vi è una rete parentale di riferimento». Si era così deciso di affidare il piccolo ad una struttura apposita o eventualmente ad un’altra famiglia, ma la macchina burocratica rimase impigliata in se stessa, fino all’epilogo tragico di questa settimana. Quando gli agenti hanno raggiunto l’abitazione in cui viveva il bambino, hanno trovato un appartamento «dove in cucina c’era spazzatura e sporcizia ovunque, con avanzi di cibo in via di decomposizione, cattivissimo odore, medicinali vari sparsi in tutta la casa, il bagno in pessime condizioni igienico sanitarie». Tutto abbandonato a se stesso tranne la cameretta del piccolo «l’unica stanza in discrete condizioni». Forse la mamma aveva provato a mantenere degno almeno quel locale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BIMBO VEGLIA LA MAMMA MORTA PER UN GIORNO
Un bimbo di pochi anni che veglia per un giorno intero la propria madre morta. L’episodio scioccante si è verificato a Milano, ed è raccontato stamane dal Corriere della Sera. L’evento risale alla giornata di lunedì scorso, 18 febbraio, ed il protagonista suo malgrado è un ragazzino di soli 10 anni, non proprio pronto ad affrontare un trauma di tale portata. A scoprire cosa fosse successo sono stati i vicini di casa del piccolo, dopo che questi ha bussato alla loro porta dicendo: «La mamma ha la faccia tutta nera». Solo in seguito si è potuto appurare che la donna era morta da almeno un giorno e che il figlio l’aveva vegliata per tutto il tempo, non abbandonandola. La madre era stesa sul divano, e il bambino, probabilmente spaventato, non era riuscito a lasciarla da sola, fino a che non ha appunto trovato il coraggio di avvisare i propri dirimpettai. Una volta allertati i soccorsi, sono giunti presso l’abitazione i sanitari e le forze dell’ordine, che hanno verificato il decesso della donna.
LA MAMMA È MORTA: BIMBO DI 10 ANNI LA VEGLIA PER UN GIORNO
La mamma del piccolo è morta a seguito di un arresto cardiocircolatorio anche se l’autopsia fornirà ulteriori dettagli sulla sua scomparsa, facendo chiarezza sul perché sia sopraggiunta questa patologia. Una famiglia complicata quella in cui si è verificata la tragedia, già segnalata nel 2017 dai servizi sociali, che avevano appunto evidenziato come quella donna, poi morta, non riusciva a prendersi cura in maniera adeguata del proprio figlio, costretto a badare a se stesso nonostante avesse appena pochi anni. La depressione aveva logorato la madre, che oltre ad abbandonare se stessa aveva deciso anche di dire addio al proprio piccolo. Gli assistenti sociali avevano chiesto che il bambino fosse affidato al comune, di modo da smistarlo in una casa famiglia o affidandolo temporaneamente, ma nessun provvedimento venne preso, arrivando così al drammatico epilogo di questi giorni. Il padre non sarebbe mai stato presente, e la mamma, oltre ad essere depressa, viveva in condizioni economiche disperate. A conferma di ciò, lo stato dell’appartamento, sporco, trascurato e in disordine. «Le parlavo – ha spiegato il bimbo dopo l’arrivo dei soccorsi – speravo si muoveva». Il piccolo è ora sotto shock