Sarà senza dubbio un carnevale 2019 all’insegna del bel tempo e del clima mite, quello che inizierà ufficialmente domani, 28 febbraio, il cosiddetto giovedì grasso. Inizia quindi il conto alla rovescia per la festa più colorata dell’anno, che come detto sopra, sarà accompagnata da un meteo tipicamente primaverile. Così come sta accadendo in questi giorni, sulla nostra penisola prevarrà l’alta pressione un po’ dappertutto, al di là di qualche sporadica nuvola fra Liguria e alta Toscana, nonché Viareggio, ma senza alcun rovescio temporalesco. Secondo gli esperti de IlMeteo.it, potrebbe verificarsi una veloce perturbazione nel weekend, coinvolgendo in particolare Fano, dove si festeggia il carnevale più antico d’Italia, nonché Venezia, che è invece storicamente quello più seguito. Dovrebbe trattarsi comunque di un temporale di lievissima entità, piogge deboli o pioviggini che potrebbero cadere senza quindi rovinare la festa. Più complicato potrebbe essere invece l’inizio della prossima settimana, quindi la chiusura del rito romano con il martedì grasso, anche se al momento gli esperti non intendono sbilanciarsi eccessivamente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARNEVALE 2019, UNA FESTA MILIONARIA
Il Carnevale rimane una delle feste più in voga e nel contempo più remunerative dal punto di vista economico. Stando ad un’indagine realizzata dal centro studi Cna, il giro d’affari previsto da domani, giovedì grasso, fino a sabato 9 marzo, sarà di circa 228 milioni di euro, facendo così registrare un + 3.7% (pari a 8 milioni), rispetto all’edizione 2018, e addirittura più 28.5 rispetto a due anni fa. La città che movimenterà i maggiori flussi di denaro sarà come al solito Venezia, che resta la regina di questa fasta, e il cui indotto economico dovrebbe aggirarsi attorno ai 65 milioni di euro. Nonostante l’introduzione del numero chiuso, la novità di quest’anno, la Laguna resta la città per eccellenza del carnevale. Segue la toscana Viareggio, con 30 milioni, mentre più staccata vi è Ivrea (3.5 milioni di euro), nota per la famosa battaglia delle arance. Numerosi gli eventi a corredo, al di là delle classiche sfilate di carri e maschere, come ad esempio la festa degli gnocchi a Verona per il venerdì grasso, un evento in memoria di una rivolta del cinquecento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CARNEVALE 2019, FRA MASCHERE, SCHERZI E TRADIZIONE
E’ tutto pronto per il carnevale 2019. A partire da domani, fino a sabato 9 marzo, si celebrerà in tutta Italia, da nord a sud, la festa più colorata e pazza che ci sia. La prima distinzione da fare, classica, è quella fra rito ambrosiano e rito romano. Nel primo caso, quello di derivazione “milanese”, si è soliti festeggiare il sabato pomeriggio/sera (9 marzo), mentre nel secondo caso, domani 28 febbraio sarà il cosiddetto “giovedì grasso”, e i festeggiamenti termineranno il martedì successivo, 5 marzo (martedì grasso). A seconda del rito praticato le scuole resteranno chiuse nella due giorni 4-5 marzo, o eventualmente in quella 8-9. E’ una festa per i più piccini, ma anche per i più grandi. I primi, come da tradizione, parteciperanno alle classiche sfilate di paese, con i carri e tante maschere divertenti, mentre per i più cresciuti è d’uso passare la nottata in un locale, ovviamente completamente mascherati.
CARNEVALE 2019: LA FESTA PIÙ COLORATA DELL’ANNO
Per quanto riguarda l’origine della parola carnevale, ci sono diverse teorie, a cominciare da chi dice che derivi da “car navalisi”, il rito della nave sacra portata su un carro in processione. Per altri significa invece “togliere la carne”, “carnem levare”, riferendosi al digiuno che si pratica nel successivo periodo della quaresima. Nel medioevo il carnevale era il periodo nel cui si poteva mangiare e danzare praticamente fino all’infinito, era un giorno in cui tutto era praticamente lecito, con i ruoli sociali che si invertivano: i poveri si vestivano da ricchi, gli uomini da donne, e viceversa. Come ben noto è tradizione mascherarsi a Carnevale, e stando a come specificato dall’eniclopedia Treccani, le maschere italiane nacquero a Venezia, con la loro prima comparsa che è stata registrata a fine tredicesimo secolo. Le più note sono quelle che celebrano le tradizioni delle varie città/regioni che rappresentano, come ad esempio Gianduia del Piemonte, Arlecchino a Bergamo, Pantalone e Colombina e Venezia, Meneghino a Milano, Rugantino a Roma e Pulcinella a Napoli.