Si è costituito l’assassino o presunto tale di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio rispettivamente di 53 e 19 anni, uccisi ieri sera nel noto quartiere Zen di Palermo. Ad ammazzarli sarebbe stato Giovanni Colombo, già condannato a due anni di carcere per rissa aggravata, un episodio risalente al 13 febbraio scorso durante il quale era morto il giovane medico Aldo Naro. Al momento, gli inquirenti stanno cercando di capire quale sia il movente che abbia spinto Colombo a scatenare la propria furia omicida nei confronti di Lupo senior e junior, sparando ben 12 colpi di pistola fra i padiglioni di via Rocky Marciano. Le forze dell’ordine stanno inoltre cercando di capire se fra i tre vi sia stata un’accesa discussione, come si mormora, pochi minuti prima degli spari, ma nel contempo anche indagando sui precedenti per droga di Antonino. Insomma, una vicenda tutt’altro che chiara su cui stanno lavorando dalla serata di ieri gli investigatori della squadra mobile di Rodolfo Ruperti, coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PALERMO, PADRE E FIGLIO UCCISI ALLO ZEN
Nuovi aggiornamenti sulla sparatoria allo Zen di Palermo di ieri: come riporta Repubblica, si sarebbe costituito al comando provinciale dei Carabinieri il presunto assassino di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio uccisi nel conflitto a fuoco. Giovanni Colombo, il possibile killer, si è presentato dai militari accompagnato da un avvocato: in questi minuti è in corso l’interrogatorio e, secondo le primissime informazioni, era ormai braccato dalle forze dell’ordine, che ieri avevano sentito familiari e testimoni per ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato. A sparare sarebbe stata solo una persona e Giovanni Colombo potrebbe essere l’uomo con cui le due vittime avevano avuto una discussione molto accesa prima dell’attacco armato. Per il momento, sottolinea il quotidiano, gli inquirenti non escludono la pista legata alla droga, dati i precedenti di Antonino Lupo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
AGGUATO DOPO LITE IN STRADA?
Manca la conferma delle autorità, ma secondo diverse fonti anche Giacomo Lupo sarebbe morto dopo la sparatoria allo Zen di Palermo delle scorse ore. Il Giornale di Sicilia sottolinea che sono in corso le indagini della polizia, ma secondo una prima ipotesi tutto sarebbe nato dopo una lite in strada: qualche giorno fa Giacomo aveva compiuto 19 anni e ieri aveva festeggiato il compleanno con tutta la sua famiglia. Insieme al padre avrebbe avuto una discussione con alcune persone in via Marciano, alterco che si è trasformato in un agguato. Un dramma che colpisce il quartiere palermitano, con il compleanno del giovane che, secondo alcune testimonianza, sarebbe stata turbata da qualche attenzione: anche su questo si sta concentrando l’attenzione degli inquirenti. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SPARATORIA ZEN PALERMO, UN MORTO E UN FERITO GRAVE
Sparatoria allo Zen di Palermo, quartiere noto per il suo degrado: bilancio di un morto e di un ferito grave. La vittima è il 53enne Antonino Lupo, noto alle autorità per una lunga serie di precedenti penali per droga, mentre è il figlio 19enne Giacomo a lottare tra la vita e la morte. Come riportano i colleghi de Il Messaggero, entrambi sono stati trasportati d’urgenza in condizioni disperate all’ospedale Santa Sofia, ma per Lupo senior non c’è stato nulla da fare. Giada, sorella di Giacomo, ha confermato che il fratello sarebbe ancora vivo, contrariamente a quanto riportato in un primo momento: «Mio fratello non è morto, lo stanno operando». Conferme sulle modalità della sparatoria, si tratta di un agguato: l’imboscata è stata tesa in via Rocky Marciano, a poca distanza dall’abitazione delle vittime.
SPARATORIA ZEN PALERMO: LE ULTIME NOTIZIE
Subito dopo la sparatoria, alcuni familiari sono scesi in strada e hanno caricato Antonino Lupo su un’auto per portarlo in ospedale: Giacomo è stato soccorso invece da un’autoambulanza del 118. Sul posto sono intervenute le pattuglie della polizia locale, che hanno sedato gli animi e riportato la situazione sotto controllo. Il corpo di Antonino Lupo è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale palermitano: attesi il medico legale che effettuerà l’esame autoptico e il sostituto procuratore che coordinerà l’inchiesta. Il primo ambito sul quale si indagherà è quello dello spaccio di stupefacenti, attorno al quale orbitava il padre di famiglia: Giacomo, 19enne, risulta incensurato. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sulle condizioni del ragazzo ferito gravemente, che sta lottando in questi minuti tra la vita e la morte, e sui risultati delle indagini degli inquirenti.