È stato condannato a 3 anni e 4 mesi (in primo grado di giudizio) Matteo Orrù, il 51enne di Milano accusato di truffa ai danni di alcuni ex compagni di liceo (il “Carducci”, ndr) e obbligato a restituire alle cinque parti offese il capitale versato (230mila euro in totale). Secondo la testimonianza di una delle vittime del raggiro, pubblicata dal “Corriere della Sera”, l’uomo sapeva risultare molto convincente agli occhi delle sue “prede”: “Si faceva passare per uno che ce l’aveva fatta. Lo conosco dal 1986, andavano al Carducci insieme. Ci siamo persi di vista fino a riprendere i rapporti nel 2014, tramite un social network. Diceva che si occupava di coaching aziendale”.
Gli ex compagni di liceo hanno poi riferito che Orrù illustrava la sua attività immobiliare con entusiasmo, dicendo che fosse fonte di rendite certe. Un altro truffato ha raccontato: “A giugno 2017 mi propose di partecipare ad una operazione relativa a un immobile in via De Amicis, che avrebbe dovuto essere ristrutturato, frazionato e rivenduto con un buon profitto. Gli versai subito 50mila euro con un bonifico. A fine novembre disse che l’investimento aveva generato un’ottima rendita e mi propose un altro affare su un progetto immobiliare in viale Monterosa. Poi lo incontrai in quelli che diceva essere i suoi uffici di Milano 2, che mi colpirono molto. Ero felice di vedere che il mio vecchio amico avesse avuto successo imprenditoriale, così come emergeva dall’aspetto degli uffici stessi e dai suoi racconti. Lo conoscevo da 40 anni, dai banchi di scuola e non ci eravamo mai persi di vista. Mi fidavo di lui”.
EX COMPAGNI DI LICEO TRUFFATI: CONDANNATO MATTEO ORRÙ
È ancora il “Corriere della Sera” a ricostruire il copione per mezzo del quale agiva Matteo Orrù, coinvolgendo i suoi malcapitati ex compagni di liceo: “Proponeva di entrare con dei capitali in questi falsi affari immobiliari, poi l’ulteriore offerta di investire in una società di cosmetica che un mirabolante quanto quasi certamente inventato fondo arabo sarebbe stata interessato ad acquistare per la cifra di quattro milioni di euro”.
Tuttavia, man mano che i mesi passavano e gli ex compagni di liceo non avevano notizia delle loro rendite, Orrù si riparava dietro finte promesse e scuse. Se qualcuno, inoltre, gli puntava il dito contro, l’uomo mandava “diffide con tanto di citazione di un prestigioso studio legale milanese, che ovviamente nulla sapeva di lui”.