Continua la vicenda legale e processuale dell’immobiliarista Danilo Coppola, 56enne, condannato in via definitiva a Milano per bancarotta fraudolenta con una pena di 7 anni. Secondo quanto riporta il quotidiano La Verità, infatti, per l’imprenditore Abu Dhabi ha dato il via libera all’eventuale estradizione verso l’Italia, sempre che nell’udienza che si terrà nei prossimi giorni verrà disposta dal giudice.
Lo stesso Danilo Coppola era già stato arrestato lo scorso dicembre a Dubai e, poi, rilasciato, mentre dal conto suo continua a professarsi innocente per le accuse mosse a suo carico. Complessivamente, il capo d’accusa più pesante che pende sulla sua testa è quello di bancarotta fraudolenta, riguardo al fallimento del Gruppo Immobiliare 2004, della Mib Prima e di Porta Vittoria, per il quel è stato condannato nel luglio 2022 a 7 anni di reclusione. Danilo Coppola era, poi, stato anche destinatario di una sentenza della Cassazione del 2023 per l’esecuzione della pena. Inoltre, l’imprenditore è ancora imputato per il fallimento della srl Editori del 2015 (di cui era “amministratore di fatto”) e per l’accusa di tentata estorsione ai danni di Prelios (società di proprietà della Porta Vittoria).
Danilo Coppola: “Sono innocente, mi perseguitano”
Insomma, ora rimane da capire se per Danilo Coppola, nelle dovute sedi, verrà disposta l’estradizione, dando seguito al via libera di Abu Dhabi. Nel caso, l’imprenditore tornerà in Italia e, oltre a scontare la residua pena di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni per la condanna per bancarotta fraudolenta, verrà anche processato per i restanti capi d’accusa pendenti a suo carico.
Dal conto suo, Danilo Coppola e il suo avvocato, Gaetano De Perna, hanno sempre continuato sempre a ribadire la non colpevolezza. In un video che aveva pubblicato dopo il suo rilascio per l’arresto a Dubai, aveva attaccato la magistratura, sottolineando che “alcuni magistrati nel tempo hanno montato decine di processi sulla mia persone che si sono conclusi con un nulla di fatto. La Svizzera ha negato l’estrazione”, aveva spiegato ancora Danilo Coppola, riferendosi a fatti del 2022, “molti paesi credono in ciò che è successo, perché leggono le carte”. Aveva poi incalzato il Ministro Nordio, sottolineando che “in Italia c’è bisogno di una riforma della giustizia, ma dev’essere prodromica (sic.) a fare in modo che alcuni pm e magistrati non possano più fare quello che hanno fatto negli ultimi decenni”.