Per parlare del delitto di Garlasco, per la prima volta a Quarto Grado Giada Bocellari, avvocato di Alberto Stasi: le sue parole
Anche ieri sera ampio spazio al delitto di Garlasco a Quarto Grado, con la presenza per la prima volta in studio di Giada Bocellari, la legale storica di Alberto Stasi. Le prime parole dell’avvocatessa sono state una sorta di appello nei confronti del circo mediatico, nei confronti delle continue fake news e dei falsi scoop che ogni giorno popolano i giornali e i siti web: “Da quando questa indagine è iniziata la situazione è degenerata e allo stato ci scontriamo tutti i giorni con notizie o pseudo tali che a nostro modo di vedere diffamano alcuni soggetti, su tutti la famiglia Poggi, e danneggiano moltissimo questa nuova indagine, quindi credo che sia importante da parte di tutti, al di là delle posizione, un senso di responsabilità in quanto avvocati mettere dei punti fermi sotto questo profilo. Questa è una vicenda drammatica dove una ragazza è stata uccisa, dove c’è un condannato in carcere e dove c’è un nuovo indagato, è doveroso rispettare tutti i soggetti coinvolti e l’indagine, bisogna rispettarla ed è doveroso”.
Quindi si rivolge al collega Tizzoni, legale della famiglia Poggi, aggiungendo: “Se questo momento deve diventare un momento di attacco di nuovo alla procura verso la quale io sento troppo spesso attacchi ingiustificati e ingiustificabili… Alberto Stasi è stato crocefisso per 18 anni e la difesa di Stasi non si è mai permessa di insinuare attività illecite su procura e carabinieri. L’impronta 33 è oggetto di questo procedimento, questa non è una fake news, ci sono accertamenti definitivi su questo? La difesa di Stasi non ha ancora depositato una consulenza, non sono fake news, come ad esempio l’assenza di Marco Poggi in Trentino, quella è una fake news”. Quindi ha continuato: “Bisogna distinguere il piano mediatico, ciò che i giornali dicono da quello che si fa, a me non risulta che la procura abbia chiarito chi ha trovato cosa e quando”, dice riferendosi al famoso canale di Tromello. “I testimoni che vanno in tv… io ho grossissime riserve, non capisco perchè non vadano nelle sede istituzionali. Detto questo apprendiamo i testimoni che rilasciano interviste ma io non so che cosa la procura abbia trovato e cosa è stato verbalizzato. Abbiamo parlato per due mesi da quando hanno dragato la roggia che i carabinieri avrebbero trovato tre oggetti, ma abbiamo parlato del nulla perchè se è vera la deposizione dell’egiziano, in realtà avrebbe trovato lui questi oggi (il manovale che avrebbe trovato gli oggetti nel 2018 ndr). Parliamo del nulla, io aspetterei di capire cosa hanno fatto davvero i carabinieri e questo vale per tutti gli inquirenti”.
DELITTO DI GARLASCO, GIADA BOCELLARI: “LA PROCURA…”
Quindi ha continuato su questa nuova indagine della procura su Garlasco: “Siamo in fase di indagini preliminari che sono coperte da segreto istruttorio quindi non vedo un dovere della procura di fare comunicati su tutto ciò che sta facendo, se lo ritiene lo fa. Mi auguro che la procura abbia meglio da fare che non stare a dietro a quello che dice la stampa, noi riceviamo tantissimi messaggi ogni giorno. Piuttosto che un intervento della procura io vedo di più che tutti i protagonisti stiano molto attenti a quello che dicono, nel momento in cui mi riferisco a sogni, incubi è chiaro che si scatenano… il collega Lovati disse su Marco Poggi che in un paio d’ore tornavi dal Trentino. E’ una responsabilità di tutti i protagonisti, a partire da noi avvocati, e mi ci metto io in prima fila, evitare suggestioni in questo momento delicatissimo”.
Sulla precedente indagine del 2017 nei confronti di Andrea Sempio, l’avvocato Bocellari ci tiene a precisare: “Nella conferenza stampa del 2017 non si disse assolutamente nulla, non venne fatto il nome della persona del profilo Y che ritenevamo compatibile con il dna trovato su Chiara Poggi, ma a distanza di due o tre giorni ci ritrovammo il nome di Sempio su tutti i giornali. Questo era un grosso danno alla potenziale indagine perchè con una discovery del nome dell’indagato si pregiudicava sul nascere questa stessa indagine, la difesa di Stasi non aveva alcun interesse a far si che emergessero alcuni atti sulla stampa”. Sulla teoria di Lovati secondo cui Stasi avrebbe mentito: “Stasi ha raccontato balle? Lui ha una vita segnata se non per dire rovinata, visto che da quando ha 23 anni è sotto processo, forse il processo è stato peggio del carcere, poi in carcere raggiungi un equilibrio ma quegli 8 anni di processo… In ogni caso Stasi ha la vita segnata e rovinata, quindi peggio di ciò che ha subito io non lo so. La sentenza di Stasi si può criticare e io dico che ci sono in atti tutte le spiegazioni a quella che non era una menzogna di Stasi. Secondo me non ha molto senso la tesi di Lovati.”.
DELITTO DI GARLASCO, GIADA BOCELLARI: LE SCARPE E LA SPAZZATURA
Sul fatto che Stasi avesse le suole delle scarpe pulite nonostante fosse entrato nella casa di Chiara Poggi a Garlasco: “Il sangue secco si incunea e poi si stacca raramente e poi si disperde, è sempre una narrazione un po’ tossica, si dice solo una parte delle cose. L’assassino di Chiara secondo la sentenza indossava una scarpa Frau numero 42, come è noto abbiamo già depositato tempo fa una consulenza sulle scarpe che all’epoca non avevamo fatto e abbiamo offerto elementi alla procura e credo che verrà approfondito anche questo. E’ superabile questa tesi? Sicuramente avevamo qualcosa da dire”.
Quindi si è soffermata sulla spazzatura di Garlasco e l’incidente probatorio: “Non si può partire da una teoria preconcetta: è stato Stasi e si cerca di infilare tutti gli elementi per trovare la sua responsabilità. Io ho sentito il dottor Capra (genetista famiglia Poggi ndr) dire che quel sacchetto poteva essere lì da 10 giorni, adesso è diventata la colazione, io non l’ho mai detto. Quella pattumiera è oggettivo che sia recente, ma nessuno dice sia di quella mattina. Perchè analizzarla era importante? Essendo recente, se avessimo trovato, come poi non è stato, il dna di chiunque altro che non ci sarebbe dovuto essere, visto che nessuno ha dichiarato di aver visto Chiara nel weekend a casa Poggi… un dna di terzi sarebbe stato un dato importante, con il dna di Chiara e di Alberto non vedo quale film dobbiamo farci. Se avessero trovato il dna di Sempio avrebbero detto che forse aveva toccato il frigorifero 10 giorni prima”. Quindi ha concluso: “Esiste la verità giudiziaria ma anche quella sostanziale e io credo che sia nell’interesse di tutti ricercarla, qui è morta una ragazza, Stasi è già in semilibertà”.