Ecologia e guerra ad Hamas: il libro di Malm spiega il filo sottile tra clima e distruzione dei territori in nome di un'ideologia 'green'.
Siamo abituati a sentir parlare di guerre senza trovare legami di stampo ecologico. Il libro di Andreas Malm, “Distruggere la Palestina, distruggere il pianeta” invita invece a riflettere su un filo sottile che legherebbe il clima a Gaza, uniti nella stessa lotta. Come riporta Il Foglio il saggio sta per arrivare anche in Italia. L’attivista e radicale svedese porterà quindi anche nel nostro Paese il suo pensiero eco-marxista, puntando il dito contro l’oppressione umana e il degrado ambientale.
Il libro analizza sicuramente le guerre orientali secondo una posizione minoritaria e ‘anomala’. Tutto ruoterebbe intorno alla lunga storia della sottomissione della Palestina all’impero dei combustibili fossili. Ecco quindi che distruzione del pianeta e distruzione della Palestina viaggiano in parallelo secondo lo scrittore ecologista.
ECOLOGIA E GUERRA: SOSTENIBILITÀ E GIUSTIZIA
Nel libro in questione Malm attacca chi “sconfessa la lotta anticoloniale nel momento in cui cadono i civili della popolazione colonizzatrice. La violenza contro i coloni – compresi coloro che non impugnano armi al momento dell’attacco – è una componente inevitabile della lotta all’oppressione.” Questo è il punto di vista che si evince dal saggio, dove ecologia e guerra si fondono. Narrazione, questa, che già comunque si vocifera da tempo, sebbene non sia sbandierata ai media.
La colonizzazione, le guerre, gli scontri e la resistenza in Palestina possono essere infatti concepiti come un unico e perdurante conflitto di distribuzione ecologica perché si materializza attraverso l’espropriazione della terra, dell’acqua e delle altre risorse naturali e perché si basa anche sulla distribuzione diseguale di benefici, rischi e danni ambientali tra cittadini israeliani (coloni compresi) e palestinesi.
