Al Bano Carrisi ospite a Verissimo da Silvia Toffanin con la figlia Romina Carrisi Junior. Non appena arrivato in studio il cantante di Cellino San Marco ha precisato perchè è tornato a cantare e di come si è curato dall’edema alle corde vocali che lo stava costringendo a lasciare la musica. “Mi funzionava solo una corda e l’altra è andata” – racconta il cantante – “ma grazie a Dio ho trovato questo medico francese e con delle medicine adesso canto meglio di prima. Avevo dei problemi serissimi, cantavo sul playback, ma quando sono uscito da questo tipo di tunnel e ho capito che potevo continuare per me è stato un miracolo”. L’ex marito di Romina Power ha condiviso con Silvia Toffanin e il pubblico di Canale 5 quando si è reso conto di essere ammalato: “ricordo che cantai in un programma di Bruno Vespa, intanto non mi ricordavo più le parole, ogni volta che cantavo si spezzava la voce”. Oggi però è tutto risolto visto che Al Bano è tornato da grande protagonista prima a “Il cantante mascherato” su Rai1 e poi come super ospite alla 70esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2020. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
La malattia di Al Bano: sintomi e come si cura
Dopo il successo come ospite del Festival di Sanremo, Al Bano e sua figlia Romina Carrisi tornano in tv per un’intervista ai microfoni di Verissimo. Ampio spazio al racconto della malattia di lui, l’edema alle corde vocali, che ha caratterizzato l’ultimo periodo della sua vita. Il Leone di Cellino ha temuto addirittura di dover rinunciare alla sua passione più grande, il canto: “Ho avuto problemi serissimi perché avevo un edema alle corde vocali”, ha dichiarato Al Bano a Silvia Toffanin. “Grazie alle cure di un medico francese sono riuscito a cantare meglio di prima. Quando ho capito che avrei potuto continuare per me è stato un miracolo”. Ma che cos’ha avuto, nello specifico, Al Bano? L’edema alle corde vocali è solitamente provocato da uno sforzo improvviso ed eccessivo delle corde vocali, motivo per cui ne è soggetto chi fa un uso prolungato della voce a volumi elevati. È la malattia tipica di cantanti, conduttori televisivi, insegnanti e commercianti di strada, e in generale di chiunque sia costretto a cantare o anche solo parlare troppo e per troppo tempo. Il principale sintomo è il tono di voce roco, a cui segue man mano un impoverimento anche del timbro.
Le cause
In caso di trauma, è molto frequente che si formi un edema (rigonfiamento) dovuto a versamento di siero (la parte acquosa del sangue) in una zona del bordo delle corde vocali. A causare la malattia può anche essere un uso tecnicamente imperfetto della voce, e in particolare un mancato stress del diaframma compensato dalle corde stesse. Fattori che favoriscono la creazione di un edema sono il fumo, il reflusso gastroesofageo, la ritenzione idrica e lo stress. Un edema non curato può dare origine a un polipo. Per la diagnosi, occorre rivolgersi a un otorinolaringoiatra che eseguirà apposita visita laringostroboscopica e videolaringoscopica.
Come si risolve
In fase acuta, l’edema alle corde vocali può essere curato con farmaci a base di cortisone da assumere per un massimo di 15 giorni. A questi vanno abbinate compresse di escina (estratto di ippocastano) o arnica. Altri rimedi naturali sono le inalazioni di vapore, che danno sì sollievo immediato, ma non sono comunque risolutivi. In abbinamento alla terapia farmacologica, possono essere eseguiti appositi esercizi per aiutare a ripristinare l’equilibro della voce e far riassorbire l’edema. Fondamentale risolvere l’errore funzionale che ha portato all’insorgere del problema. Il ciclo di sedute può farsi dietro prescrizione medica in convenzione con il Servizio sanitario nazionale. In caso di edema persistente o presenza di polipi, è necessario ricorrere alla chirurgia. Due le modalità d’intervento, con pinze e forbici oppure con il laser. In ogni caso, esso avviene in day hospital e in anestesia generale. Già dal giorno dopo è possibile riprendere a parlare. Eventuale percorso di riabilitazione (logopedia) è da concordarsi con lo specialista.