Chi è Eduardo De Crescenzo? Il debutto a Sanremo 1981 con Ancora
Eduardo De Crescenzo è conosciuto dal grande pubblico per una canzone meravigliosa e senza tempo. Si tratta di “Ancora”, canzone portata in gara al Festival di Sanremo 1981 che vide trionfare una giovanissima Alice con “Per Elisa”. La canzone, passata quasi inosservata, è diventata una evergreen della musica italiana amata da diverse generazioni. Un vero e proprio classico della musica italiana che ancora oggi emoziona. Proprio il cantautore napoletano, intervistato da frontierarieti.com, parlando della canzone ha detto: “Ancora non fu affatto riconosciuta subito dallo show-business imperante: la trovavano una canzone difficile, con quel finale altissimo tutto improvvisato e jazzato, non canticchiabile sotto la doccia… Poi è diventata un successo esplosivo, orfano di qualunque imposizione di mercato, decretato ‘a furor di popolo’, si direbbe”.
A distanza di 42 anni dal suo primo Festival di Sanremo 1981, De Crescenzo ricorda ancora l’emozione del debutto: “mi sentivo un pesce fuor d’acqua e non fu affatto facile per la Ricordi farmi arrivare fino a Sanremo. Venivo da una serie di rifiuti e di porte chiuse che però non avevano fiaccato la mia passione”. A Sanremo arriva grazie a Claudio Mattone e Franco Migliacci, i produttori del suo primo album. “Noi eravamo tutti molto felici di lavorare insieme. Ed è questa la sensazione più bella che porto con me di quel Festival: la fusione perfetta dell’impegno e del gioco che di colpo cancellavano anche le amarezze precedenti” – ha raccontato l’artista.
Eduardo De Crescenzo: la sua Ancora tradotta in francese da Aznavour
“È notte alta e sono sveglio, sei sempre tu il mio chiodo fisso…”. Alzi la mano chi non ha mai canticchiato l’inizio di “Ancora”, storico brano di Eduardo de Crescenzo presentato al Festival di Sanremo 1981 e diventato uno dei brani più belli della musica italiana. Un successo strepitoso che ha superato i confini nazionali, visto che il brano è stato tradotto in francese dal grandissimo Charles Aznavour che l’affidò alla voce di Mireille Mathieu. La canzone diventa una delle più amate da tutti; a cominciare da Mina che ne incide una meravigliosa versione. Il cantautore ritorna a Sanremo nel 1991 per poi scomparire: “la televisione non è un mezzo particolarmente vocato alla musica, piuttosto alla sua rappresentazione. Da almeno vent’anni, questa naturale negazione si è progressivamente accentuata fino a diventare una forma di intrattenimento troppo distante dal mio concetto di musica. È una gara continua: di ballo, di cucina, di sopravvivenza, di opinionisti improbabili, di intimità svelate che, semmai fossero vere, ognuno farebbe bene a tenere per sé. Mi crea disagio”.
Infine parlando delle sue origini partenopee ha detto: ” nascere musicista a Napoli dona un bagaglio importante. Penso a quel miracolo creativo che accadde a inizio del ’900 quando musicisti e poeti raffinati inventarono la ‘forma canzone’ così come la pratichiamo ai giorni nostri. Attraverso le loro opere riuscirono a diffondere una ‘cultura del sentimento’ che ancora oggi identifica nel mondo gli aspetti nobili del popolo napoletano”.