Elena Paladino, chi era la moglie di Amedeo Minghi morta nel sonno nel 2014: oltre 40 anni d'amore e la nascita di due figlie, Annesa e Alma
Elena Paladino, chi era la moglie di Amedeo Minghi: oltre 40 anni d’amore
Oggi pomeriggio, domenica 30 marzo 2025, va in onda su Rai 1 una nuova puntata di Da noi… a ruota libera con Francesca Fialdini; tra gli ospiti in studio troviamo anche Amedeo Minghi, che lo scorso anno ha pubblicato il suo ultimo album Anima sbiadita. Il cantautore romano ha sempre vissuto non solo di musica e successi, come l’indimenticabile Vattene Amore in duetto con Mietta con cui raggiunse il terzo posto al Festival di Sanremo 1990, ma anche di un grande e profondissimo amore, durato oltre 40 anni: quello per la moglie Elena Paladino.
La coppia si conobbe verso la fine degli anni ’60 e hanno dato vita ad una bellissima e riservata storia d’amore; nel 1973, poi, è arrivato il coronamento di questo idillio sentimentale con la celebrazione del matrimonio e insieme hanno avuto due figlie, Annesa e Alma. Un lungo amore che, tuttavia, è stato stroncato nel 2014 dall’improvvisa morte di Elena; la moglie di Amedeo Minghi morì nel sonno, lasciando un vuoto incolmabile nella vita del cantautore.
Amedeo Minghi e il ricordo di Elena Paladino: “Non sono stato un grande marito“
In seguito alla morte della moglie Elena Paladino, Amedeo Minghi si è stretto alle sue figlie facendosi forza ma il lutto è stato difficile da metabolizzare. Ricordando il suo carattere in un’intervista a La volta buona rilasciata nel marzo dello scorso anno, il cantautore aveva confidato: “Io e mia moglie non siamo di quelli affettuosi, espansivi, che danno abbracci“.
Ricordando sempre la moglie in un’altra intervista nel salotto televisivo di Caterina Balivo, lo scorso novembre, Minghi aveva confidato di aver dedicato alla moglie Elena e alla loro storia d’amore un pezzo all’interno del suo ultimo album, ammettendo anche: “Non sono stato un grande marito. ho fatto un sacco di sciocchezze; questa cosa ovviamente mi pesa, vorrei chiederle scusa…”.
