Come e quando si sa il risultato dell'Elezione nuovo Papa e cosa succede dopo la fumata bianca in Cappella Sistina: tradizione, rituali e precedenti
ELEZIONE NUOVO PAPA, LE FUMATE IN CAPPELLA SISTINA
Non c’è Elezione nuovo Papa senza Conclave, la riunione del collegio dei cardinali elettori in cui si vota la guida della Chiesa cattolica. Ma c’è una storica procedura anche per informare i fedeli della nomina, quindi ci sono delle indicazioni imprescindibili da conoscere per capire come e quando si sa chi è il nuovo Papa, e in tal caso il successore di Francesco. Durante la riunione si effettuano le votazioni, 4 al giorno (due al mattino, altrettante il pomeriggio), ma dal secondo giorno, perché il primo giorno ne è prevista solo una, al pomeriggio, ma se c’è tempo dopo l’inizio del Conclave.
Al termine di ogni votazione, le schede vengono bruciate con delle apposite sostanze chimiche: se la fumata dal comignolo sopra la Cappella Sistina è nera, vuol dire che l’esito è negativo, cioè nessun Papa è stato eletto. Al contrario, se la fumata è bianca, è stato eletto il nuovo pontefice. Il segnale è visibile ed è esattamente così che milioni di fedeli scoprono in tutto il mondo l’esito dell’Elezione nuovo Papa, oltre alle migliaia presenti a Piazza San Pietro. Ma non è finita qui, perché è poi previsto un annuncio ufficiale.
Infatti, dopo la fumata bianca è prevista la proclamazione, che spetta solo ed esclusivamente al cardinale protodiacono, colui che si affaccia dal balcone centrale della Basilica di San Pietro, pronunciando la famosa frase in latino “Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!“, che in italiano vuol dire “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo un Papa!“. Successivamente viene pronunciato il nome di battesimo del nuovo Papa, cui segue quello pontificale che ha scelto. Una volta effettuato l’annuncio, è il nuovo Papa ad affacciarsi sul medesimo balcone, dando la sua prima benedizione alla città e al mondo, la benedizione Urbi et Orbi.
ELEZIONE NUOVO PAPA, COSA SUCCEDE SUBITO DOPO E IL REBUS RIFIUTO
In realtà, c’è anche un mini rituale post elezione. Infatti, al Papa eletto viene chiesto se accetta l’elezione canonica: in caso di risposta affermativa è tenuto a scegliere il nome pontificale. Se rifiuta, si procede con nuove votazioni, senza alcuna sanzione, ma comunque si tratta di un evento raro. Infatti, non ci sono precedenti noti, probabilmente nel Medioevo, di sicuro non ve ne sono documentati nei tempi moderni. Ma non mancano casi particolari, come quello di cardinale Giovanni Colombo che nel ’78 rifiutò preventivamente, chiedendo di non essere votato.
ELEZIONE NUOVO PAPA, QUANDO SI SA CHI È NUOVO PONTEFICE
Ancor più complicato è indicare quando si sa chi è il nuovo Papa, perché non c’è una durata fissa e non c’è neppure un limite massimo di giorni. D’altra parte, se per tre giorni non si riesce a nominare il nuovo pontefice, allora ci si ferma per una pausa di preghiera o per riflettere, poi si riprende con le votazioni, ma a gruppi di 7 scrutini.
Se si dovesse arrivare al 33esimo o 34esimo senza esito, allora si cambia modalità di votazione, cioè si vota solo tra i due candidati con più voti. Quindi, l’elezione nuovo Papa può durare poche ore come diversi giorni. Negli ultimi tempi, ci sono voluti dai 2 ai 4 giorni. Sono serviti 5 scrutini per Francesco, eletto nel 2013 dopo due giorni di Conclave, gli stessi per Benedetto XVI nel 2005, ma con uno scrutinio in meno.