Emanuele Filiberto di Savoia è intervenuto in qualità di ospite e in collegamento audiovisivo ai microfoni della trasmissione di Canale 5 “Verissimo”, condotta da Silvia Toffanin e andata in onda nel pomeriggio di oggi, domenica 3 aprile 2022. Il giudice di Amici ha confessato: “Mi sento piccolo quando sono chiamato a dare giudizi ai ragazzi, in quanto non provengo né dal canto né dal ballo. Imparo tantissimo da loro, che sono talentuosi, e da tutte le persone che sono qua. Con Stash c’è un bel rapporto d’amicizia: stiamo bene insieme, c’è una bella dinamica, c’è una bella armonia anche con Stefano De Martino”.
Sulla sua infanzia, il principe ha asserito: “Sono nato in Svizzera, avevo molti privilegi, ma mi mancava il fatto di poter entrare nel mio Paese, di essere un italiano come tutti gli altri. A quattro-cinque anni è complicato capire di un referendum e di una guerra. Mio padre mi ha fatto studiare la storia della mia famiglia e a poco a poco mi sono reso conto della famiglia che rappresentavo. Avevo un maestro sempre a casa che mi insegnava a parlare in italiano e non avevo l’opportunità di andare a giocare con gli altri bambini, perché era anche l’epoca delle BR e dei sequestri”.
EMANUELE FILIBERTO: “DA BAMBINO HO RISCHIATO IL RAPIMENTO”
A dieci anni Emanuele Filiberto ha rischiato di essere rapito, ma lui non ha avuto subito piena contezza di quel pericolo: “Eravamo in sala da pranzo a Ginevra, avevo dieci anni. Mi avevano detto che c’era una persona pericolosa, scappata dalla prigione, e in virtù di ciò avrei dovuto recarmi a scuola con le guardie e a bordo di un’automobile blindata. Poi, crescendo, ho capito”.
L’amore per l’Italia si è concretizzato il giorno del suo matrimonio: “Sposando mia moglie Clotilde Courau ho avuto la possibilità di celebrare le mie nozze in Italia, nella stessa Chiesa in cui Vittorio Emanuele III si era sposato con la regina Elena. I pettegolezzi di gossip? Possono rovinare una famiglia, ho sempre voluto rimanerne il più distante possibile. Le mie figlie? Vivo per loro e sono molto orgoglioso di loro”.