L’estate 2024 sarà da record. Ne è convinto Mattia Gussoni, esperto di IlMeteo.it, secondo cui si potrebbe verificare un trimestre giugno-agosto con temperature superiori alla media di ben due gradi. Del resto se ad aprile si sfiorano già i 30 gradi al sud e al nord, in vista dei mesi più caldi non ci si può aspettare nulla di buono. In questo periodo le massime raggiungono i 23 gradi, di conseguenza stiamo parlando di temperature superiori di quasi 10 gradi, ed è per questo che Gussoni pensa che l’estate del 2024 sarà decisamente torrida.
«L’ultimo aggiornamento del Centro Meteo Europeo prefigura un trimestre estivo da record», spiega senza troppi giri di parole a Il Corriere della Sera, specificando che si tratta di una previsione basata sulle proiezioni stagionali e sulla tendenza su precipitazioni e temperature a livello generale. «Sulla base di questo studio è possibile prevedere, in Italia, un aumento delle temperature fino a due gradi rispetto alla media climatica (media che si calcola sugli ultimi 30 anni)». Nella pratica ciò si traduce in temperature di 36-37 gradi, continua l’esperto, con picchi anche di 40, così come accaduto durante l’estate 2023 a Firenze e Roma.
ESTATE 2024, CALDO RECORD: “STIAMO ANDANDO VERSO TERRITORI INESPLORATI”
Giussoni si dice non stupito se fra giugno e agosto si dovessero toccare i 45 gradi. «Affatto. E la ragione è semplice. Ci stiamo incamminando in territori inesplorati. I modelli di simulazione del recente passato, ad esempio, si sono dimostrati troppo buoni. Non ci aspettavamo un’accelerazione così rapida dell’aumento delle temperature. E invece è successo».
A causare questo caldo insopportabile è il solito anticiclone africano che dal Sahara si sta espandendo fino al Mediterraneo, provocando intense ondate di calore. E attenzione anche ai possibili temporali estivi, il rovescio della medaglia in caso di ondate di calore intenso: «La proiezione non comporta che a luglio e agosto non ci saranno giornate più fresche. Ma questo è l’altro pericolo dell’estate. Da un lato caldo intenso e dall’altro correnti d’aria fresca che interagendo con le masse calde provocano eventi estremi, temporali fortissimi e distruttivi».