Dopo anni di attese, dibattiti e promesse (mai mantenute) sembra che finalmente la BCE – ovvero la Banca Centrale Europea – sia pronta al lancio ufficiale del tanto discusso euro digitale: a dirlo è stata la presidente dell’istituzione bancaria europea Christine Lagarde nel corso del suo recente discorso di inizio anno condiviso su tutte le piattaforme social nel quale ha ricordato – a grandissime linee – quanto ci attende nel corso del 2025 partendo da una riflessione sui livelli di inflazione ed arrivando fino alla questione dell’euro digitale che (almeno apparentemente) dovrebbe diventare realtà entro i prossimi 12 mesi.
Quello della Lagarde è stato un discorso piuttosto rapido partito da un – forse ovvio – augurio di buon anno, passato poi da un ricordo dei “significativi progressi fatti nel 2024”, dalla speranza che “il 2025 sarà l’anno in cui raggiungeremo il nostro obiettivo programmato e pianificato” per “stabilizzare [l’inflazione] sotto il target a medio-lungo termine del 2%”; arrivando infine allo “sviluppo significativo sull’orizzonte del nostro euro digitale” del quale promette che “siamo nella fase preparatoria ed attendiamo una legge europea” dopo la quale “potremo decidere se e come procedere al suo sviluppo”.
Cos’è, come funziona e quando diventerà realtà l’euro digitale: tutto quello che sappiamo
Insomma, come già accaduto in più occasioni nel corso degli ultimi anni per ora l’euro digitale resta solamente una voce fuori campo con la promessa – che potrebbe più o meno tranquillamente non essere rispettata – che entro la fine dell’anno potrà diventare finalmente una realtà: di fatto le parole di Lagarde trovano una vaga corrispondenza anche nel ‘progress report’ condiviso lo scorso giugno dalla stessa BCE che aveva fissato – dalla data del primo novembre 2023 – una finestra di due anni di riflessioni e pianificazioni.
Per capire se l’euro digitale sarà effettivamente realtà – dunque – dovremo attendere ancora almeno fino al primo novembre di quest’anno, ma nel frattempo possiamo dire per certo che (stando ai progetti) dovrebbe trattarsi di una sorta di circuito tutto europeo per pagamenti digitali: la moneta digitale non sostituirà – come molti pensano – il contante, ma lo affiancherà per dare la possibilità al popolo dei 27 di pagare liberamente e digitalmente in ognuno dei paesi europei senza dover condividere informazioni sensibili con organi stranieri (ricordando che sia il circuito Visa che quello Mastercard sono americani) e senza nessun tipo di interesse.