FABRIZIO CORONA, SCIOPERO FAME E SETE/ Vuole incontrare pres. tribunale sorveglianza

- Silvana Palazzo

Fabrizio Corona ha deciso di dare vita allo sciopero della fame e della sete: chiede di incontrate la presidente del tribunale di sorveglianza

Fabrizio Corona (foto Instagram) Fabrizio Corona (foto Instagram)

E’ ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano, Fabrizio Corona. L’ex re dei paparazzi, tagliatosi ieri i polsi come gesto di protesta contro l’obbligo di tornare in carcere, ha iniziato lo sciopero della fame e della sete, così come riferito dall’avvocato Cristina Morrone e confermato anche dal profilo ufficiale Instagram dello stesso Corona. Il legale ha incontrato oggi il suo assistito presso il nosocomio del capoluogo lombardo, e lo stesso si dice pronto a non toccare più cibo ne acqua fino a che non incontrerà la dottoressa Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Si tratta ovviamente di colei che ha preso la decisione circa il ritorno in carcere di Corona: verranno accolte le sue richieste? Numerosi sono coloro che nelle ultime ore si sono prodigati a difesa dell’ex compagno di Belen Rodriguez, come ad esempio Vittorio Sgarbi, Rita Dalla Chiesa, l’amica Asia Argento, e anche la stessa Belen che ha parlato di accanimento, aggiungendo: “Portarlo in galera non mi sembra la soluzione. Invece del carcere per me dovevano fargli pagare una grossissima somma per tutti i danni finanziari che ha commesso. Questa persona va curata si vede su Instagram che non sta bene. Il gesto che ha fatto ieri era una chiara richiesta di aiuto”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FABRIZIO CORONA TORNA IN CARCERE: LUI SI FERISCE, L’AVVOCATO: “VITTIMA DI PREGIUDIZI”

L’avvocato Ivano Chiesa scende di nuovo in campo per Fabrizio Corona. Lo fa con due video pubblicati su Instagram, una petizione lanciata insieme allo staff dell’ex re dei paparazzi e soprattutto tramite la sua attività. «A distanza di 14 anni dai fatti che avrebbe commesso, deve tornare in carcere. Ha commesso qualche reato? Ha ucciso qualcuno? Ha spacciato? No, perché ha violato le norme anti Covid, ha usato i social ed è andato in tv. È un provvedimento con cui si tocca il punto più basso della storia giudiziaria di questo uomo», ha esordito il legale sui social. Quindi, è entrato nel merito della decisione della Sorveglianza di Milano, secondo cui Fabrizio Corona deve tornare in carcere: «L’altra volta, quando hanno revocato l’affidamento, sono stato il primo a dire che Fabrizio è stato uno stupido. Questa volta il provvedimento è incomprensibile e inaccettabile, intriso di tutto il pregiudizio che c’è contro questo uomo. Non tiene conto dei pareri di tutti gli esperti, secondo cui non deve tornare in carcere». L’avvocato Ivano Chiesa ha ricostruito anche quanto successo dopo che Fabrizio Corona ha appreso la notizia. «Quando l’ha saputo, l’ha presa male e per rabbia, protesta e disperazione si è tagliato le vene. Ora è al Niguarda, perché devono cucirlo e tenerlo d’occhio. Così rispondo agli imbecilli secondo cui è tutto inventato. A chi esulta rispondo che questo è il metro della loro pochezza. A chi piange chiedo di far sentire la propria voce, perché Fabrizio ne ha bisogno per sentirsi meno solo nella sua battaglia». Poi ha assicurato che farà tutto il possibile «per tirarlo fuori per la quarta volta. La battaglia è appena cominciata». Intanto sui canali social di Fabrizio Corona è riportato il link della petizione, che ha raccolto già quasi 7mila firme. (agg. di Silvana Palazzo)

FABRIZIO CORONA RICOVERATO IN OSPEDALE

La reazione choc di Fabrizio Corona dopo la notizia della revoca degli arresti domiciliari è stata commentata anche oggi nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. Corona si è ferito ai polsi e successivamente ha avuto uno scontro con la polizia. Un’ambulanza lo ha quindi condotto in ospedale dove gli sono stati messi dei punti di sutura e successivamente sottoposto ad una terapia antibiotica e ad un esame per valutare lo status mentale. Dopo le dimissioni, stando a quanto emerso dal servizio di Pomeriggio 5, molto probabilmente sarà trasferito nel carcere di Bollate nel quale dovrebbe restare fino alla fine della sua pena, fissata per il 2024. L’inviata della trasmissione, dall’esterno dell’ospedale Niguarda ha aggiornato sulle ultime notizie legate all’ex re dei paparazzi: “E’ stato ricoverato perchè ha compiuto un gesto molto forte dettato dalla notizia del giorno, si è ferito ai polsi. Lo hanno portato con urgenza, gli hanno dato diversi punti di sutura, lo hanno sottoposto a terapia antibiotica e quasi certamente gli faranno un esame per valutare il suo status mentale visto il gesto compiuto”.

Barbara d’Urso ha raccontato i concitati momenti successivi alla notizia del suo ritorno in carcere ed al ferimento. Dopo l’arrivo dell’ambulanza e della polizia, qualcuno gli avrebbe preso il cellulare e lui avrebbe iniziato a urlare “finchè lui si sdraia per terra e alla fine gli mettono le manette, prima addirittura spacca il vetro dell’ambulanza”, spiega la d’Urso, “si scaglia contro il poliziotto e credo di aver visto che ad un certo punto gli infermieri gli fanno una iniezione per calmarlo perchè era furibondo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

MOIGE INSORGE PER AUTOLESIONISMO

Il Movimento Italiano genitori (Moige) si scaglia contro Fabrizio Corona per il gesto di cui si è reso protagonista dopo aver appreso che deve tornare in carcere. «Si è fatto un profondo taglio su un braccio, per poi mostrarsi con il volto ricoperto di sangue su Instagram, mostrando anche le grandi gocce rosse cadute sul pavimento, dicendo che è così che ha intenzione di combattere un sistema ingiusto, minacciando di non volersi fermare e di essere pronto a fare di peggio», ricostruisce il Moige nel comunicato. Con queste immagini, di fatto, per Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, «si incita all’autolesionismo come mezzo per essere ascoltati e combattere ciò che si ritiene giusto, sono visibili a tutti su Instagram, un social in cui sono presenti milioni di giovani e giovanissimi».

Per questo ritiene che Instagram non debba dare spazio a messaggi di questo tipo. «Ci aspettiamo che Instagram agisca al più presto oscurando foto e video, che rappresentano un rischio concreto di incitazione all’autolesionismo e al suicidio tra i giovani e i giovanissimi. Chiediamo che da parte dei social vi sia una maggior tutela nei confronti dei minori, che in alcuni casi in passato è venuta meno». E infatti nel profilo Instagram di Fabrizio Corona non compaiono più né il video né il post con la foto choc. (agg. di Silvana Palazzo)

FABRIZIO CORONA, TENSIONE CON LA POLIZIA

Dopo il gesto di autolesionismo compiuto stamattina, perché aveva appreso che deve tornare in carcere, Fabrizio Corona è stato trasportato in codice verde all’ospedale Niguarda di Milano. Sul posto è, intervenuta, infatti una squadra di agenti della Questura, oltre ai sanitari del 118. Negli ultimi video pubblicati su Instagram si vede l’ex re dei paparazzi parlare con la madre, che piange disperata perché i poliziotti di lì a poco lo avrebbero portato in carcere. Lui prova a tranquillizzarla dicendole di non preoccuparsi per la sua salute. «Mamma abbiamo una dignità, non piangere e non darmi altre preoccupazioni», le dice, come riportato dall’Agi. Non sono mancati momenti di tensione sotto la casa, quando la polizia è andato a prelevarlo. Le scene sono state riprese nello stories Instagram da qualcuno che gestisce il profilo ufficiale di Fabrizio Corona.

Si vede, infatti, lo stesso urlare contro gli agenti e urlare ad un funzionario di polizia: «Chi ha il mio cellulare?». Lì presente anche l’avvocato Ivano Chiesa con altre persone che provano a calmarlo. In un’altro video, Fabrizio Corona, ormai ammanettato, si getta a terra, rifiutandosi di alzare. «Le manette, le manette», urla la madre in sottofondo. (agg. di Silvana Palazzo)

FABRIZIO CORONA DEVE TORNARE IN CARCERE

Fabrizio Corona deve tornare in carcere. Dopo l’udienza di lunedì scorso, in cui il pg Antonio Lamanna aveva chiesto la revoca dei domiciliari, è arrivata la decisione dei giudici della Sorveglianza di Milano nei confronti dell’ex fotografo dei vip. Una decisione frutto della violazione di due diffide e delle prescrizioni imposte dai domiciliari. Ora Fabrizio Corona rischia di restare a lungo in carcere, cioè fino al 17 settembre 2024, ma bisogna capire se vanno sottratti i nove mesi che per la difesa sono stati già scontati e altri abbuoni. Per questo, ci sarà una discussione davanti alla Cassazione il prossimo 18 marzo. Secondo i calcoli dei difensori dell’ex re dei paparazzi la pena potrebbe essere scontata a fine 2023. Dopo la decisione della Sorveglianza di Milano, l’avvocato Ivano Chiesa, che assiste Fabrizio Corona, ha annunciato, come riportato dall’AdnKronos: «Appena gliel’ho comunicato, si è ferito ai polsi».

Infatti, l’ex agente fotografico ha pubblicato su Instagram una foto col volto sporco di sangue in cui attacca i magistrati. «Adesso vi faccio vedere come si combatte INGIUSTIZIA…pronto a dare la mia vita in questo paese ingiusto».

FABRIZIO CORONA CHOC: “MI TAGLIO LA VITA”

Fabrizio Corona ha pubblicato poi nelle “stories” di Instagram foto e video choc in cui si vede il pavimento della sua casa di Milano pieno di sangue per le ferite che si è arrecato. «La mia vita sacrificherò per togliervi da quelle sedie. Chiedo, se no veramente mi taglio la vita, che venga il presidente del Tribunale di Sorveglianza e guardi gli atti», ha urlato in una di queste stories, come ricostruito da Fanpage. «Questo è solo l’inizio», ha poi minacciato. Inoltre, il legale dell’ex agente fotografico ha fatto sapere allo stesso sito che farà ricorso contro la decisione dei giudici. Intanto Fabrizio Corona è stato portato in ospedale a causa delle ferite, poi verrà trasferito direttamente in carcere. L’avvocato Ivano Chiesa, che assiste l’ex re dei paparazzi con Antonella Calcaterra, aveva riassunto così, secondo Leggo, la linea portata in tribunale: «Le violazioni, ammesso che esistano e per me non esistono, non sono tali da sopravanzare l’importanza del percorso di cura che sta seguendo, fatto di relazioni di esperti che sono tutte positive, un percorso che se venisse interrotto significherebbe buttare via il lavoro fatto finora».





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