Gérard Depardieu è stato condannato dal tribunale di Parigi: l'attore è accusato di violenza sessuale da due collaboratrici del set di Les Volets Verts
È stato letta nella tarda mattinata di oggi – martedì 13 maggio 2025 – la sentenza relativa al processo che si era aperto lo scorso anno nei confronti del mostro sacro del cinema francese Gérard Depardieu accusato da due donne di violenza sessuale in merito ad alcuni suoi comportamenti tenuti sul set del film del 2021 ‘Les Volets Verts‘: il processo vero e proprio si era chiuso circa un mese fa e i giudici sembrano essere giunti ad una decisione solamente in questo momento, condannando Gérard Depardieu che – peraltro – non era neppure presente in aula; mentre l’attore continua a proclamarsi del tutto innocente e ha promesso tramite i suoi legali che farà appello.
Partendo proprio da qui – poi arriveremo anche alle accuse e alla posizione dell’attore -, il tribunale di Parigi ha deciso di condannare Gérard Depardieu confermando di fatto le accuse mosse dalle due ricorrenti: tenendo in considerazione “l’età dell’imputato”, la sua salute “precaria” e il fatto che non sembra aver veramente compreso “la nozione di consenso”, i giudici hanno optato per una condanna a 18 mesi di reclusione accompagnata da una sanzione pari a 20mila euro; mentre al contempo l’attore è stato iscritto al registro dei condannati per reati sessuali e sarà ineleggibile per la cariche politiche per i prossimi due anni.
Le accuse contro Gérard Depardieu: l’attore ammette i comportamenti sessualizzanti, ma nega le violenze
Tornando indietro nel tempo, è bene ricordare che le attuali accuse mosse nei confronti di Gérard Depardieu sarebbero relative al set del film ‘Les Volets Verts’, mentre restano ancora aperte le altre tre accuse simili mosse nei suoi confronti nel 2018 da una ballerina 22enne, nel 2020 da un’attrice e nel 2023 (ma relativo a fatti accaduti nel 1995) da una scrittrice: restando sul presente, la principale accusatrice dell’attore è una decoratrice di set 54enne identificata solo con il nome di ‘Amélie K‘; mentre a lei si è unita in un secondo momento anche un’assistente regista 34enne.
La prima ha raccontato che in un’occasione – sul set del film del 2021 – Gérard Depardieu al culmine di un litigio con lei l’avrebbe afferrata per impedirle di passare attraverso uno stretto corridoio, stringendole i fianchi e tenendola “stretta tra le gambe” poco prima di toccarle glutei e seno, oltre ad aver pronunciato una “frase oscena”; mentre la seconda querelante ha raccontato che almeno in tre occasioni l’attore le avrebbe palpato seno e glutei.
Dal conto suo – dicevamo già prima – Gérard Depardieu ha sempre fermamente negato le accuse mosse a suo carico, pur ammettendo in tribunale di aver avuto spesso atteggiamenti volgari e sessualizzanti nei confronti delle collaboratrici donne – confermando di aver anche afferrato per i fianchi la 54enne, ma a suo dire senza intenti di natura sessuali – mentre erano impegnati con le riprese: oggi i legali di Gérard Depardieu hanno promesso di fare ricorso per la condanna, sostenendo che sia motivata quasi esclusivamente dall’ondata MeToo che porta a “condannare automaticamente” chiunque sia accusato di violenza sessuale.