Addio a Gianfranco Butinar, attore e imitatore: morto a 51 anni nella sua casa, il mondo dello spettacolo è sotto shock.
Gianfranco Butinar è morto. Il celebre comico e imitatore aveva solo 51 anni ed era conosciuto per le sue puntuali e irriverenti imitazioni di Franco Califano, Bruno Pizzul e tanti altri grandi del mondo dello spettacolo italiano. Una morte che per molti è stata un duro colpo, specialmente per l’età dell’attore, che ancora giovanissimo ha abbandonato questo mondo. Il comunicato è arrivato oggi 6 giugno e svela che Gianmarco Butinar si è spento proprio tra la notte del 5 e quella del 6, seduto sul divano di casa.
Secondo le prime indiscrezioni fornite dalle testate locali, la causa risiederebbe in un infarto che lo ha colpito improvvisamente mentre stava forse per addormentarsi. Giunta poco fa anche la comunicazione dei funerali, previsti in data sabato 7 giugno a Ostia, dalle 15 nella Parrocchia Santa Regina Pacis. Subito dopo la triste notizia è arrivato anche il comunicato della famiglia di Franco Califano, legatissima a lui per le imitazioni al cantante: “Il nostro amico Gianfranco Butinar ci ha lasciato stanotte… Ciao Buty, salutaci il maestro“, scrivono.
Gianfranco Butinar: “Franco Califano era il mio padre artistico“
Il legame con Franco Califano era fortissimo. Tra tutte le imitazioni in cui negli anni si era specializzato, quella rimaneva senza ombra di dubbio la migliore, nonchè il tipo di performance alla quale era più legato. Un rapporto profondo tra i due, tanto che Gianfranco Butinar considerava il cantante come il suo padre artistico e non solo. Ecco cos’aveva rivelato in un’intervista: “Io ho vissuto Califano per 22 anni ed è stato il mio padre artistico, un fratello maggiore, una persona di famiglia che mi ha dato tantissimo“.
Nel suo repertorio, oltre 100 imitazioni di personaggi diversi. Un talento e una capacità di impersonificazione che raramente si vedono al giorno d’oggi sul palcoscenico. Tra le voci più amate dal pubblico, quella di Fabio Capello, di Francesco Totti, Antonio Cassano e Luciano Spalletti, protagonisti del calcio dei quali non perdeva nemmeno una caratteristica espressiva.