La legale Solange Marchignoli e il giornalista Roberto Alessi commentano le novità sulle indagini a carico di Gisella Cardia dopo il no del GIP alla proroga
La diretta odierna di Mattino 4 si è tornata ad occupare del caso di Gisella Cardia – meglio nota come ‘Madonna di Trevignano’ per l’associazione da lei fondata sui messaggi che sostiene di ricevere dalla Vergine – dopo le recentissime novità relative al fascicolo aperto già nel 2023 dalla Procura di Civitavecchia con l’ipotesi di truffa aggravata: presente nello studio di Rete 4 la legale della sedicente veggente – la dottoressa Solange Marchignoli -, l’ex adepta Paola Felli e anche il giornalista Roberto Alessi che nell’ultimo periodo ha mantenuto un buon rapporto e una linea comunicativa con Gisella Cardia.
Partendo dalle novità sul caso di Gisella Cardia – che trovate approfondite nel dettaglio in quest’altro articolo – è bene ricordare che solamente in questi giorni il Giudice per le udienze preliminari ha deciso di non concedere la proroga chiesta dalla Procura delle indagini per la presunta truffa aggravata: si tratta di un passo importante perché da questo momento potrà prendere eventualmente il via più rapidamente il processo; fermo restando che nel frattempo sono state pubblicate anche le analisi del dottor Giardina sul sangue prelevato dalla statuetta della Madonna che contiene sia il DNA di Gisella Cardia, che di un altro profilo femminile non ancora identificato.
Gisella Cardia, la legale Marchignoli: “Ora dobbiamo capire se gli inquirenti hanno raccolto abbastanza materiale per un processo”
Dal conto suo la legale di Gisella Cardia, nello studio di Mattino 4 si è limitata a ricordare che la sedicente veggente resta “accusata di truffa aggravata”, sostenendo che ora sia importante attendere per capire se “la scelta di non concedere la proroga è legata al fatto che l’indagine svolta è già abbastanza completa per arrivare ad un processo“, oppure se Procura – che aveva, appunto, chiesto la proroga per altri sei mesi – non abbia ancora raccolto materiale a sufficienza; mentre Paola Felli ha posto l’accento sul fatto che a fronte di una donna che “dice di parlare con la Madonna (..) e per questo riceve donazioni che non si sa che fine facciano” e del parere della Chiesa che dice che “non c’è nulla di Mariano”, l’esito dell’indagine dovrebbe essere – a suo avviso – ovvio.
Dal conto suo – invece – Roberto Alessi ha sposato la visione della legale ipotizzando che “il fatto che ci sia un giudice che ha detto di no alla procura per altri 6 mesi di indagine” potrebbe essere la dimostrazione che gli inquirenti “forse hanno bisogno di tempo per mettere assieme un po’ di materiale in più perché ne hanno poco”; mentre parlando di Gisella Cardia racconta che “l’ho sentita al telefono” e che lei gli avrebbe confessato che “questa storia le ha rovinato la vita perché ricevere sempre più mail di gente che la minaccia di morte”.
