Imane Khelif esclusa dall'Iba dai Campionati Mondiali Femminili, il motivo livelli di testosterone troppo alti
Imane Khelif esclusa: la decisione dell’Iba
Oggi è stata comunicata la decisione per i Campionati Mondiali Femminili di boxe, Imane Khelif esclusa, l’atleta algerina è stata esclusa dall’Iba (International Boxing Association) perché ritenuta non idonea a partecipare ai Mondiali a Nis dall’8 al 16 marzo 2025, per via di livelli troppo elevati di testosterone. La decisione ripercorre quella presa negli scorsi mondiali, del 2023 dai vertici dell’Iba, in particolare il russo Umar Kremlev, organizzatore e gestore dell’evento. La nuova decisione dell’Iba va in opposizione a quella del Cio (Comitato internazionale olimpico) che considerando difettosi e illegittimi i test dell’Iba, la scorsa estate aveva permesso a Khelif di partecipare alle Olimpiadi di Parigi nella categoria -66kg femminile nella quale aveva conquistato la medaglia d’oro.
Con questa decisione si è riaperta la polemica riguardo Imane Khelif già protagonista della scorsa estate per via del suo iperandrogenismo che ha portato diverse sue avversarie al ritiro, come la stessa atleta italiana Angela Carini, e per via delle voci che la vedrebbero invece possedere caratteristiche intersessuali o addirittura essere in un percorso di transizione di genere. Nonostante ciò però l’atleta non si è mai scomposta e ha sempre dichiarato di essere nata donna, di sentirsi tale e di aver vissuto tutta la sua vita come donna.
Imane Khelif esclusa: la polemica e la posizione dell’Iba
Nonostante la polemica che sta iniziando a nascere soprattutto sui social l’Iba ribadisce che Imane Khelif esclusa dai Campionati Mondiali Femminili affermando “Imane Khelif non è idonea per i nostri Campionati del mondo, non soddisfa i criteri di ammissibilità. Il nostro regolamento tecnico stabilisce chiaramente i requisiti e i criteri per l’evento. Conduciamo test di idoneità di genere in modo casuale e li condurremo durante i Campionati del mondo qui”
Altro dibattito accesso è poi quello sulle competizioni sportive femminili e la loro equità, e sulla partecipazioni di atleti con variazioni di caratteristiche sessuali, le organizzazioni sportive sono infatti molto divise e se alcune permettono la partecipazione di questo tipo di atlete senza alcun tipo di problema altre invece mantengono standard più rigorosi riguardo ai valori ormonali.
