Il Capo di Stato Maggiore USA Dan Caine ha confermato la distruzione dei siti nucleari in Iran: il riassunto della missione statunitense

Dopo poco più di cinque mesi dalla sua nomina a Capo di Stato Maggiore USA, il generale Dan Caine nella giornata di oggi è intervenuto in una conferenza stampa congiunta con il Segretario della Difesa Pete Hegseth per parlare di quanto accaduto nella notte di oggi in Iran: il riferimento è ovviamente agli attacchi missilistici condotti dagli USA su ordine del presidente Donald Trump contro alcuni obbiettivi sensibili iraniani, supportando la guerra avviata da Israele solo la scorsa settimana.



Il primo a prendere la parola in conferenza stampa è stato proprio Pete Hegseth che ha confermato che grazie all’ordine “mirato, potente e chiaro” impartito da Trump il “programma nucleare” dell’Iran è stato “devastato”, peraltro senza “prendere i mira le truppe o il popolo iraniano”: il segretario ha lodato “l’impegno per la pace attraverso la forza” del “visionario e audace” presidente Trump che ha permesso di “annientare (..) le ambizioni nucleari” dell’Iran



Dal conto suo, qualche ora prima della conferenza al Pentagono, il presidente Trump dalla Casa Bianca aveva messo in guardia l’Iran dal compiere attacchi ritorsivi, spiegando che l’obbiettivo statunitense era solamente quello di “distruggere le capacità di arricchimento nucleare” degli ayatollah, parlando di uno “spettacolare successo militare” che ha permesso di “cancellare totalmente” i siti nucleari iraniani.

Non solo, perché Trump avrebbe anche esortato l’Iran – definendolo il “bullo del Medio Oriente” – ad accettare la pace e a firmare l’accordo di non proliferazione nucleare, intimando agli ayatollah che un eventuale rifiuto alle richieste statunitensi avrebbe comportato “attacchi futuri (..) molto più gravi“; mentre il discorso del tycoon si è concluso con un elogio all’esercito statunitense che a suo avviso è l’unico al mondo ad avere la capacità di condurre un simile attacco in pochissimi minuti.



Donald Trump annuncia l’avvenuto attacco all’Iran. Dietro di lui i fantasmi di Rubio e Hegseth (Ansa)

Dan Caine: “La missione in Iran ha causato gravi danni ai siti nucleari”

Tornando al Pentagono, durante la conferenza stampa Caine ha spiegato che nell’operazione “Midnight Hammer” (ovvero “martello di mezzanotte”) in Iran sono stati coinvolti complessivamente 125 aerei e una serie di bombardieri usati come “esca” per gli ayatollah: centrali nell’operazione i sette bombardieri stealth B2 che sono decollati dal Missouri assieme a “cisterne di rifornimento, aerei da ricognizione e cacciabombardieri” con un carico di 12 missili da “30.000 libbre” mai utilizzati in precedenza.

La missione – ha spiegato Caine – è stata la seconda per portata “dall’11 settembre 2001” con un “attacco di precisione” che si è accompagnato anche ad un’operazione di “depistaggio” per mantenere l’effetto sorpresa; e seppure ad ora sia ancora presto per calcolare “i danni definitivi”, le prime valutazione “indicano che tutti e tre i siti hanno subito danni e distruzioni estremamente gravi“, riferendosi alle basi nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan.

Pete Hegseth: “Il nostro obbiettivo non è quello di deporre il regime di Teheran, ma all’occorrenza siamo pronti a farlo”

Dopo l’intervento di Caine, è intervenuto nuovamente Hegseth che ha spiegato ai giornalisti che al contempo sono stati inviati in Iran “messaggi pubblici e privati (..) su molteplici canali” utile per esporre al popolo e ai decisori politici iraniani “tutte le opportunità per sedersi al tavolo delle trattative” e porre fine a questo appena avviato conflitto: la richiesta è quella di abbandonare completamente gli obbiettivi nucleari dopo il tracollo delle trattative condotte da aprile a questa parte da Steve Witkoff.

Rispondendo a un giornalista, poi, Hegseth ha anche confermato che “questa missione non era e non è mai stata” mirata a “un cambio di regime a Teheran”, precisando poi che “in un conflitto tutto può succedere”, lasciando intendere che gli USA saranno eventualmente pronti a una guerra prolungata contro l’Iran; mentre Caine in tal senso ha precisato che “le nostre forze armate rimangono in stato di massima allerta” e “pianamente pronte a rispondere a qualsiasi ritorsione iraniana o attacco per procura”.