Gli incendi divampati a Maui, nelle Hawaii, hanno avuto un impatto devastante sull’isola. Il numero di morti sta continuando a salire. Oggi le ultime notize hanno parlato di oltre 100 vittime, e potrebbero essere trovati tra i cadaveri anche molti bambini. Finora, in base a quanto ha fatto sapere il governatore dell’arcipelago americano delle Hawaii, Josh Green, è stato setacciato solo un quarto dell’isola ma il bilancio di vittime sembra essere destinato a salire. Intorno però a questa tragedia hanno cominciato a girare anche molte fantasiose fake news, lanciate da teorie complottiste diffuse sui social e corredate da immagini fasulle.
Permangono condizioni di vento forte e siccità sull’isola che non facilitano i soccorsi. Sempre più accese sono anche le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell’emergenza, che hanno portato all’apertura di un’inchiesta ufficiale. Ma cosa ha scatenato gli incendi a Maui? “Pensavamo che gli incendi urbani fossero stati debellati, e che quello di San Francisco nel 1906 sarebbe stata l’ultima volta. Ma ora sono tornati – ja affermato lo studioso di storia degli incendi Stephen Pyne –. È come con il ritorno della poliomelite. Avevamo risolto il problema, ma se non si mantiene un alto livello di igiene e non si continua a vaccinarsi, gli sforzi vengono vanificati“. Caldo, siccità e forti venti sarebbero il mix di fattori responsabili degli incendi e stessi propagatori del disastro a largo spettro.
LE TEORIE COMPLOTTISTE SMONTATE DA UN’IMMAGINE
Dietro ogni evento catastrofico sembra esserci sempre la smania di volerci trovare a tutti i costi una teoria complottista che vada a smontare la narrativa generale. Peccato che a volte basta un’immagine per far cadere il ‘castello di sabbia’. Sui social è infatti iniziata a circolare una foto che mostrava una specie di raggio che irradiava l’area boschiva scatenando gli incendi. Questa la ricostruzione fatta sul web, cominciando a sospettare che gli incendi di Maui fossero il frutto di ‘raggi laser’ o ‘armi energetiche’.
La foto in oggetto però risale al 2018 e per un fatto completamente diverso. L’immagine era stata fornita infatti a suo tempo da Travis Secrest, un residente di Perry Township in Ohio, mostrando un’esplosione controllata alla raffineria Marathon Petroleum nell’inverno del 2018. L’immagine però è stata utilizzata per costruire una versione diversa dei fatti odierni. Secrest, raggiunto dall’Associated Press, ha confermato di aver scattato la foto nel gennaio 2018 da Baum Road a Canton Township, mentre si trovava a casa dei genitori. “Inizialmente pensavo che il bagliore provenisse da un incendio” ha spiegato l’uomo che, dopo aver raggiunto un punto di osservazione migliore, ha notato che arrivava dalla raffineria. E ora ha aggiunto che è “un peccato” che la sua immagine sia stata “manipolata in una situazione seria.“
ALTRE TEORIE: FARE DI MAUI UNA ‘SMART CITY’ E GLI ALBERI SOPRAVVISSUTI ALLE FIAMME
Quella dei raggi laser è la teoria dominante sui social, ma non è la sola. Infatti, come riporta HindustanTimes, ne stanno girano anche altre, sempre non supportate da valide fonti. Tra queste ci sarebbe quella di fare di Maui una ‘smart city’. Alti poteri infatti avrebbero ordito questa devastazione per radere al suolo l’isola e poterla ricostruire da nuovo con tecnologie di intelligenza artificiale.
Un’altra teoria porrebbe poi dubbi sugli alberi che sarebbero rimasti illesi dalle fiamme. In questo caso non si tratterebbe di fake, ma le motivazioni sono diverse rispetto a quelle diffuse. Il mondo complottista ha parlato di incendi non naturali mentre gli esperti hanno spiegato che alcuni alberi possono sopravvivere agli incendi a causa dell’isolamento termico fornito dalla loro corteccia, foglie morte o tessuti umidi. Questo fenomeno non è insolito e può essere attribuito al contenuto di acqua degli alberi.