Maria Simon, un'insegnante di inglese di Prato, ha lasciato in eredità 45 mila euro alla scuola per istituire delle borse di studio
Insegnante lascia in eredità 45mila euro alla scuola
Dopo aver insegnato per una vita inglese, che è riuscita a studiare grazie ai sacrifici della famiglia, Maria Simon, insegnante alla scuola Marco Polo di Prato, è morta a causa di una malattia. Dopo essersi ammalata, la docente ha deciso di lasciare i risparmi di una vita, 45 mila euro, alla scuola e in particolare agli studenti più meritevoli e bisognosi della scuola. L’insegnante, andata via nell’ottobre del 2021, ha chiesto alla scuola di istituire delle borse di studio in suo ricordo. Un gesto d’amore verso l’insegnamento verso gli studenti, come spiega Il Tirreno.
I soldi sono diventati una borsa di studio da 500 euro assegnata ogni anno a due studenti meritevoli che vengono selezionati tra gli alunni di terza media. Quei soldi permetteranno di promuovere la loro formazione nei cinque anni di scuole superiori. Il regolamento interno è stabilito dall’istituto. Il nome della borsa di studio è “Rosina e Angela”, mamma e zia di Maria Simon, che hanno avuto un peso fondamentale nella sua istruzione.
La decisione di Maria Simon
Maria Simon è nata da una famiglia siciliana che si è trasferita a Prato. Proprio in Toscana, grazie alla mamma e alla zia che facevano le sarte e cucivano giorno e notte per consentire alla docente scomparsa di studiare, acquistando i libri scolastici, è diventata un’insegnante. Proprio le due donne hanno convinto il padre a mandarla all’estero per perfezionare la lingua straniera: così è cominciata la carriera nel mondo dell’insegnamento di Maria.
La borsa di studio prevede criteri di selezione stabiliti dall’istituto, particolarmente rigorosi e trasparenti. Tra questi deve esserci la valutazione di 10 all’esame di terza media. Saranno fondamentali inoltre la media dei voti nell’ultimo anno e l’indicatore Isee. Maria Simon, dando agli alunni questa opportunità, ha voluto ricambiare quella che la vita ha dato a lei, che è riuscita a diventare un’affermata insegnante.
