Continuano le tensioni tra Iran e Israele, le ultime notizie: Trump chiedere la resa di Khamenei e si dice pronto, ma non ancora disposto, a ucciderlo

Continuano le ormai note – e certamente preoccupanti – tensioni belliche tra Israele e Iran dopo l’attacco missilistico da parte di Tel Aviv lo scorso venerdì, nel quale sono stati colpiti ed uccisi i massimi vertici militari di Teheran ed è stato pesantemente indebolito il programma nucleare iraniano: tensioni che, in realtà, perdurano da diversi mesi, fin da quando il governo ebraico aveva accusato gli islamici di armare i gruppi terroristici che erano scesi in campo per sostenere Hamas nel conflitto a Gaza.



In quel momento le tensioni erano state soprattutto diplomatiche, ma a dare una svolta all’odio israeliano ci hanno pensato le trattative tra USA e Iran per l’interruzione della corsa all’uranio a scopi militari: dal conto suo, Teheran ha sempre negato di voler costruire una bomba atomica, ma era stata l’AIEA a lanciare – già diversi mesi fa – l’allarme sull’arricchimento dell’uranio da parte degli ingegneri iraniani, ritenendo che l’obbiettivo fosse proprio quello di costruire un ordigno.



Dopo i primi attacchi da parte di Israele, gli ayatollah avevano lanciato una loro controffensiva con una vera e propria pioggia di missili sulle principali città israeliane: la mossa non era – ovviamente – piaciuta a Tel Aviv e, al contempo, i leader mondiali (o almeno, quelli occidentali) si erano stretti nella condanna contro Teheran e nella richiesta di un immediato cessate il fuoco per evitare che il conflitto degenerasse verso una vera e propria guerra regionale, potenzialmente nucleare.

Non a caso, proprio in queste ore si è riunito il G7, al termine del quale è stata firmata dai partecipanti una risoluzione di ferma condanna agli attacchi iraniani e di sostegno alla posizione israeliana: alla risoluzione ha risposto il ministro degli Esteri dell’Iran, Esmail Baghaei, accusando i leader mondiali di “ignorare la spudorata e illegale aggressione” israeliana, che avrebbe – a suo avviso – violato “la Carta dell’Onu e le norme sulla tutela degli impianti nucleari”.



Guerra Iran-Israele, missili su Gerusalemme (ANSA-EPA 2025)

Le ultime notizie sulla guerra Israele-Iran: Trump si dice pronto a colpire l’ayatollah Ali Khamenei

Nella giornata di oggi, le tensioni tra i due paesi ormai chiaramente belligeranti sono proseguite grosso modo nella stessa identica maniera e resta ancora incerto il numero delle vittime e dei feriti: secondo le fonti ufficiali di Teheran, ad oggi i feriti sarebbero quasi 2mila e i morti più di 220; mentre le ONG internazionali – e in particolare Human Rights Activists in Iran – hanno parlato di 450 morti e Reuters di almeno 600 sfollati che hanno raggiunto il vicino Azerbaigian.

A gettare ulteriore tensione nella polveriera mediorientale, poi, ci ha pensato anche il presidente statunitense Donald Trump, che aveva esortato tutti i cittadini dell’Iran ad evacuare “immediatamente” Teheran, con molti osservatori che l’hanno ritenuto una sorta di minaccia (ovviamente non confermata) all’uso dell’atomica statunitense o israeliana: oggi il tycoon – riunitosi con il suo gabinetto d’emergenza nella Situation Room della Casa Bianca – sul social Truth ha esortato l’ayatollah Ali Khamenei alla “resa incondizionata”.

Trump, nel medesimo post, ha specificato di sapere “dove si nasconde il cosiddetto leader supremo”, definendolo “un bersaglio facile“, poco prima di chiarire che “per ora (…) non lo elimineremo”, fermo restando che “la nostra pazienza si sta esaurendo” e che “non vogliamo che i missili vengano lanciati contro i civili o i soldati americani”: dalla Casa Bianca, in ogni caso, assicurano che per ora non è interesse degli USA scendere in guerra per sostenere Israele, ma la riunione (ovviamente segretissima) nella Situation Room non lascia sperare nulla di positivo.


Nel frattempo, dall’Iran hanno fatto sapere di aver ucciso “numerosi” esponenti del Mossad – l’agenzia di intelligence di Tel Aviv – e gli stessi 007 avrebbero confermato che nella notte è stata colpita una delle sedi dell’agenzia alle porte della Capitale; mentre, al contempo, dal conto suo la Russia ha fatto sapere che non sembrano esserci segni di distensione da parte dello stato ebraico e Putin, nei prossimi giorni, incontrerà il cinese Xi Jinping per capire come muoversi rispetto alle tensioni mediorientali.