Isidoro Mirabella era conosciuto come “l’eroe di Vermicino”. Fu lui infatti il primo a calarsi nel pozzo per cercare di trarre in salvo Alfredino Rampi durante quei tragici eventi del giugno di 43 anni fa. Dalla corporatura esile, Isidiro non ci pensò due volte a scendere nel “buco” di Vermicino dove era finito il piccolo di sei anni, ma non riuscì purtroppo nell’impresa.
Lo chiamavano anche l’uomo ragno per la sua capacità di destreggiarsi in spazi angusti ma in quel pezzo largo pochi centimetri e profondo 80 metri, non fu mai in grado di intercettare la mano di Alfredino Rampi, che trovò poi la morte. Isidoro Mirabella non è più nel nostro mondo, visto che il 16 gennaio del 2011 all’età di 81 anni si è spento, vivendo con la pensione minima lontano dai riflettori che un tempo lo avevano inquadrato in diretta tv con milioni di italiani davanti allo schermo che speravano in un miracolo.
CHI È ISIDORO MIRABELLA, L’EROE DI VERMICINO CHE TENTÒ DI SALVARE ALFREDINO: L’UOMO RAGNO VIDE COSA STAVA ACCADENDO E…
Un piccolo ma grande eroe di Mentana, il comune del Lazio che decise di farsi carico delle spese del funerale, visto che lo stesso Isidoro Mirabella scomparve in povertà. Originario della Sicilia, si trasferì nel paese reso famoso da Garibaldi negli anni settanta e nella notte dell’11 giugno del 1981, mentre seguiva in tv il caso di Alfredino Rampi, decise di mettersi in viaggio presentandosi come volontario al pozzo di Vermicino per provare a recuperare il povero Alfredino Rampi.
Erano già passate 24 ore da quando il bimbo di sei anni era scivolato nel buco e di conseguenza l’ottimismo della prima ore dei soccorsi stava iniziando lentamente a deteriorarsi. Isidoro Mirabella venne calato con un seghetto in mano ma il tentativo non portò a nulla di fatto e nonostante lo stesso insistette per provare a calarsi nuovamente, alla fine gli fu negata qualsiasi altra opportunità, con annesse polemiche.
ISIDORO MIRABELLA, L’EROE DI VERMICINO CHE TENTÒ DI SALVARE ALFREDINO: LE PAROLE DELL’EX SINDACO DI MENTANA
L’ex sindaco di Mentana, Guido Tabanella, intervistato in occasione del decesso dell’eroe di Vermicino, ricordò come quel “fallimento” fu una bella botta per lui, “Come lo era stata la morte improvvisa di Alfiero Bernardi l’allenatore del Mentana Calcio”, visto che Isidoro Mirabella era considerata la mascotte dello stesso club calcistico.
“Nell’82 si trasferì in una casetta a Castel Chiodato – diceva ancora – campava con la pensione minima, non ha mai chiesto niente a nessuno. Solo negli ultimi tempi qualcuno lo aiutava nelle faccende domestiche perché era solo. Lui non ha mai dato fastidio, era una persona tranquilla”. Ecco perché l’amministrazione comunale decise di pagare di tasca propria l’ultimo saluto ad Isidoro Mirabella: “Ha dato lustro alla nostra città con quel suo atto di eroismo a Vermicino. Al funerale è venuta pure la figlia che abita a Milano”. Il salvatore morì di tumore e da tutti era considerato non solo un eroe ma anche un gran signore.